Una delle prime volte che ho letto di lui, è stato per il centenario del Manifesto Futurista: infatti nel 2009 per Uccidiamo il Chiaro di Luna ha curato la musica e gli arrangiamenti. Il relativo tour lo porta a suonare negli Istituti Italiani di Cultura di Colonia, Lisbona, Madrid, Parigi: ho poi così scoperto delle sue collaborazioni con Tullio De Piscopo, Antonella Ruggiero, Tony Esposito, Armando Corsi, Mario Arcari, Bruno Lauzi, Chieftains e Birkin Tree. Il suo terzo album solista è Wind Tales, di cui è autore e produttore (insieme a Maurizio Bizzochetti) edito dall’etichetta Dodicilune. Il comunicato stampa che accompagna questo disco, parla dell’originalità del linguaggio che è indubbiamente eclettico, moderno ed innovativo: siamo sul jazz più arioso che possiate immaginare, con un tributo alla sua gioventù, forgiata dalla scoperta della fusion dei Weather Report, del prog rock dei Genesis, Rick Wakeman ed ELP. Emerson, Lake & Palmer. Fanno capolino anche semi gettati da Bill Evans e financo la musica brasiliana: insomma il vissuto e la sua esperienza formativa, rendono Wind Tales un completo biglietto da visita per l’arte del genovese Fabio Vernizzi, quanto mai di alto lignaggio. Sono otto le composizione di questo album solista, tutte firmate da lui ad eccezione degli ultimi due brani in scaletta: infatti Dark wind è scritta da Riccardo Dapelo, mentre per The Flight i complimenti vanno estesi a Claudia Sanguineti per le lyrics. Storicamente questo disco ha avuto una gestazione difficile: prima della pandemia ha cominciato a chiudersi in studio, ma il mixing e la masterizzazione sono di due anni e mezzo più tardi! Fabio Vernizzi ha più volte detto… Credo che un musicista sia frutto delle proprie esperienze di ascolto e di vita… ed il dribling con il maledetto Covid19, l’ha portato ad amare Wind tales in modo viscerale, come fa una femmina di qualsiasi razza animale, quando vede che nella sua cucciolata c’è qualcuno che fa fatica ad aprire gli occhi o ad attaccarsi al suo capezzolo: lo aiuta a superare le sue difficoltà, così da amarlo più degli altri. E quando lo vede vigoroso sgambettare e muoversi autonomamente, ne è indubbiamente orgogliosa: il bel package del cd (opera di Maurizio Bizzochetti ) si basa su una foto scattata in Canada, con un cielo notturno in cui è ben visibile la Via Lattea. Nella prima casa in legno a sinistra è dove mi rifugerò io, entrandoci sulle note della emozionante Whitman: accanto al camino, ci sarà la cuccia per quel gattino che era risultato il più debole tra i nuovi nati: essendo una femminuccia, la chiamerò Fancy, perché la fantasia, la voglia e l’immaginazione sono doti di cui è pieno questo bel lavoro di Fabio Vernizzi.
Tracklist di questo disco: Bosch, Piccola capitale, Mai più tardi, Whitman, ShorTrane, Fancy, The flight, Dark wind.
Fabio Vernizzi – Wind tales (Dodicilune Ed 547)
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