Claudio Baglioni architetto ad honorem a Verona

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L’Ordine degli architetti di Verona ha conferito a Claudio Baglioni, laureato in architettura, l’iscrizione ad honorem all’Elenco d’Onore dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della provincia di Verona.

(da sinistra a destra): Matteo Faustini (Presidente Ordine Architetti di Verona), Claudio Baglioni, Paola Bonuzzi (Vicepresidente Ordine Architetti di Verona) – credito fotografico: Ennevi;

“Sono contento di essere a Verona in una veste assolutamente diversa, in un’occasione che non mi sarei mai aspettato: sono un architetto ‘credente, ma non praticante’, mi sono laureato 20 anni fa, da studente-lavoratore, perchè mia madre voleva che suo figlio comunque facesse un mestiere vero”, scherza il famoso cantautore, che dal 19 al 28 settembre sarà all’Arena di Verona per celebrare il suo addio alle scene con “aTUTTOCUOREplus ultra”. “Sono felice di riuscire a chiudere questa esperienza di cantautore e di architetto con questi otto concerti all’Arena di Verona, il luogo che forse mi ha iniziato davvero a questa carriera nel 1975”, in cui “sono entrato un po’ con la stessa sensazione che avevano i guerrieri che entravano nell’anfiteatro”, ha aggiunto. “Si dice che la musica sia una architettura senza edificio, perché prevede gli stessi passaggi emotivi e intellettuali, addirittura molti termini si assomigliano”.

 (da sinistra a destra): Matteo Faustini (Presidente Ordine Architetti di Verona), Paola Bonuzzi (Vicepresidente Ordine Architetti di Verona), Claudio BaglioniMarta Ugolini (Assessora alla Cultura, Turismo, Rapporti con l’Unesco Comune di Verona), Gianmarco Mazzi (Sottosegretario di Stato Ministero della Cultura), Andrea Rosignoli (Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di VR, VI, e RO), Damiano Tommasi (Sindaco Comune di Verona) – credito fotografico: Ennevi;

“Sono contento di essere a Verona in una veste completamente diversa, che non mi sarei aspettato. Sono un architetto credente ma non praticante”, ha detto Claudio Baglioni nel ricevere stamane, nella sede dell’Ordine degli Architetti di Verona alla presenza tra gli altri del sottosegretario alla Cultura Gian Marco Mazzi, il ‘timbro’ per il suo operato e la sua valorizzazione nel corso degli anni dell’Arena di Verona. In questi giorni è avvenuta infatti l’iscrizione dell’Architetto Claudio Baglioni all’Elenco d’Onore dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della provincia di Verona. Il cantautore è un procinto di portare all’Arena di ”AtuttoCuoreplus ultra”, il capitolo conclusivo, in edizione speciale, dell’opera-show visionaria del cantautore, dal 19 al 28 settembre. ”Mi sono laureato tanti anni fa, è una laurea vera e non telematica ed è stata voluta da mia madre perché voleva che suo figlio facesse un mestiere ‘vero”’, ha proseguito Baglioni, “L’architetto è una sorta di capo archi. Tra musica e architettura ci sono molto punti in comune, la musica è architettura senza edificio perché prevede gli stessi passaggi. Molti termini infatti si assomigliano, tra la strofa e il ritornello noi mettiamo un ponte. Da ragazzino pensavo che l’architetto fosse un supereroe che saliva sui tetti e lanciava dei sardi luminosi infuocati così la gente poteva vedere quanta bellezza c’è al mondo. Credo sia un mestiere sottovalutato”. Per spiegare meglio il concetto, il cantante ha ricordato le sue origini: ”Io vengo da una periferia carina di Roma, Centocelle, ma le borgate spesso sono posti orrendi, e l’architetto sarebbe da formare in questo senso. Prima della finestrella, devi sistemare la vita, il parco dove giocano i bambini, i giardini, dove si svolgono i rapporti tra le persone”. Baglioni parla poi del suo profondo legame con l’Arena di Verona, dove nel 2018 portò il palco al centro del teatro. ”La prima volta che ci entrai ebbi subito la sensazione che il posto fosse in qualche modo tradito, tante gradinate vuote. E sarebbe diventata un po’ un’ossessione, e dopo 50 anni nacque quest’idea di posizionare il palco al centro”.