Un ritorno che conferma la band partenopea come una delle più creative della scena prog dark rock italiana.
I Presence sin dagli anni ’80 hanno messo in campo una personalità straripante, dimostrando che anche in Italia è possibile proporre musica filamentosa, che non si attacca ad un solo genere, ma contamina più influenze. In questo metal, prog, dark e new wave convivono da sempre nell’anima dei Presence, per un risultato finale che affascina, spaventa e infine seduce.
Questo nuovo album, il settimo, che arriva ad otto anni di distanza dal predecessore, non fa che confermare il talento del trio che, in questo lasso di tempo, ha permesso alla talentuosa cantante Sophya Baccini di sperimentare una carriera in proprio ed altri progetti, sempre all’insegna di un coraggio raro a trovare. Nuovi orizzonti che ha certamente portato in questo nuovo progetto di gruppo.
Gli otto brani inediti pur mantenendo inalterato il tenore generale dei passati lavori, offrono maggior spazio alle tastiere che avanzano con un approccio più heavy, avvicinando la band ad alcune strutture degli Atomic Rooster e degli High Tide, anche se la vocalità lirica della Baccini garantisce sempre un sentore melodico tra il melodrammatico e la romanza, evocando anche Uriah Heep e nomi più recenti come i rimpianti Type O Negative e i grandi Bloody Ceremony. Brani come “The Undead”, undici minuti di esplorazioni sonore, “Aftermath” e “dance Macabre”, sembrano fare da colonna sonora alla cupa copertina, che ritrae uno scorcio di Praga di notte, con il ponte sulla Moldava che collega il quartiere di Mala Strana al cuore della città. Vicini e lontani alcuni corvi sembrano i custodi di un maligno presagio.
Ed è proprio questa l’atmosfera che pervade l’album, dove tecnica e scrittura dei pezzi si muovono all’unisono, come dimostrano la tilte track, la strumentale “Stige” e la conclusiva “If You Dare”, catini di cupa bellezza che conferma il trio partenopeo come una delle realtà più solide della scena progressiva italiana, con vista internazionale.
Dispiace solo che a fronte di tanta qualità artistica, copertina compresa, la band curi poco l’aspetto promozionale, mancano infatti foto aggiornate e non c’è nessun videoclip di video di sostegno, che garantirebbe una diffusione immediata della loro musica. In ogni caso gran bel disco, che gli amanti del prog dark non devono tras!
Presence: Sophya Baccini – voce; Sergio Casamassima – chitarre e basso; Enrico Iglio – tastiere e percussioni
Pagina Wikipedia dei Presence: https://it.wikipedia.org/wiki/Presence_(gruppo_musicale)