Lanciata l’8 marzo su Change.org la petizione per concedere il vitalizio della Legge Bacchelli alla cantautrice abruzzese Momo (nome d’arte di Simona Cipollone) ha già ottenuto oltre 300 firme, tra cui numerosi artisti e addetti ai lavori come Alfredo Rapetti Mogol, Ginevra Bompiani e Maddalena Crippa.
La cantautrice Momo (Simona Cipollone) si trova in uno stato di grave ristrettezza economica in quanto non è più in grado di provvedere al suo sostentamento: fino a qualche mese fa lavorava come badante, poi dopo aver avuto un ictus ischemico ha perso il lavoro, la crisi e il Covid hanno fatto il resto. Riteniamo che abbia tutti i requisiti necessari per accedere al Fondo Bacchelli e stiamo raccogliendo le firme per costituire un Comitato promotore. La legge Bacchelli (legge 8 agosto 1985, n. 440) è un fondo a favore di cittadini illustri che versano in stato di particolare necessità e che hanno portato lustro al Paese con meriti in campo scientifico, letterario, artistico, economico, lavorativo, sportivo e nel disimpegno di uffici pubblici o di attività svolte a fini sociali, filantropici e umanitari, che possono così usufruire di contributi utili al loro sostentamento. La richiesta dell’assegno vitalizio, corredata della documentazione necessaria, è poi sottoposta al vaglio di un’apposita Commissione, che resta in carica quattro anni. Dell’ultima, in carica fino al 2025, fanno parte la scrittrice Dacia Maraini e il produttore cinematografico Roberto Cicutto (entrambi già membri della precedente Commissione).
C’è un punto nel quale ironia e poesia, leggerezza e profondità trasparenza e meraviglia si incontrano. È in quel punto che le parole e le note si prendono per mano per camminare insieme, in equilibrio sull’asse del tempo, sospese a mezz’aria tra terra e stelle. È lì che nasce la musica di Momo, una delle voci più personali e interessanti del panorama della canzone d’autore italiana, tra Piero Ciampi, Gabriella Ferri e Rino Gaetano. Nel 2007 Enzo Biagi nel suo programma “Rotocalco” su Rai3 l’aveva paragonata a Giulietta Masina nel ruolo di Gelsomina nel film “La strada” del suo amico Federico Fellini.
Abruzzese di nascita (L’Aquila, 2 luglio 1972), poi romana di adozione anche se ora è tornata a vivere a Lanciano, Momo, all’anagrafe Simona Cipollone (il nome d’arte le è stato suggerito in sogno da Totò), è nota al grande pubblico per il successo della sua “Fondanela”, brano surreale e ironicamente satirico scritto insieme alla pianista Alessandra Celletti, lanciato al Dopofestival di Sanremo 2007 condotto da Piero Chiambretti. Un’apparizione folgorante, che ha avuto il merito di accendere i riflettori su un’autrice immaginifica e sensibile, ispirata e incontaminata, che ha nella vena ironica irriverente e pungente, in una satira sociale e politica condotta con anima di giullare e spirito di menestrello, nel taglio, allo stesso tempo, neorealista e surrealista del suo presentare luoghi, storie e personaggi e nella sua capacità di giocare con le parole, plasmandone forma, senso e suono, i punti di forza di una vena espressiva originale, nella quale poesia e realtà si fondono a creare un universo di immagini in grado di suscitare emozioni inedite e di evocare memorie e suggerire orizzonti futuri.
Nel 1996 con la sua “Embè” arriva seconda al festival “Vocidomani” in Abruzzo. Il cantautore romano Simone Cristicchi, colpito dal brano, lo fa suo e lo presenta al Festival di Sanremo 2006, con il titolo “Che bella gente”, classificandosi al secondo posto tra i Giovani, segnalando a pubblico e critica la personalità e il talento di Momo. Nel 2007 viene assegnata a Momo la menzione speciale della critica come artista di Teatro Canzone al Festival Giorgio Gaber 2007. Dal 2001 Momo si esibisce nei principali teatri e locali italiani, accompagnata dal suo gruppo: Luca Venitucci (arrangiamenti e tastiere); Daniele Ercoli (contrabbasso e bombardino); Desirèe Infascelli (fisarmonica e mandolino); Giulio Caneponi (batteria e percussioni) e Federica Principi (pianoforte). È con questi musicisti che Momo ha inciso i suoi primi due album: “Il giocoliere” (Sony/BMG, 2007) , e il secondo “Stelle ai piedi” registrato a Roma nell’estate 2008. I due album sono stati prodotti da Simone Grassi, per Jux Tap Entertainment, “Stelle ai piedi” è anche il titolo del suo primo romanzo (Bompiani, 2009) uscito con il disco allegato.
Ancora nel 2009 Momo si aggiudica il Premio Bianca D’Aponte ad Aversa (aperte le iscrizioni per il 2024) con il brano “L’amore sale piano”, vincendo anche il premio della critica. Nello stesso anno partecipa come ospite al Premio Tenco (dove canta “La spazzatura” accompagnata dalla violinista H.e.r.) e approda al cinema con “Ce n’è per tutti“, la pellicola prodotta da Sauro e Anna Falchi, diretta da Luciano Melchionna.
Momo ha fatto parte per anni del cast dello Spettacolo Teatrale “Dignità Autonome di Prostituzione” dal format di Betta Cianchini e Luciano Melchionna per la regia di Luciano Melchionna, uno spettacolo che ha ricevuto il Premio Speciale Golden Graal 2008 e ha ricevuto la Nomination al Premio ETI – Gli Olimpici del Teatro 2009 per la categoria “Miglior spettacolo d’innovazione”. Nel 2011 è tra i Finalisti del festival Musicultura a Macerata con il brano “La Canzone che si capisce” (S. Cipollone- F. Principi). Nel 2016 pubblica l’EP “Santa” per La Stanza Nascosta Records. Nel 2019 ha pubblicato il suo terzo disco autoprodotto “No tengo n’idea”, arrangiato da Giovanni Block, tuttora disponibile sulle piattaforme digitali, che contiene il singolo “5 alibi” con la partecipazione del cantante e attore Attilio Fontana.