La seconda serata di Sanremo tra (pochi) alti e (molti) bassi con Bertè, Giorgia, Allevi e Travolta

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La seconda serata di mercoledì 7 febbraio ha visto esibirsi 15 dei 30 cantanti in gara, alternando momenti alti (pochi) e bassi (molti): con Loredana Bertè, la super ospite e coconduttrice Giorgia, il ritorno sul palco di Giovanni Allevi dopo due anni di assenza e un imbarazzante siparietto con John Travolta alle prese con il “Ballo del qua qua”.

Giorgia

La serata si apre con Ruggero il nonno di Viva Radio 2 che canta “Italodisco” dei The Kolors: “Questa non è Ibiza, Festivalbar con la cassa dritta“, e qui c’è già tutto il senso della serata e del quinto Festival targato Amadeus. I 15 cantanti in gara questa sera vengono presentati dai restanti 15 (nella terza serata si scambieranno i ruoli), una trovata di Amadeus per trasformare tutti i cantanti in presentatori, portare gli artisti al suo livello e movimentare il palco. Entra per primo Ghali con un look alla Edward mani di forbice e presenta Fred De Palma che canta “Il cielo non ci vuole“, un pezzo urban pop elettronico in cassa dritta, dedicata ai suoi genitori in sala. Ghali fa anche il disannuncio, come tutti gli altri cantanti presentatori che seguiranno. Il trio La Sad con cresta punk e le facce di Amadeus disegnate sul retro dei giubbotti (“siamo il nuovo Volo” dicono) presentano Nek (vestito in un orrendo completo marrone) e Renga che cantano “Pazzo di te” (ci sono anche Diego Mancino e Dario Faini “Dardust” tra gli autori), belle voci ma non lasciano il segno. Amadeus parla prima con il Presidente del Coni, Giovanni Malagò e poi con il giovane Federico che ha collaborato alla creazione della mascotte delle Olimpiadi invernali “Milano Cortina 2026”, le marmotte Milo e Mila, e si capisce perché Jannik Sinner ha fatto benissimo a non andare a Sanremo. Arriva la super ospite e coconduttrice della serata Giorgia che canta “E poi” (che presentò tra le Nuove Proposte di Sanremo nel febbraio 1994) in smoking e pantaloncini corti con gli stivali, al termine entra Amadeus con tortina e candelina per i 30 anni della canzone (31 di carriera), Giorgia esprime il desiderio di festeggiare anche i 40 anni con lui e dice “poi se la magnamo la torta“, ricorda e saluta Pippo Baudo. Oggi ha l’esigenza di fermarsi più sulle parole che sulle note, cerca di cantare “peggio”, il suo problema è sempre stato quello di avere brani all’altezza della sua voce. Giorgia chiama Mr.Rain che presenta il giovane Alfa che entra con una scopa in mano e spazza sul palco, poi la passa a Mr.Rain e canta questa specie di pop rappato alla Ed Sheeran, del brano si ricorderà questo “uh uh”. Entra Diodato di nero vestito che con Giorgia presenta Dargen D’Amico vestito con giacca blu e bianca “notte stellata”, il suo “Onda alta” è l’unico pezzo impegnato, parla del viaggio dei migranti come il film “Io, Capitano”, la cassa è dritta e il ritmo sostenuto, però lui rifiuta l’aggettivo “politico” accostato al suo pezzo, come se fosse una parolaccia, dice “ho fatto tante cazzate nella vita ma non questa (di fare politica)“.

Giovanni Allevi

Rose Villain in tutù presenta il trio Il Volo vestito in bianco e nero, cantano “Capolavoro” ma il brano è terrificante, la sagra del luogo comune italiota, alla fine portano anche i fiori alla mamma e al fratello. Giorgia si cambia d’abito, molto elegante, le portano la valigia dei ricordi con dentro le musicassette, che sono state presentate nel 1963 a Berlino, lo slogan era “più piccole di un pacchetto di sigarette”, fu un successo planetario, ne hanno vendute 100 miliardi, Amadeus comprava le cassette di Fausto Papetti per il padre (lui guardava le copertine con le donnine), Giorgia quelle di Aretha Franklin, quando non le piacevano ci registrava sopra. I sei BNKR (Bunker) 44 presentano Gazzelle, look da Liam Gallagher de’ noantri, dirige il terribile Melozzi “il supremo”, canta “Tutto qui” e cita Roma nord. Amadeus introduce il pianista e compositore Giovanni Allevi, che sta combattendo una brutta malattia (un mieloma multiplo) e torna a suonare in pubblico dopo 2 anni dall’ultimo concerto a Vienna. “I numeri non contano” dice e aggiunge “sembra paradossale detto da qui” dove i numeri sono l’unica religione, cita “La critica della ragion pratica” di Kant e si toglie il cappello lasciando scoperti i suoi riccioli bianchi. Nonostante 2 vertebre fratturate e una neuropatia alle mani, suona “Tomorrow“, toccante esibizione ma a tratti sembra l’imitazione di Checco Zalone. Amadeus presenta “Romagna mia” di Secondo Casadei con l’orchestra di Mirko Casadei (figlio di Raul) e l’orchestra Santa Balera, l’Ariston diventa “la più grande balera d’Europa”, Amadeus regala lo spartito di “Romagna mia” al più giovane dell’orchestra e ricorda gli alluvionati dell’Emilia Romagna. Giorgia si nasconde tra i coristi, Amadeus la scova in piedi vicino a Cristiana Polegri (cantante e sassofonista romana molto brava).

Cristiana Polegri e Giorgia

Prosegue la gara con I Santi Francesi che in canotta e petto di fuori presentano Emma che canta “Apnea” scritta con Petrella e Paolo Antonacci, la solita cassa in 4 volgarissima. Rosa Chemical ospite dal Suzuki Stage in piazza Colombo canta un pezzo tamarrissimo (“Made in Italy“), in stile Achille Lauro, con due musiciste che suonano ai lati. Alessandra Amoroso presenta Mahmood che fasciato in un abitino nero che lascia scoperta una spalla canta “Tuta gold“. Giorgia confessa di aver mancato l’opportunità di cantare davanti a Michael Jackson e di duettare con Michael Bublè, per pigrizia e anche per la paura di prendere l’aereo, due grandi occasioni che avrebbero potuto lanciarla a livello internazionale. Il Tre presenta Bigmama che canta “La rabbia non ti basta“, sempre cassa dritta e ritmo sostenuto ma almeno ha una bella voce, dedica la sua esibizione a tutta la comunità Queer. A questo punto Giorgia presenta l’ospite internazionale John Travolta che prima parla del film “La strada” di Fellini, poi lo lascia con Amadeus, suo grande fan che desidera ballare con lui, “Staying Alive” da “Saturday Night Fever“, “Grease” e “Pulp Fiction”, quindi lo porta all’Aristonello da Fiorello che fa una battutona su Amadeus (“è un comunista, ha cantato Bella ciao“), e tutti insieme ballano sulle note de “Il ballo del qua qua“, con tanto di cappellini a forma di papero che Travolta si rifiuta di indossare, una delle scene più tristi e umilianti della storia della televisione italiana, pare che Travolta non abbia firmato nemmeno la liberatoria.

Fiorello, John Travolta, Amadeus

Dal Beach Club sulla nave Costa Smeralda c’è Bob Sinclar che fa ballare tutti con i remix di “Ti sento” dei Matia Bazar e “A far l’amore” della Carrà che faceva da colonna sonora alle volgari feste romane del film “La grande bellezza” di Sorrentino. Angelina Mango presenta il trio The Kolors con Stash che ha Bowie tatuato sul petto ma canta “Un ragazzo incontra una ragazza“, roba da far rimpiangere “Io con la ragazza mia, tu con la ragazza tua” di Alex Britti, e ringrazia Allevi per la lezione che ha dato. Giorgia con bombetta nera canta un medley di successi, scelti in sequenza da Amadeus: “Oro nero“, “Gocce di memoria“, “Di sole e di azzurro” e infine “Come saprei“, grandissima voce. Fiorella Mannoia e Giorgia presentano Geolier che canta il suo rap in napoletano moderno un po’ figlio di Liberato, solita cassa in 4 e pedalare. Le nuove generazioni del cast della seria “Mare fuori” raccontano alcune parole chiave contro il femminicidio: “ascolta”, “accogli”, “accetta”, “impara”, “verità”, “accanto”, “no” e “insieme”, poi cantano tutti in coro “Mare fori” in napoletano. Sangiovanni presenta Loredana Bertè che canta “Pazza“, standing ovation del pubblico con i cartelli “l’Italia è pazza di te”, una delle poche vere grandi artiste di questa edizione (l’altra è Fiorella Mannoia che canterà stasera), facciamo il tifo per lei e speriamo che possa arrivare al podio.

Loredana Bertè

Amadeus fa i complimenti allo scenografo Gaetano Castelli e gli consegna il premio alla carriera. Maninni presenta Annalisa che canta “Sinceramente“, sicuro tormentone di Simonetta e Antonacci, il testo è un mix di frasi già sentite in altre canzoni: “mi sento scossa (agitata) ah“, “Quando quando quando“, “sto tremando“, solita cassa dritta e via a ballare. Gino Castaldo ed Ema Stockholma nel backstage di Radio 2 sono la comfort zone dei cantanti, i due Ricchi e Poveri rimasti presentano Irama che canta “Tu no” che purtroppo non è il capolavoro di Piero Ciampi e Gianni Marchetti ma un pezzo inutilmente gridato, “solo una stupida canzone” come dice lui. Giorgia introduce i Negramaro che presentano l’ultima artista in scaletta, Clara (Soccini) con “Diamanti grezzi“, l’ennesimo tormentone, lei è un po’ la nostra Dua Lipa, giovane e bella, potrebbe fare la modella. Amadeus ricorda Franco Califano e presenta il film TV “Califano” in onda l’11 febbraio su Rai 1 con Leo Gassmann (già vincitore di Sanremo giovani nel 2020) che canta “Tutto il resto è noia” imitando il giovane Califfo in perfetto stile “Tale e quale” anche con la voce.

Leo Gassmann

Dopo il riepilogo dei 15 artisti che si sono esibiti stop al televoto e viene resa nota la Top 5 della seconda serata (per le radio e il televoto da casa): 1. Geolier 2. Irama 3. Annalisa 4. Loredana Bertè 5. Mahmood.

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