In uscita Il Pianerottolo, il nuovo album di Lorenzo Hengeller prodotto da Encore Music e Jando Music, un percorso autobiografico da crooner ironico sulle orme di Carosone e Luttazzi, che unisce storie, fatti, persone e note in 10 tracce, in cui il “cantapianista” è accompagnato da Daniele Sorrentino al contrabbasso e Luigi del Prete alla batteria.
Palco privilegiato per un osservatore miope, che per natura è sin da subito abituato a scrutare con maggiore acutezza ciò che gli sta attorno, “Il pianerottolo” di Hengeller non poteva che essere il suo pianoforte: “vista piano” l’artista guarda il mondo, immagina e traduce in suoni vicende ed emozioni dei suoi 88 condomini, i tasti bianchi e neri del suo strumento. Ma “Il pianerottolo” è anche una figura antropomorfa, metà pianoforte e metà napo-austro-ungarico, nata e cresciuta nel centro storico di Napoli, partorita insieme alla mente di David Riondino che ha scritto quasi tutti i testi delle canzoni del disco ed è corista d’eccezione insieme a Stefano Bollani e Valentina Cenni. Anticipato dal singolo Frasi fatte, che con ironia auspica una sorta di rivoluzione ecologica delle parole passando al setaccio i cliché verbali più in voga tra chi non ha idee proprie o risposte emotivamente soddisfacenti, “Il Pianerottolo” è il luogo preferito di un “comunista emotivo” un po’ agèe, che pratica la nostalgia come sorridente stato d’animo. Un album rivolto a chi è in grado di sentirsi felice e capace di vedere le persone ballare fuori tempo, o di sentire il rumore delle risate altrui.
Come in “Cantieri“, perché in fondo siamo tutti come il pensionato che guarda i lavori e la vita da un marciapiede, vigilando serenamente sulla betoniera della propria esistenza che continua a girare. È per “O’ scuntroso”, che non accetta la beffa che la morte riserva agli artisti, soprattutto a quelli meno noti, di non sapere se finalmente i media parleranno di lui, e ancora è per chi sa origliare i “Disaccordi”, scanditi dal featuring di Stefano Di Battista al sax soprano, di una coppia che vive a ritmi opposti in bilico tra dinamicità e apatia; è per chi ha un’idea, per quanto perdente possa sembrare al resto del mondo, ma almeno osa tentare di cambiare le cose come in “Colin Firth”. E se la felicità per Hengeller è percorrere “la strada verso casa”, brano di Stefano Bollani che racconta di Carosone, di Napoli, dell’amore per il pianoforte e dello scrivere canzoni in grado di emozionare tutti, è anche avere la consapevolezza che musicisti e cuochi sono i maggiori responsabili del piacere dell’umanità, un concetto chiaro per “Mixed by Erry” che l’artista immagina come un Don Raffaé analogico che paga con il carcere la sua attività da falsario per essere poi vendicato dall’arrivo del digitale.
Da un pianerottolo all’altro poi, è stato il giorno in cui Hengeller si è trasferito nella Capitale e con un tempismo perfetto ha sentito tuonare dallo schermo di un cinema “Sulo ‘e strunz vanno a Roma!” guardando “È stata la mano di Dio” di Sorrentino. A consolarlo ci ha pensato però la Città Eterna che col tempo, oltre al suo cinismo, gli ha riservato incontri speciali come quello a casa di Marisa Laurito con Renzo Arbore che gli ha fatto conoscere “Nun me Parlate e chella”, meravigliosa ballad di Fausto Cigliano, spingendolo a riarrangiarla. “Il pianerottolo” accoglie anche gli ultimi romantici, capaci di emozionarsi grazie all’energia naturale di due ragazzi innamorati immersi nel panorama di Napoli, dove sentimento e allegria convivono in un mix unico, come ne “Il Giorno dell’amore”, e coloro che sanno vivere la nostalgia di cose andate nel tempo ma che ci appartengono, come la lingua napoletana: si chiude così la tracklist, con Hengeller che dal suo pianerottolo suona alla porta di Dario Sansone, musicando il suo bellissimo testo in “Senza sapè pecchè”. “Il pianerottolo” è stato registrato alla Casa del Jazz, con la partecipazione di Stefano Bollani, Valentina Cenni, Monica Nonno e Matteo Ruperto ai cori, una sezione fiati interamente napoletana composta da Gianfranco Campagnoli, Enzo Anastasio e Gigi Patierno, Alessandro D’Alessandro all’organetto, e Stefano Di Battista al sax soprano. Dopo l’uscita del disco, per l’artista proseguono anche gli appuntamenti live: l’8 giugno a Sapri (SA), il 15 giugno a Roma per l’inaugurazione di Jazz & Image 2024 @ Colosseo, dal 12 al 21 luglio a Perugia per Umbria Jazz, dal 12 al 15 settembre a Terni per Umbria Jazz Weekend e dal 28 dicembre al 1° gennaio 2025 a Orvieto per Umbria Jazz Winter (il calendario è in aggiornamento).