L’incontro con Lucia Monina, tra Taylor Swift e l’arte, parte preponderante delle sue giornate

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La popstar che si è presa tutto il mondo è il frutto del libro edito da Diarkos, impegno che ha catturato Lucia Monina negli ultimi mesi: dice di avere poche foto con lei protagonista, perchè gli scatti preferisce farli agli altri. Nascosto dalla variegata capigliatura, suo padre Michele la osserva ad una certa distanza .. poi ce ne andiamo tutti in Ancona, soddisfatti di come Lucia sia cresciuta!

Lucia bentrovata e complimenti per il tuo libro su Taylor Swift: come è nato? Innanzitutto grazie per i complimenti! Il libro è nato da un’idea dell’editore, che avendo letto le mie pagelle musicali (sia di XFactor, che di Sanremo) ha trovato interessante un punto di vista giovane e al femminile che scrivesse di un’icona pop femminile. A me l’idea è piaciuta fin da subito e l’ho accolta con piacere, nonostante fosse il primo libro per me, è in un certo senso una sfida.

Come fondatore di Ululati dall’Underground, da 40 anni coordino I fan club e quindi ho sempre uno sguardo critico quando leggo un libro tributo ad una star. Il tuo lavoro mi ha convinto, perchè (come ho scritto) la tua analisi è quasi storiografica. Quali errori ti sei impostata di non fare, quando lo scrivevi? Sicuramente il non scrivere mai da un punto di vista prettamente soggettivo, che non è mai semplice, perché scrivere per me, oltre a raccontare, è anche un modo di trasmettere il mio punto di vista. In questo caso ho dovuto mettermi un po’ da parte e provare a chiedermi chi fosse realmente Taylor Swift, da dove fosse partita, qual è stato il suo sviluppo musicale e personale e che influenza avesse lasciato al suo pubblico e nell’industria musicale.

Logico chiederti del rapporto con tuo padre Michele: ti ha sommerso di consigli o ti ha solo osservato da lontano? Mio padre è sempre stato disponibilissimo a darmi consigli e pareri ma mi ha più osservata da lontano, pur sapendo che se avessi avuto bisogno sicuramente non avrebbe esitato. Devo dire che il libro, nonostante fosse un’esperienza nuova, è venuto fuori da solo, e non ho avuto bisogno di una mano. Però, dopo il mio editore, mio padre è stato il primo a cui l’ho fatto leggere, perché il suo punto di vista per me era essenziale.

Lucia, cosa ascoltavi da bambina? Ed ora quali artisti ti convincono di più? Per assurdo ho sempre ascoltato di tutto! Sono cresciuta con la musica che ascoltavano i miei genitori. Poi a dieci anni mi hanno regalato il primo MP3, ricordo che ero felicissima, ai tempi non si ascoltava ancora la musica con il cellulare, e li avevo all’interno da Adele a Fabri Fibra a Cesare Cremonini a Jovanotti. Dalle superiori in poi mi sono molto legata al genere indie, sia italiano, che inglese. Ora i miei artisti preferiti sono gli Smiths, Fulminacci, Calcutta, Lucio Battisti, ma anche Rosalia, Lana del Rey, gli Oasis, insomma, un po’ di tutto.


Interessante il tuo contributo a MowMag / Privè Monina. Quella al Festival di Sanremo dell’anno scorso, è una esperienza che rifarai? O hai in programma altre cose? Sì, sicuramente è un’esperienza che rifarò. L’anno scorso è stato il secondo anno al Festival di Sanremo e sicuramente è un’esperienza che voglio ripetere, perché il clima di musica e festa che si respira quella settimana è incredibile. Io sono sempre stata un’amante del Festival di Sanremo, quindi vederlo dal vivo, intervistare i cantanti e rendermi conto della fatica che c’è dietro è stato entusiasmante. Altre cose in programma ci sono, faremo una terza stagione di Bestiario Pop, ora ricomincio a recensire XFactor e per la prima volta recensirò anche Amici .. per il resto si vedrà, ma per la musica sono sempre aperta a tutto! Non musicalmente parlando invece, ora studio all’accademia di Belle Arti, quindi l’arte è la parte preponderante delle mie giornate e dei miei progetti.

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