Pop e rock d’ autore, immagini sull’enorme schermo per legare la musica alle parole, e un doveroso omaggio all’amico e collaboratore di una vita, Alessandro Centofanti. Antonello Venditti emoziona i 3 mila spettatori Sulmona (L’Aquila) con l’ultima data estiva del tour celebrativo dei 40 anni dell’album “Cuore”, uno dei capolavori assoluti della discografia vendittiana e della musica italiana degli anni ’80.
Venerdì 20 settembre l’artista si è presentato alle 21.20 puntuale sul palco allestito nella suggestiva Piazza Garibaldi, esclamando subito in dialetto abruzzese un “Fa fridde”, riferendosi alla temperatura atmosferica della serata. Poi ha voluto ricordare e dedicare il concerto a una persona speciale: il tastierista e arrangiatore Alessandro Centofanti, scomparso nel 2014, storico collaboratore di Antonello Venditti (e di tantissimi altri artisti, da Renato Zero a Claudio Baglioni), e soprattutto nato proprio a Sulmona. “Ho conosciuto questa città proprio grazie ad Alessandro Centofanti”, ha ricordato Antonello Venditti, “Questo serata è ancora più speciale, visto che celebriamo l’album “Cuore”, che ha visto tra i musicisti anche Alessandro. Per questo dedico questo concerto a lui e a tutta la sua famiglia” (in tanti ricordano i due concerti di Antonello Venditti al Teatro Comunale di Sulmona nel 1999 e del 2001 per il Premio Augusto Daolio – Città di Sulmona, con Centofanti nella commissione selezionatrice). Parole che sono ‘introduzione a un lungo viaggio nella ultra-cinquantennale produzione del cantautore romano. Il pubblico è proiettato nel mondo vendittiano con “Bomba o non bomba”, seguita da brani intramontabili come “Sotto il segno dei pesci”, “Sara”, “Peppino” e “Giulio Cesare”. Venditti non si risparmia su ricordi e aneddoti legati alle sue canzoni. Proprio su “Giulio Cesare”, chiarisce e ribadisce (per chi in 40 anni di carriera non lo ha ancora compreso) che il Paolo Rossi citato nella canzone è riferito a due persone: “nella prima parte del brano è Paolo Rossi, un ragazzo che avevo conosciuto e che nell’aprile del 1966 venne ucciso all’Università La Sapienza di Roma. Nella seconda parte, nell’anno del 1986, il riferimento è evidente al calciatore Rossi, che è stato un mio amico e che ricordo sempre con grande simpatia”. Terminata Giulio Cesare il cantautore annuncia che “siamo arrivati al momento più importante di questa sera, ovvero la celebrazione dell’album Cuore”, prima di attaccare la seconda parte del live con l’evergreen “Notte prima degli esami”.
L’artista esegue tutte le otto tracce, con una introduzione per ognuna di loro, di un album diventato iconico: “Mai nessun video mai”, “Qui”, “Non è la cocaina” (“ci tengo a dire che nella mia vita non ho mai assunto nessun tipo di droga, ma ho visto tanti amici bruciarsi per effetto di queste sostanze. Io non ne ho mai avuto necessità, perché mi hanno sempre spinto l’adrenalina e l’amore”), “Ci vorrebbe un amico” (dedicata all’amico Lucio Dalla che lo riportò a Roma dopo un paio d’anni bui passati nel nord Italia), “L’ottimista (che scrisse contro il Governo Craxi e che all’epoca portò una polemica con Bobo Craxi), Piero e Cinzia (“Esistono davvero. Conobbi Piero di ritorno da un concerto di Bob Marley a Milano. Si erano lasciati. Anni dopo lo reincontrai allo stadio e mi disse che erano tornati insieme, anche grazie alla canzone. Poi, con l’avvento di Internet, mi scrisse su Facebook per dirmi che si erano lasciato e che viveva in America Latina dove ha un’altra famiglia. Mentre di Cinzia non ho avuto più notizie: dovrebbe vivere dalle parti di Macerata. Sono anni che vado tutti gli anni allo Sferisterio di Macerata, sperando di trovarmela sul palco”) e “Stella”. A conclusione del momento celebrativo Venditti ha proposto “Dì una parola”, il brano inedito contenuto nella recente riedizione di “Cuore”.
Per la terza parte del concerto ha lasciato spazio a brani come “Dalla pelle al cuore”, “Unica”, “Amici mai”, “Alta marea”, “Benvenuti in paradiso” e “In questo mondo di ladri” con il pubblico tutto in piedi. Per il finale, dopo oltre due ore e mezzo di show, sceglie “Roma Capoccia”, dedicandola a tutti i presenti. Il rapporto tra Venditti e il suo pubblico è sempre molto forte, come dimostrato nei vari momenti dello spettacolo, ricevendo una risposta calorosa da un pubblico che conosce a memoria la sua musica. Sul palco, Venditti ha offerto un suono più potente rispetto al passato, grazie a un gruppo di eccellenti musicisti: Alessandro Canini (batteria), Fabio Pignatelli (basso), Angelo Abate (piano e hammond), Danilo Cherni (tastiere), Toti Panzanelli e Maurizio Perfetto (chitarre), Amedeo Bianchi (sax), Roberta Palmigiani (violino) e le coriste Laura Ugolini e Laura Malafioti. Solo per la cronaca, come riporta l’agenzia Ansa, prima dell’inizio del concerto Venditti “temeva disordini e proteste dopo il caso di Barletta, per il quale si era scusato con la disabile offesa durante il concerto” e per questo Antonello Venditti “non voleva salire ieri sul palco di piazza Garibaldi a Sulmona per il concerto in programma. Troppa tensione tra le critiche sui social e la polemica dell’ultimo minuto, divampata nella cittadina peligna, sui 30 mila euro stanziati dal Comune per il concerto a pagamento”. A rassicurarlo sarebbero stati il sindaco e le forze dell’Ordine.