Veronica ed Io è un romanzo molto intenso nonché uno dei più romantici scritti dalla raffinata penna di Tamara Brazzi. L’autrice torinese ha all’attivo molte pubblicazioni: l’ultima in ordine di tempo è A Giugno mi Sposo. Ora però l’attenzione è rivolta a Veronica ed Io: prima di leggere l’intervista che ci ha concesso, ascoltate il brano Don’t Be So Shy che ha conquistato 3 dischi di platino in Italia. Si tratta di un singolo della cantante francese Imany, pubblicato il 18 Dicembre 2015 come primo estratto dal secondo album The Wrong Kind of War. Visto che è un brano importante per Tamara Brazzi, entrerete subito in sintonia con la sua emotività …
In Veronica ed Io hai citato come tuo attore preferito l’affascinante Richard Gere e poi nella storia troviamo un bellissimo brizzolato. Un caso? Non credo molto nelle coincidenze! Richard Gere rappresenta un’icona di fascino e carisma, qualità che volevo trasmettere anche nel mio personaggio. La scelta di un protagonista brizzolato non è casuale, ma piuttosto un omaggio a quell’eleganza e maturità che Gere incarna così bene. Volevo creare un personaggio che fosse affascinante non solo per il suo aspetto, ma anche per la sua profondità e complessità.
Possiamo dire che Cristina sia in qualche maniera l’alter ego di Tamara Brazzi? In qualche modo, sì. Cristina è un personaggio in cui ho riversato molte delle mie riflessioni e dei miei sentimenti. È una donna forte, indipendente, ma anche vulnerabile e romantica. Come autrice, inevitabilmente infondo nei miei personaggi parti di me stessa, delle mie esperienze e dei miei desideri. Cristina rappresenta una versione idealizzata di alcune delle mie qualità e delle mie aspirazioni.
E’ forse per questo motivo che qui hai parlato di storia, mistero ma anche di amore? Esattamente. La vita è un mix di tanti elementi: storia, mistero, amore e molto altro. Volevo che il mio romanzo riflettesse questa complessità. La storia di Veronica Franco è intrisa di tutte queste dimensioni: attraverso Cristina ho voluto esplorare come queste diverse sfaccettature possano intersecarsi nella vita di una donna moderna. L’amore, in particolare, è un tema universale che aggiunge profondità e umanità alla narrazione.
Hai mai pensato di utilizzare come location per una tua opera il capoluogo toscano? Firenze è sicuramente una città che mi affascina e che ha un ricco patrimonio storico e culturale. Tuttavia, Venezia ha un posto speciale nel mio cuore. La sua atmosfera unica, i canali, la storia intrisa di mistero e romanticismo la rendono perfetta per ambientare le mie storie. Detto questo, non escludo in futuro di ambientare un’opera a Firenze. È una città che offre infinite possibilità narrative e un fascino senza tempo che potrebbe dare vita a nuove e avvincenti storie.
Secondo te i colori possono identificare il nostro carattere al di là di ciò? I colori hanno un potere simbolico molto forte e spesso riflettono le nostre emozioni e il nostro stato d’animo. Non credo che dovremmo limitarci a etichettare i colori come “maschili” o “femminili”. Ogni persona può trovare espressione e identificazione in qualsiasi colore, indipendentemente dal genere. I colori possono essere un modo potente per esprimere la nostra individualità e il nostro carattere… Tu ora quali useresti per disegnare e colorare la tua vita e perché? In questo momento della mia vita, userei una combinazione di colori vivaci e caldi come il rosso, l’arancione e il giallo. Questi colori rappresentano energia, passione e ottimismo. Il rosso simboleggia l’amore e la determinazione, l’arancione la creatività e l’entusiasmo, mentre il giallo la gioia e la speranza. Credo che questi colori rispecchino il mio stato d’animo attuale e il modo in cui vedo il futuro: pieno di possibilità e di emozioni intense.