Il cantautore romano Mauro Di Maggio è pronto a tornare con un nuovo singolo inedito dal titolo “Avvelenato”. Il brano sarà disponibile da venerdì 11 ottobre in tutti gli store digitali e per la programmazione radiofonica.
Oltre 25 anni di carriera, autore da sempre di tutti i suoi testi e le sue musiche, brani che nascono sempre da esperienze personali o emozioni che lo colpiscono, anche in “Avvelenato” Di Maggio riesce a portare in musica riflessioni e stati d’animo che nascono da esperienze dirette o sguardi sul mondo. “Avvelenato è un brano che descrive un percorso di riflessione e presa di coscienza”, racconta Di Maggio, “Catapultati in questa vita, inconsapevolmente, viviamo anni assumendo consuetudini, insegnamenti, modelli di comportamento sia sociali che ambientali molti dei quali in contrasto tra loro con alla base incoerenze esplicite o quasi. Cresciamo accettando più o meno volontariamente dottrine, credenze e su tutto questo impostiamo le nostre scelte, la nostra vita. Ci convinciamo di volere un determinato stile di vita, macchine, lavoro, case, soldi, ricchezza, apparenza, potere e per questo siamo disposti a tutto? Si, per molti è così perché desiderano quello che desiderano gli altri, vogliono essere come loro, devono essere accettati senza chiedersi perché, dando per scontato che sia giusto così. Ma per qualcuno arriva un giorno dove tutte queste premesse crollano, perché pur avendo raggiunto traguardi o nel tentativo di perseguirli ci si scopre infelici, insoddisfatti con la sensazione di aver perso la vita dalle mani senza aver dato ascolto a richiami più interni, più profondi, più nostri e con un cambio di passo scegliamo di cambiare la nostra vita”.
L’“Avvelenato” può essere ognuno di noi o chi ci sta accanto: un manager di successo in forte ascesa che ha tolto ogni spazio ai sogni del suo “bimbo interiore” e che oggi si fa sentire con tutta la sua insofferenza avvelenando il posto di lavoro rendendolo un ambiente disumano e invivibile; chi è succube delle scelte di altri, dei propri cari a cui ha consapevolmente delegato le scelte sul suo futuro per essere accettato o ben voluto senza rendersi conto che giorno dopo giorno la rabbia, il disagio e la frustrazione stavano crescendo dentro logorandolo/a; una ragazza/o che in questa società, dove l’apparire omologati all’immagine e al modello sembra d’obbligo, vive tutto il disagio del suo essere libero e naturale; e potremmo continuare a lungo.