Il disco d’esordio dei Defise tra alternative, prog, indie e postrock

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Quintetto con sede a Mosca, con membri provenienti da Canada e Bielorussia e non solo dalla Russia. Dopo sei singoli in inglese e russo, il debutto di No Horizon è l’occasione per esprimersi in inglese, con testi personali, che provano a toccare l’anima. Tra riferimenti a E.L.P. Emerson Lake & Palmer, Porcupine Tre e Alt-J, gli undici brani scorrono tra tecnologia contemporanea, world music, alternative rock, industrial, nu-metal e grunge. Nella recensione del nostro Silvio Mancinelli tutti questi elementi sono analizzati e commentati.

Crediamo che non sia importante la destinazione, ma il viaggio. No Horizon non fa eccezione a questa filosofia. Ognuno degli undici brani porterà chi ascolta in un viaggio separato, pur essendo parte di un quadro più ampio: è un estratto dalla vita di una persona. L’album prova a esprimere diverse emozioni con cui ci si confronta lungo il percorso: paura, senso di colpa, lussuria, resilienza, stanchezza, accettazione. Il nostro album d’esordio unisce gli stili compositivi di ognuno di noi cinque…E’ così che i Defise presentano il loro disco d’esordio, affidato alla indie-label milanese Luminol Records, intitolato No Horizon. Un disco sentito e importante per il quintetto moscovita che (a dispetto di un titolo che può sembrare pessimista o nichilista) esprime in realtà un profondo senso di speranza soprattutto attraverso una dialettica musicale forte e appassionata.

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