Alla vigilia della 74° edizione il Festival di Sanremo si conferma importante driver di crescita per il mercato discografico: è davvero l’evento top del panorama musicale italiano!
L’effetto streaming scaturito dal riavvicinamento del Festival al mercato discografico di questi ultimi anni è un valore centrale su cui si sono focalizzati gli sforzi delle case discografiche, che svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella promozione degli artisti a Sanremo. E non solo: l’investimento delle case discografiche sui brani e sugli artisti in gara genera un indotto in favore di diversi segmenti economici inerenti il Festival, dalla stessa televisione all’hospitality, passando per la musica live, il mondo editoriale e autoriale e l’ecosistema dei media.
Lo scenario italiano. La quinta edizione sanremese condotta da Amadeus si inserisce in uno scenario positivo per il settore della musica, trainato dal segmento digitale che ricopre oltre l’80% dei ricavi complessivi. Nel 2023 lo streaming ha infatti dominato incontrastato i consumi italiani, con oltre 71 miliardi di stream – comprensivi di premium e free – e segnando una crescita del 15.9% rispetto all’anno precedente. Inoltre, a superare la soglia dei 10 milioni di streaming (premium + free) sono stati 793 album: un importante risultato che segna + 235 titoli rispetto al 2022. Secondo i dati del più recente report IFPI Engaging with Music, in Italia il 60% dei consumi è occupato dallo streaming (equamente suddiviso tra comparto audio – servizi di streaming free e in abbonamento – e da quello video – piattaforme di long-form e short-form video). In generale il tempo dedicato in Italia all’ascolto della musica, grazie alle opportunità del digitale e alla necessità di disporre della musica come di un’importante compagna nella vita quotidiana, è cresciuta arrivando a 20,9 ore alla settimana (+ 0.,4 rispetto al 2022) – più della media globale pari a 20.7. Grazie inoltre ai costanti investimenti realizzati dalle case discografiche nel nostro Paese, l’intera top ten annuale degli album più venduti nel 2023 è stata occupata dal repertorio locale – che in ogni caso copre l’80% della top 100. Da rilevare anche il forte ricambio generazionale che ha accompagnato la musica italiana negli ultimi anni: tra il 2019 e il 2023 la media dell’età degli artisti in top ten è infatti scesa del 18%, passando da una media di oltre 36 anni a una di 29.9 nel 2023. I dati di Sanremo. Tale ricambio generazionale della musica italiana è fotografato dai cast delle ultime edizioni sanremesi, sempre più in linea con le classifiche ufficiali di vendita FIMI/GfK: per tre anni consecutivi, infatti, sono stati presenti gli artisti che hanno conquistato il primo posto per l’Album più venduto nella classifica annuale – rispettivamente Rkomi (Taxi Driver, 2021), Lazza (Sirio, 2022) e Geolier (Il coraggio dei bambini, 2023). D’altronde il podio dei singoli più venduti del 2023 è interamente occupato dai brani in gara alla scorsa edizione del Festival. E le scelte degli artisti in gara a Sanremo 2024 confermano il trend di avvicinamento al mercato discografico: questa è infatti l’edizione con il maggior numero di certificazioni platino ottenute dai partecipanti al Festival: 512 (+50% rispetto al 2023). In retrospettiva, i brani in gara alle ultime undici edizioni di Sanremo hanno conquistato 184 certificazioni platino e di queste ben 121 sono state assegnate alle canzoni che hanno partecipato al Festival sotto la direzione artistica di Amadeus. Gli ascolti in streaming dei brani in gara all’ultima edizione di Sanremo hanno superato per la prima volta il miliardo di riproduzioni: si tratta di una crescita del 23% rispetto all’edizione 2022 e del 198% rispetto a quella del 2020, testimoniando il ruolo fondamentale degli investimenti delle case discografiche nel percorso di valorizzazione della musica italiana.