One More Cup of Coffee per Eleonora Fontana e Davide Peron ..

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Una intervista ad una coppia di vita ed anche artistica: il violino di Scarlet Rivera nel brano Hurricane di Bob Dylan, è quello che unisce il mio animo con quello di Davide Peron, innamoratosi con Desire, disco del 1976 che contiene anche One More Cup of Cofee (Valley Below) .. per l’appunto!

Bentornati dalla montagna: cari Eleonora Fontana e David Peron, come è andata questa edizione del Mi Rifugio In Tour? Eleonora = I monti fanno parte della nostra vita, il richiamo è naturale. E quando c’è l’arte a fare da collante tra bellezza naturale e uomo.. tutto funziona! Davide = Questa 17a edizione è stata molto bella: ad ogni tappa, in ogni rifugio abbiamo presentato un evento diverso: dal concerto, allo spettacolo, alle presentazioni d’autore in musica.. e la cosa più bella è stata vedere la risposta che le persone ci hanno dato…grande affluenza in ogni rifugio! E sempre con il sole.


Senza cadere nel gossip, mi dite come vi siete conosciuti? Davide = Molti anni fa al Teatro Verdi di Breganze (Vicenza), lei presentava un corto e io la canzone La pallottola (che è l’inno per il Veneto di Libera Contro le Mafie di don Luigi Ciotti). Mi sono innamorato immediatamente appena l’ho vista, ma a quel tempo era fidanzata con un suo collega attore e Andrea (che suonava la chitarra con me quella sera) mi disse: “Peron! Le attrici vanno con gli attori!”. E così, di fronte a quella amara verità (del momento per fortuna!) non le ho rivolto parola per tutta la sera sebbene mangiassimo poi uno accanto all’altra. Eleonora = Quella sera, quando ho visto Peron suonare sul palco ho pensato “ Che energia buona, vera, ha questo ragazzo!” . Era una stima sincera da collega, non lo avevo guardato con malizia essendo io impegnata al tempo. Qualche anno dopo mi ha inviato un messaggio per chiedermi se “ io e mio marito” potevamo andare a fare delle letture in rifugio… e io gli ho detto che non ero sposata e che non ero neanche più impegnata. E lui “Ah sì? Allora ci prendiamo un caffè?” Da quel caffè.. siamo rimasti insieme.


L’esibizione al Parlamento Europeo, il progetto su Padre Turoldo: mi sembrano due momenti artistici a cui siete legati..
Eleonora = Padre Turoldo ci ricorda di imparare a vedere l’altro per come è, senza giudizio. E’ quello che, secondo noi, serve oggi. Rimanere autentici e capire che siamo belli così, e che l’altro va bene così com’è. Senza pretese di cambiarlo. Il Parlamento Europeo… un’emozione unica. Davide = La figura di padre Turoldo l’ho conosciuta durante il mio anno di obiezione di coscienza e quando si incontra un profeta è difficile poi che quel seme piantato in te non germogli da qualche parte, in qualche modo. Essere poi stati invitati al Parlamento Europeo per presentare il nostro lavoro.. davvero una grande, grande emozione ma anche un privilegio. Un piccolo seme che indica che siamo sulla strada giusta, una strada buona e soprattutto che possa essere d’aiuto anche all’altro.


Entriamo nel personale: vi chiedo quali siano stati gli artisti che più avete amato da giovani e quali invece quelli che ora vi emozionano di più… Davide = Io ho iniziato a scrivere canzoni perché mia mamma mi ha regalato a 18 anni il disco Desire di Bob Dylan e ascoltandolo mi sono detto: “anch’io voglio far così!”. Un maestro che mi rimane dentro sempre fisso. Ascolto di tutto ma rimangono i cantautori ad emozionarmi di più: Fossati, Ben Harper, Springsteen, De Andrè, Battiato, Tom Waits.. in casa PeronFontana però i dischi che si ascoltano di più sono di Musica Classica! Eleonora = Anna Magnani è per me la bravura per eccellenza. Poi assomiglia anche a mia madre.

Avendo anche una famiglia numerosa, mi permetto di chiedervi se riuscite a campare con la sola musica e spettacoli… Eleonora = La vita dell’artista richiede di avere sempre più competenze, in tutti i suoi ambiti. Oltre alla parte di formazione, personalmente mi dedico al “dietro le quinte” lavorando per una compagnia di teatro padovana anche come responsabile produzione e rassegne ( organizzazione eventi e gestione degli artisti).. Davide = E’ vero: la vita dell’artista, se non sei “mainstream”, è difficile. Dietro alle luci e alle cose stupende che abbiamo la fortuna di fare io e Eleonora ci sono grandi fatiche, grandi sacrifici. Ovviamente come tutti gli artisti, affianchiamo alla parte live, corsi di teatro/musica ma sempre con un fondo sociale (teatro inclusivo) lavorando molto con le scuole.