Domenica 21 aprile la Casa del Cinema di Roma ha ospitato una proiezione esclusiva del film “Posso entrare? An Ode to Naples” alla presenza in sala della regista britannica Trudie Styler, di Clementino e di don Antonio Loffredo, parroco illuminato del rione Sanità. Con il suo sguardo di straniera appassionata, in quasi due anni di frequentazione, la leggendaria moglie di Sting, che oltre alla regia ha scritto anche la sceneggiatura del film, ha raccolto la sfida di un documentario in grado di narrare i contrasti della bellezza e del dolore, della luce e dell’oscurità di una città unica al mondo.
Il film (produzione Big Sur, Mad Entertainment con Rai Cinema in coproduzione con Luce Cinecittà) lascia che sia la gente di Napoli a raccontare la propria storia, offrendo il quadro di una città di cultura e creatività ma anche di caos e abbandono criminale. La pellicola, presentata lo scorso 23 ottobre nella sezione “Freestyle” della 18ª Edizione della Festa del Cinema di Roma, contiene le interviste a don Antonio Loffredo, all’attore Francesco Di Leva, fondatore del Teatro NEST a San Giovanni a Teduccio, allo scrittore Roberto Saviano, all’artista Jorit, alle “forti guerriere” che combattono per le donne, ai castagnari e ad Antonio, veterano delle Quattro Giornate di Napoli durante la Seconda Guerra Mondiale. Tra i protagonisti della colonna sonora anche Clementino, che con la canzone di apertura originale “Neapolis” racconta la storia della “sua” Napoli dalla fondazione ai giorni nostri, e Sting, che è ripreso nel carcere di Secondigliano mentre canta “Fragile” insieme al Quartetto del Mare con strumenti musicali recuperati dai barconi dei migranti e costruiti dai detenuti.
“Girare questo film a Napoli è stata una bellissima esperienza esplorativa. Ho viaggiato a lungo in Italia ed ho una grande tenuta di famiglia in Toscana, dove trascorro tanto tempo ed ho persino partorito due volte. Tuttavia, non avevo ancora avuto modo di conoscere Napoli ed è stata una scoperta meravigliosa”, ha affermato Trudie Styler, prima di ringraziare don Antonio Loffredo e Clementino. “Quando ho messo piede per la prima volta a Napoli ho avuto l’onore di conoscere don Antonio, un esempio per tutti noi, un vero faro. È stata una grandissima gioia e fonte di ispirazione andare nel Rione Sanità e vedere il grandioso progetto di recupero sociale da lui realizzato. Ho avuto inoltre la fortuna di incontrare anche Clementino, al quale ho chiesto di raccontare le dodici invasioni e conquiste che ha subito Napoli e lo ha fatto splendidamente con la sua canzone”. Queste, invece, le parole di Clementino: “È incredibile parlare della storia di Napoli e della sua fondazione proprio oggi che è il giorno della fondazione di Roma! Scherzi a parte, Trudie è riuscita a tirare fuori un documentario su Napoli dove non si parla delle solite banalità ma si fa capire che Napoli è vita. Mi hanno messo alla prova chiedendomi di fare un pezzo rap dalla fondazione di Napoli ad oggi e ci ho lavorato insieme al mio amico storico Gaetano, che ringrazio. Oggi possiamo dire che chiudiamo un cerchio perché è il 21 aprile e Napoli è stata fondata il 21 dicembre, giorno del mio compleanno”. “Trudie è entrata in punta di piedi ed è stata capace di essere amata dai napoletani. Si è messa in ascolto e ha saputo far parlare Napoli”, ha sottolineato, infine, don Antonio Loffredo.