“The Tower” è il titolo del brano con cui Luna, nome d’arte di Aleksandra Katarzyna Wielgomas, ha rappresentato la Polonia nella prima semifinale dell’Eurovision Song Contest 2024. Nonostante non sia riuscita ad ottenere la qualificazione per l’atto conclusivo, l’artista polacca non si è persa d’animo e, nella nostra intervista realizzata al Clarion Hotel Malmö Live proprio alla vigilia della finale dell’evento musicale più seguito al mondo, ci ha confidato di essere al lavoro per il suo nuovo album con cui sogna di portare la sua musica in giro per l’Europa.
Nata a Varsavia nel 1999, Luna si iscrive sin da giovane alla Scuola Nazionale di Musica “Tadeysz Baird”, prendendo lezioni di violino. Studentessa di arti liberali all’Università di Varsavia, inizia la sua carriera musicale nel 2010, entrando nel coro di Voci Bianche “Artos” del Gran Teatro di Varsavia. Dal 2015 al 2017 recita nella commedia “Cud albo Krakowiaki i Górale”, interpretando il ruolo di una donna originaria di Cracovia. Nel 2018 inizia a collaborare con l’etichetta Kayax, facente parte del gruppo della Universal Music Polska, con cui pubblica il suo singolo di debutto “Na wzgórzach niepokoju”. L’anno seguente, poco dopo la pubblicazione di un nuovo brano, “Zastyga”, si esibisce nei principali festival musicali polacchi, come il Naturalnie Mazury Festival e il Pol’n’Rock Festival. Nel 2020 escono i singoli “Luna” e “Zgaś”, che viene premiato come una delle migliori canzoni polacche dell’anno. Nel 2021 è la volta del suo primo EP “Caught in the Night”, mentre il 2022 è l’anno del suo primo album in studio “Nocze Zmory”. Nel febbraio 2024, l’emittente polacca Telewizja Polska (TVP) annuncia di aver selezionato internamente Luna come rappresentante polacca all’Eurovision Song Contest 2024.
Qual è il significato della canzone “The Tower”? “La canzone ruota in maniera diretta e decisa attorno ad un tema molto importante, che è quello della necessità di affrontare i propri limiti, le proprie ombre, tutto ciò che non va nella direzione giusta e che ci trascina giù. Si tratta di costruire la propria vita, i propri sogni, il proprio futuro e di saper andare incontro al proprio destino. Il testo parla di una torre che bisogna costruire e che può esserci di aiuto per raggiungere la felicità e realizzare se stessi”. Che effetto ti ha fatto esibirti sul palco della Malmö Arena? “Trovarmi su quel palco è stato davvero speciale. Lo vivo ancora oggi come se fosse stato un sogno. È stato un momento incredibile, sicuramente il più importante della mia vita. Ho dato tutto il mio cuore e tutta me stessa. Ero molto nervosa ma sapevo di essere in sintonia con tante altre persone ed è stato molto emozionante. Ti ripeto, sembra un sogno”. Due giorni dopo la mancata qualificazione per la finale hai voluto incontrare tutti i tuoi fan accorsi all’Eurovision Village per salutarti. Quanto è importante il rapporto con i tuoi fan? “Incontrare i miei fan qui a Malmö è stato fantastico, non immaginavo che ci sarebbe stata così tanta gente ad aspettarmi. Mi hanno detto di aver apprezzato la performance e di aver amato la mia musica sul palco dell’Eurovision Song Contest. Per me questo è molto importante. Avere un legame speciale con i miei fan ha un grande significato, soprattutto perché dopo aver mancato la qualificazione per la finale ho pensato di non essere stata abbastanza brava o che qualcosa fosse andato storto. Ma dopo aver incontrando i miei fan, che mi hanno trasmesso tanto amore e confidato di essersi divertiti ed emozionati, ho cambiato subito idea. Credo che la mia vittoria più grande sia stata proprio questa: grazie all’Eurovision Song Contest ho avuto tantissimi nuovi fan e ci sono tantissime persone che hanno scoperto la mia musica. Sinceramente questo è il motivo principale per cui ero venuta in Svezia”. Quindi non hai neanche la curiosità di sapere in quale posizione ti sei classificata nella prima semifinale? “Diciamo che ormai non mi interessa più. La cosa più importante è che la mia canzone abbia raggiunto le persone e che sia piaciuta molto. Sto ricevendo ancora tanti messaggi e tanto amore, quindi cerco di concentrarmi più su questo aspetto che sulla graduatoria della prima semifinale”. L’Eurovision Song Contest è sempre molto popolare in Polonia e questo vale anche per le sue versioni giovanili. Non a caso, la Polonia ha vinto il Junior Eurovision Song Contest nel 2018 e nel 2019, l’Eurovision Young Dancers nel 2015 e nel 2017 e l’Eurovision Young Musicians nel 2016. Come ti spieghi tutti questi successi? “Penso che noi polacchi siamo molto competitivi ed amiamo questo tipo di gare. Per noi significa molto vincere, eccellere in qualcosa. Ma devo dire che essere qui mi ha fatto capire che la competizione non è tutto. L’Eurovision Song Contest è un posto, uno stato d’animo positivo, un luogo in cui ci uniamo ad altre persone, alla musica e all’arte. Scopriamo altri artisti come noi e siamo molto emozionati. Ci sentiamo uniti l’uno con l’altro e ci supportiamo a vicenda. Per quanto mi riguarda, questo è l’aspetto più importante”.
Come è stato rappresentare il tuo Paese in una manifestazione così importante? “Anche se non sono arrivata in finale, sono davvero felice di aver rappresentato la Polonia in questa edizione. Ho dimostrato che noi polacchi abbiamo una mentalità aperta e che possiamo essere diversi. Personalmente sono riuscita a mostrare la mia vera identità e sono molto grata e orgogliosa di aver avuto questa opportunità”. Sei figlia di un noto imprenditore polacco (Pawel Wielgomas, amministratore delegato della società alimentare Dawtona, ndr) ma nella vita non hai mai ricevuto favoritismi. “I’m the one who built the tower” (“Sono io quella che ha costruito la torre”) recita il ritornello della tua canzone e nel tuo percorso formativo hai voluto fortemente coniugare studio e musica. Come mai questa scelta? “Quella di iscrivermi all’università è stata una tappa importante della mia vita perché mi piace molto studiare e voglio essere una persona in continua formazione. Inoltre l’ho fatto perché amo l’arte, così ho iniziato a frequentare la facoltà di arti liberali. È stato molto stimolante anche per la mia musica”. Nel 2021 il tuo singolo “Zgaś” è stato uno dei più trasmessi dalle radio polacche tanto che hai deciso di inciderne anche una versione in lingua inglese, intitolata “Blind”, che è entrata a far parte del tuo primo EP. Una lingua che non hai più abbandonato, tanto che anche “The Tower” è scritta completamente in inglese. Trovi differenze tra cantare nella tua lingua madre e in inglese? “In realtà ho iniziato a scrivere e a cantare in polacco ma con il tempo mi sono dedicata alla lingua inglese. Oggi devo ammettere che preferisco cantare in inglese perché mi emoziono di più e mi sento anche più libera rispetto al polacco. Essendo quest’ultima la mia lingua madre ero troppo attaccata alla forma e meno alle emozioni”. Da dove nasce invece il tuo nome d’arte? “Mi sento da sempre legata alla luna. È la mia più grande fonte di ispirazione ed è anche la mia migliore amica. Proprio come la luna brilla di notte e illumina l’oscurità, anch’io ho cercato di portare molta leggerezza e una chiara luce nella vita delle altre persone attraverso la mia musica”. Quali sono i tuoi progetti per il futuro? “Pubblicherò presto un nuovo singolo, non vedo l’ora. Ma, soprattutto, sono quasi pronta per il mio nuovo album. Mi piacerebbe fare un tour europeo, visitando città e nazioni diverse, portando la mia musica in giro per l’Europa e incontrando tutti i miei fan durante i concerti”. Anche in Italia? “Magari! L’Italia è nel profondo del mio cuore. Amo l’Italia perché mi sento davvero libera ed a mio agio quando mi trovo nel vostro Paese. Adoro il vostro spirito perché parlate a voce alta e siete molto estroversi, questa cosa mi piace tanto. Siete molto felici e non avete paura di mostrare questa felicità, le vostre emozioni e la vostra schiettezza. Amo anche l’arte, la musica e la cultura. Per non parlare del cibo: è uno dei migliori al mondo!”.