Davide Riccio l’anno scorso aveva pubblicato (sempre per Music Force) i due album Dear Me e Mon Turin: nella mia relative recensione, esaltavo sia le intuizioni qualitative dei differenti dischi, ma anche il dato quantitativo che contraddistingue il compositore piemontese. Citavo come la sua iper-produzione ci invita a riflettere su un fenomeno osservato da molti medici e che viene chiamato reminiscence bump o picco dei ricordi: siccome mi riferivo a quei due album ed usavamo l’aggettivo planetesimale per fotografarli, provate ora a pensare al mio imbarazzo attuale.. perché Dear Tapes è un triplo cd! Mi sento piccolo di fronte alla sua arte, ma anche alla sua costanza ed al suo avere i piedi piantati per terra, nonostante i voli pindarici che (come conclamato artista) fa più volte al giorno. Poi ci emoziona leggere che lui confessa di vivere in una piena illusione …forse utile per aiutarmi ad andarmene, quando sarà il momento… !
Per questo Dear Tapes non può essere confuso con una mera opera omnia, perché è più vicino ad una raccolta di sensazioni, micro e dalla cromatura differente. Da questa antologia di impalpabili frames è escluso il materiale che ha registrato con i vari gruppi con cui ha collaborato (Canned Music, Bluest, Off Beat, Individua Vaga) e quello registrato dal vivo. In soldoni questo triplo compact-disc contiene materiale inedito, demotapes a volte inutilmente presentati a case discografiche, realtà commerciali spesso ottuse nell’investire sulla vera originalità artistica! Per comprendere l’humus su cui esce Dear Tapes, affidiamoci alle testuali parole di Davide Riccio (poi riportate tradotte in inglese nella back cover del triplo cd edito dall’attiva Music Force) .. La decisione di pubblicarne una selezione, nonostante le molte imperfezioni, è dipesa dal bisogno personale di dare a quei lavori una possibilità di esistere, anche se per pochissimi, e magari un po’ di sopravvivermi e trovare l’altro da me. E, magari, diranno anche qualcosa di “documentario” sulla prima epoca del “Do It Yourself” e sulla Torino degli anni Ottanta, questo anche sulla scia di tutto il grande recupero che si sta facendo di quel periodo torinese rimasto a lungo inedito, a proposito di un ragazzo che, per dieci anni fino alla prima pubblicazione su microsolco del 1991, non si era inserito nel ricco filone modaiolo della new wave, genere musicale prevalente in città, né altro…
Ancora complimenti a Davide Riccio ed a voi il consiglio di avere questo triplo cd che abbraccia ciò che ha realizzato tra il 1981 (anno in cui a 14 anni ha iniziato a comporre musica e testi) ed il 1990. Ciascuno dei cd contiene 20 tracce e quindi il totale è di ben 60 momenti artistici.