“L’obbedienza” è il titolo del nuovo disco degli Abyura, una delle proposte di ricerca più interessanti del panorama underground musicale italiano. Si tratta di undici brani, che si rifanno all’epoca dei concept album del periodo del rock progressivo italiano.
Questo disco in studio (autoprodotto, ma stampato anche in formato CD per la gioia dei cultori del supporto) viene firmato da una band che raccoglie Pietro Santilli (voce), Francesco Antinarella (basso), Marco Zavarella (chitarra), Alfonso Di Pillo (batteria) e Villiam Vallera (chitarra), cui si aggiunge Giorgio Pontone che da consulente musicale ha contribuito a plasmare il progetto. Band che ha maturato uno stile caratterizzato da diverse influenze musicali e dalle esperienze dei vari componenti. La proposta musicale de “L’obbedienza” non dimentica le esperienze di band come P.F.M. e Banco: un rock duro nei ritmi e nei testi, tutti in italiano, unito a contaminazioni da altri e diversi generi musicali. Sonorità che hanno una scelta ben precisa. La band cerca una disciplina maggiore rispetto ad altre formazioni che guardano al passato. Quello dei Abyura non è un revival, ma un progetto che guarda al futuro. Da ascoltare brani come “Antica Amica Urbe” (impreziosita dal coro di Manu Claud Marin), “Giugno” e “Colpevoli d’innocenza” (aperta dai versi della poesia omonima di Pietro Santilli letta da Claudio Natale).
Nei brani si riscoprono le sonorità genuine e sporche della musica pre-elettronica, temi come l’amore e il disagio esistenziale sono narrati con semplicità e la carica umana dei musicisti colora di originalità la loro musica. La fa da padrona la bellissima voce, accompagnata dalle chitarre nelle consuete piacevoli ballate. Sin dal primo ascolto restano impressi brani come “Ultima sera” e “Il vuoto”. Nel complesso in questa musica, ossessiva e a tratti lancinante, il ricordo del jazz-rock degli anni Settanta è lontano. Il riferimento sembra essere piuttosto il funky nero e durissimo di musicisti come George Clinton e le sue innumerevoli band. Il booklet del CD è impreziosito da un disegno realizzato dal maestro d’arte Sandro Natale e disegni a matita di Pietro Santilli.