articolo a cura di Francesca Trinca e foto a cura di Pierpaolo Bottino.
“Be careful of yourself, prepare for something else”.
Questo l’invito dal palco che i Bdrmm rivolgono ad un pubblico fin troppo esile in occasione della data allo Spazio 211 di Torino all’interno della rassegna T!LT.
L’entrata accompagnata dal sottofondo dei Massive Attack apre, infatti, un live inaspettato e sorprendente poiché è restrittivo racchiudere la musica dei Bdrmm unicamente nel comparto shoegaze.
Innegabile che quella dimensione sia un elemento fondante, ma dall’uscita dell’album omonimo nel 2020 la band ha sperimentato uno spettro sonoro ben sfaccettato, restituito in formato live in maniera ancora più spiccata. Notevole constatare come a distanza di pochi mesi dalla data di Milano molto sia stato rielaborato e si porti avanti una ricerca stilistica costante.
L’amalgama è un riecheggiare incessante di melodia e frastuono all’interno del quale si riconoscono nette le presenze dei singoli musicisti, con le voci dei fratelli Ryan e Jordan Smith, la chitarra pienissima e ripiegata di Joe Vickers e la batteria perfetta di Conor Murray. Una resa sovrastrutturata eppure limpida, il frastuono che si fa intimo in opposte direzioni, come dire Push/Pull.
Il viaggio che dalle sperimentazioni da cameretta li ha condotti dallo Yorkshire ai tour internazionali è passato dalla produzione dei Mogwai di I Don’t Know, album del 2023 in cui la scrittura si fa più precisa e prende corpo una visione del tutto personale ed è chiaro sin dall’apertura con Alps. Innegabile l’influsso di Warp, Bristol, i soliti Radiohead, Slowdive e MBV, per citarne alcuni, ma i Bdrmm hanno sviluppato una voce propria.
We Fall Apart è un momento emblematico, dichiarazione di intenti tout court, restituita a chi – come me – si riconoscerà in quell’universo musicale fino alla fine e in esso troverà conforto e nutrimento. “If we can make this work, there’s hope for us after all”.
Is That What You Wanted to Hear? Rispondo scuotendo la testa, in prima fila, presente a me stessa, ma insieme lontanissima, davanti ad una transenna che non ha ragione d’essere perché siamo tutt’uno con effetti e tastiere e i loro rintocchi gentili.
Sono queste le sere d’estate di cui abbiamo bisogno, tra ombre e bagliori che restituiscono bellezza e nobiltà a dispetto del booking sempliciotto italiota.
Tornare a casa appagati dalla musica, dai sorrisi e dalla gratitudine dei Bdrmm incontrati sottopalco, loro direbbero A Reason to Celebrate.
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