“In A Landscape” (Decca Records), il nono album in studio di Max Richter che segna una significativa evoluzione del suo viaggio musicale che si immerge più a fondo nelle tematiche dell’ottimismo, delle emozioni umane e compie un’innovativa esplorazione dei suoni elettronici e delle registrazioni sul campo. È un album sulla riconciliazione tra poli contrapposti, che fonde l’elettronico e l’acustico, l’uomo e la natura, le grandi domande e i piccoli piaceri della vita: un fugace autoritratto di un musicista in costante movimento.
“In A Landscape”, afferma Max Richter, “è un disco di protesta, ma è più interessato a cercare di andare oltre le polarità e le opposizioni perché il mondo ora è molto polarizzato. Tutto è molto estremo e penso che ci sia la tendenza delle persone a non riuscire a parlarsi. Quello che sto cercando di fare con questo materiale è conciliare gli opposti. Dobbiamo farlo”. “In A Landscape” è il primo album da solista inciso da Richter nello Studio Richter Mahr, il ritiro creativo minimalista ed ecosostenibile da lui progettato e gestito con sua moglie, l’artista visiva Yulia Mahr. Focalizzandosi sull’ambiente che circonda Richter, ‘In A Landscape’ traccia uno spazio psichico nel quale meditare sul presente, senza dimenticare una vita di influenze artistiche da Bach e Purcell alla poesia di Keats, Wordsworth e Anne Carson. Richter ha inoltre trovato ispirazione in una varietà di libri letti durante la composizione di ‘In A Landscape’: molte tracce dell’album hanno per titolo frasi dai suoi tomi preferiti, alcuni dei quali sono immortalati sulla copertina del disco. Tra le composizioni in studio sono sparsi nove ‘Life Studies’, assemblati da registrazioni sul campo e dal chiasso della vita quotidiana: il rumore di passi nei boschi, uova che sfrigolano sui fornelli, un carrello d’aeroporto a Hong Kong, un brano di Mozart provato al piano. Da questi semplici dettagli notati da un artista in uno stato mentale Zen emerge il “panorama” che dà nome all’album, un ritorno ai “suoni trovati” che contraddistinguevano gli album di debutto di Richter, ‘Memoryhouse’ (2002) e ‘The Blue Notebooks’ (2004). Il linguaggio musicale di ‘In A Landscape’ è affine a quello del dirompente album ‘The Blue Notebooks’, in un certo senso punti di partenza e arrivo di questo significativo capitolo della vita di Richter e della sua carriera. Il disco si presenta come una conversazione aperta con chi lo ascolta, cui chiede di considerare le dualità nella sua stessa vita e le storie personali che affiorano alla mente durante l’ascolto. In definitiva, è un invito all’immaginazione.Per supportare l’uscita di ‘In A Landscape’, Richter ha pianificato il suo primo tour globale, un vero e proprio rito di passaggio per questo artista celebrato a livello internazionale, che lo vedranno esibirsi in varie località di Regno Unito, Unione Europea, America del Nord, Canada, Australia e Asia tra il 2024 e il 2025, con concerti nella leggendaria Royal Festival Hall di Londra e nell’iconica Walt Disney Concert Hall di Los Angeles. Molte date sono già sold-out.
Tra i compositori più influenti e acclamati della sua generazione, Richter è noto per la sua capacità di mescolare con disinvoltura orchestrazioni tradizionali e moderne sonorità elettroniche. L’impatto di Richter sull’industria musicale in decenni di carriera è impossibile da sopravvalutare. La sua ineguagliabile abilità nel tradurre profonde esperienze umane in composizioni musicali gli ha conquistato un devoto seguito internazionale, e il suo catalogo ha ammassato finora più di tre miliardi di ascolti in streaming. In particolare, il suo album dei record ‘SLEEP’ è tra i dischi di musica classica più ascoltati in streaming di sempre. Nel 2024, vent’anni dopo la sua pubblicazione, il suo rivoluzionario album ‘The Blue Notebooks’ continua a trovare nuovi ascoltatori. ‘On The Nature of Daylight’, l’epico brano centrale del disco, è stato usato di recente nell’acclamata serie apocalittica di HBO The Last Of Us, e in questi anni è apparso in molte altre colonne sonore per il cinema e la televisione. Al Glastonbury Festival dell’anno scorso Richter ha eseguito l’album per intero in compagnia di Tilda Swinton, che si è unita a lui sul palco recitando i brani parlati da lei interpretati nell’incisione originale. Al di là dei suoi progetti da solista, Richter è un prolifico collaboratore che ha lavorato con artisti stimati e visionari in una varietà di discipline. Dalle colonne sonore delle sfilate di Kim Jones per Dior ai balletti coreografati da Wayne McGregor, fino ai suoi contributi cinematografici e televisivi per registi come Denis Villeneuve, Martin Scorsese e Ari Folman, la versatilità di Richter non conosce limiti. La partnership artistica tra Richter e Wayne McGregor è più in forma che mai. L’acclamato compositore ha ideato la colonna sonora originale della prossima produzione di McGregor, Maddaddam: un nuovo, visionario balletto tratto dall’epica distopica di annientamento e sopravvivenza di Margaret Atwood che debutterà alla Royal Opera House di Londra a novembre. La loro precedente collaborazione, Woolf Works, vedrà inoltre la sua prima newyorkese questo giugno alla Metropolitan Opera House. Insieme alla sua partner, l’artista visiva Yulia Mahr, Richter è il cofondatore dello Studio Richter Mahr. Eretto nella campagna inglese dell’Oxfordshire, lo studio di registrazione multimediale è stato costruito da Yulia e Max in un’ex-fattoria, ed è alimentato da tecnologie solari e pompe di calore all’avanguardia. I 12 ettari di foresta che circondano lo studio infondono alla coppia una passione enorme per coltivare il territorio e trasformarlo in un ambiente di lavoro sostenibile, in cui creativi sia emergenti che affermati possano venire a esprimere la propria arte.