Sabato sera ero in balconata al Mandela Forum di Firenze e sono rimasto estasiato: 3 ore abbondanti di concerto, con delle cifre che non rendono appieno la bontà di quanto è stato proposto, ma vanno considerate… 21 musicisti nell’orchestra (diretta da Paolo Gianolio, dove emerge la base ritmica con i MTD Bass e Furlanetto Fretless del marchigiano Mario Guarini), 80 fra coristi, ballerini, performer e di questi ben 28 vengono dall’Accademia Internazionale del Musical. Tutti si muovono sulle coreografie dei fratelli Giuliano e Veronica Peparini (tra Matrix eJesus Christ Superstar) sono 550 i vestiti realizzati da Valentina Davoli e Silvia Oliviero, con concessione nude look che hanno ammaliato le persone più anziane sedute accanto a me. Con il semplice cambio della giacca, Claudio Baglioni ha l’occasione di fare un viaggio nel tempo (suo e della società italiana), proponendo brani di grande successo e che mandano in estasi in pubblico presente, quanto mai eterogeneo. All’Arena Di Verona lo scorso 5 Ottobre un rockettaro conclamato come Gianni Della Cioppa aveva scritto della potenza espressiva di Claudio Baglioni ed io oggi gli devo dare ragione.
Nel post show fiorentino del 16 Ottobre 2018, avevo avuto l’occasione di parlare con Claudio Baglioni ed avevo usato aggettivi precisi per fotografare la sua idea di un palco al centro dell’arena: l’avevo definito un mercatino democratico di sogni e canzoni, ma per ATuttoCuore ora il suo show diventa corale e vicino ad una vera opera rock, quasi un sequel di capolavori come We Will Rock You. C’è maggiore tecnologia, soprattutto dall’uso cromatico del maxi schermo alle spalle del palco, costituito da una variegata scalinata che cede i suoi pezzi per farli diventare cabine dove le ballerine si cambiano. A fine show, dal maxi schermo ammiriamo visi, nomi e ruoli di chi si è esibito e mia moglie coglie tra i cognomi un Ginanneschi che è uno dei quattro nonni maremmani che ha avuto.
..Anche io voglio sottolineare il tuo ottimo stato di forma, anche fisico … ed un po’ ti invidio! Ti sei mosso per 3 ore e rispetto ad altri tuoi più giovani colleghi non hai fatto pause, non hai sudato, non hai bevuto … mentre io ero seduto e mi sono venuti i crampi! Questo gli dicevo a fine concerto nella notte del 16 Ottobre 2018, quando aveva solo 65 anni: oggi cosa potrei domandargli per esaltare la bella voce e la grinta con cui si è mosso? Allora mi aveva laconicamente risposto che non ci sono segreti, non si fa bagni di curcuma e che sono solo io fuori forma e senza preparazione atletica: io mi sono presentato al concerto fiorentino con fasce sulle ginocchia, un mal di denti che mi pulsava ed una calcificazione alla spalla sinistra e sono molto più giovane di lui. Ma vi invito a non credere alle mie parole che esaltano l’intero show, ma di guardarlo Mercoledì sera su RaiUno: fatevi delle riflessioni (a tutto tondo ed ovviamente a tutto cuore) e poi fatemi sapere se ho esagerato in questa mia recensione.
Il tour prosegue con le tappe di Eboli, Livorno e Roma… come ben sanno i suoi fans!
Il total show (quasi musical) di Claudio Baglioni dal pathos circadiano
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