Uncle Muff – Adrift (Overdub Recordings ODR 213)

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Quanto è vasto il territorio tra Nick Cave e Tom Waits? Può piacere a Neil Young un gruppo italiano che hanno già etichettato indie rock? Il quarto album dei nostrani Uncle Muff non chiarisce questi punti, ma invece ricorda a tutti noi che … entrare al circo senza pagare il biglietto non è cosa da fare…La bella copertina del loro disco miscela I fumetti dell’Est Europa in voga negli anni 70 con la metafisica e financo i tormenti di Picasso nel disegnare volti perfetti. Il loro interessante cd edito dalla beneventana Overdub Recordings riporta alla mente il film del 2018 intitolato Resta con me, ma il titolo originale era proprio Adrift e si basava su una storia vera, capitata ad una coppia che naufraga in pieno Oceano Pacifico: anche in bianco e nero, ogni elemento grafico utilizzato dagl Uncle Muff è pieno di sfumature, perchè il messaggio cromatico del loro rock è decisamente variegato ed assai legato al concetto del mare. Il brano Your voice ha una copertina che da l’angoscia e che ci fa dire che quella persona non può farcela ed è probabile che arrivino presto gli squali: la band nuota con coraggio in un momento creativo italiano che non è proprio brillante (nemmeno nell’underground) ed il proporre nuove sonorità non è di gran moda! Simbolicamente chi ha detto che Adrift è un disco liquido, ha colto nel segno e non solo da un punta di vista simbolico: ogni tanto emergono pennellate psycho a rinvigorire un rock che propongono con bella maestria e dove la lirica ha la sua pesante importanza. Le loro personali riflessioni al riguardo non lasciano alcun dubbio .. Con il nostro quarto lavoro discografico, abbiamo navigato in acque per noi finora inesplorate. Più che mai abbiamo lasciato che le canzoni stesse ci conducessero e si lasciassero scoprire. Il nostro ruolo principale è stato quello di esplorare, sperimentare e assecondare le correnti verso cui ciascuna canzone si orientava .. Gli Uncle Muff si immergono nella creazione musicale come avventurieri in un territorio senza padroni, dove ogni canzone è soffio di libertà creativa ..
Penso che il brano che più li possa rappresentare sia Living in a forest, dove paesaggi sonori brillanti, ebbrezza di miraggi e profumi dell’Est Europa si intrecciano a sonorità rotonde, talvolta ruvide e taglienti: se state sulla spiaggia ed avete vicino un addetto alla sorveglianza (o una baywatch dal costume rosso scosciato), provate a cercare le tracce di questa interessante band.

Tracklist di questo disco: 1 I, like you, 2 Your Voice, 3 Close to be a part, 4 Still in time, 5 Dream, 6 Living in a forest, 7 And eventually die, 8 Old Blue Back, 9 House in the water.

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