448 pagine di una ricchezza incredibile di informazioni: uno sforzo certosino che non ha pari nel mondo, dedicato ad un telefilm che ha fotografato un periodo dorato americano, diventando fenomeno di costume e studiato a livello sociologico per vari aspetti! Ma non è di questo su cui vi devo dire la mia opinione, ma sul valore del libro: direi perfetto e quindi mi sto sforzando di trovare dei difetti, sennò sembra una sviolinata nei favori di Giuseppe Ganelli che conosco da un quarto di secolo. Direi che due cose mancano: non trovo un indice finale per nomi, così da permetterci di andare ad una pagina se cerco un preciso momento. Faccio un esempio concreto: la mia cultura rock è nata con Suzi Quatro ed avrei voluto andare direttamente agli episodi in cui è protagonista. L’altra cosa che non trovo (ma questo per la modestia che Giuseppe Ganelli porta in dote) è la storia del suo fan club, molte volte ospite alle convention nazionali che ho organizzato in tutta Italia e di cui possiedo la relativa documentazione: il suo stand è sempre stato tra i più visitati e che ha davvero incuriosito.
Nel libro si racconta la fortunata serie fin dalla gestazione: così si scoprono le fasi di scrittura e registrazione delle puntate, le gli attori, i personaggi e soprattutto aneddoti ed i dietro le quinte; troviamo anche interviste esclusive a Marion Ross, Don Most, Anson Williams, Scott Baio e molti altri. Non vi perdete un libro come La nostra storia. Tutto il mondo di Happy Days, scritto in ricordo di Erin Moran, Gary Marshall, Tom Bosley, Al Molinaro e Pat Morita.
La prefazione è di Fonzie in persona (ossia l’attore Henry Winkler), mentre la postfazione la firma Max Pezzali. La scintilla creativa che fa germogliare questo progetto è in questa nota degli autori .. Sembra incredibile ma finora nessuno, in nessuna parte del mondo, aveva mai pubblicato un libro che raccontasse nel dettaglio la storia della celebre serie tv Happy Days, i suoi creatori e i protagonisti delle puntate. Per celebrare il cinquantesimo anniversario della messa in onda negli Stati Uniti della prima puntata (15 Gennaio 1974), si è deciso di porre rimedio a questa mancanza raccontando finalmente l’incredibile viaggio di Happy Days nelle case di milioni di persone in tutto il mondo .. La spinta emotiva che pone Giuseppe Ganelli a capo di questa impresa titanica è il maledetto Covid-19: non vi ho infatti detto che Gano (questo il suo soprannome) è un fan conclamato e collezionista compulsivo, ma come lavoro serio svolge il ruolo di medico radiologo di Codogno. Quando il virus iniziava a diffondersi partendo proprio dalla sua città, Henry Winkler gli scrive direttamente su Twitter il breve messaggio Stay healthy, stay safe: questo incitamento lo convince ad organizzare una mostra nella sua città anche per andare oltre la pandemia. La manifestazione fu presentata da Max Pezzali: ogni buon melomane ricorda il suo hit Gli anni, dove cita proprio gli anni di Happy Days e di Ralph Malph. Logico che sia lui a scrivere la postfazione di questo libro.
Ovviamente rifaccio i complimenti a Gano, a cui invidio l’intera collezione: avrei lasciato una parete a casa, dove poter ospitare la tuta originale di Fonzie da meccanico. Nel libro la foto a pagina 432 ogni volta mi fa emozione vederla …