Michele Bovi – Anche Mozart copiava e plagiava i Beatles (Minerva 2023)

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Giornalista ed autore televisivo, ma anche sassofonista, dirigente RAI e con il vizio di indagare: immaginate una via di mezzo tra Sherlock Holmes ed Indiana Jones, anche nella versione topo da biblioteca! Questo suo nuovo libro si muove su due distinti binari (a voi l’ardua sentenza se mai si incontrano o corrono all’infinito):
– Cosa comporta aver esaurito le combinazioni tra melodia, armonia e ritmo? Aumenteranno sempre più i plagi inconsapevoli? Cosa significa comprendere la tesi della fascinazione ossia dell’accezione psicologica del plagio? Quanto si studia realmente in ambito universitario la riscrittura letteraria?
– A queste riflessioni filosofiche, il libro contrappone una certosina disanima di quello che le aule di giustizia hanno affrontato e questo viaggio vede Michele Bovi farsi accompagnare dal direttore d’orchestra Vince Tempera.


Ma questo non è il solo contributo che nel libro troviamo: gli expertise che dicono la loro sono l’avvocato Giorgio Assumma e Giampietro Quiriconi, il criminologo Vincenzo Mastronardi, il musicalogo Girolamo De Simone ed il discografico Nicola Battista. Premesso che ormai è un quarto di secolo che ci sono inchieste sul plagio musicale, va detto che Michele Bovi queste inchieste non le ha solo scritte, ma anche trasformate in programmi televisivi d’inchiesta e tutti mi hanno visto attento ascoltatore: conosco pertanto la sua grinta proposta al Tg2 Dossier, ma anche quella splendida esperienza a Rai Uno che è stata la serie Segreti Pop, dove rimanevi spiazzato se a cantanti famosi trovavi accanto personaggi loschi figuri della Mafia, Servizi Segreti o FBI. Chi con ingenuità si avvicina alla musica ed ha una posizione naive, subisce la stessa delusione del visitatore di una galleria d’arte che rimane estasiato dai quadri realizzati, per poi parallelamente scoprire che il tanto celebrato pittore era ricercato, condannato per omicidio o dalla vita dissoluta e violenta! Anche le pagine di Anche Mozart copiava e plagiava i Beatles grondano di poco romanticismo, dato che è notorio che il concetto di proprietà privata è assai poco compatibile in un contesto di cultura di massa e di sfrenata globalizzazione: ma come facciamo (e faremo) a proteggere l’opera dell’ingegno, se diventa di dominio pubblico nel momento stesso che la completiamo?

Questo libro esamina l’universo degli illeciti musicali, documenta vertenze clamorose e riporta le testimonianze dei protagonisti e rivolge attenzione alle più temibili insidie odierne e future individuate nel campionamento musicale e nell‘intelligenza artificiale; ma credo che faccia molto di più, invitandoci a capire come dobbiamo agire di fronte a questa rivoluzione che porta all’unico partito vincente nel mondo (quello del Dio Denaro) tutto l’indotto generato dalla musica, passata, attuale e futura. Dovremmo assumere connotati autarchici oppure dichiarare il liberatutti, essere conservatori nel difendere lo status quo o abbassare le difese immunitarie, dichiarando che tutto è di tutti? Peccato che questo motto una volta era un pamphlet della sinistra radicale, mentre ora è il cardine del capitalismo più sfrenato: consigliato pertanto un libro come Anche Mozart copiava e plagiava i Beatles, ricolmo di suggerimenti dei massimi esperti di diritto d’autore, di psicologia e criminologia. Ma l’opera di Michele Bovi non è diretta solo agli autori di canzonette, ma ad ognuno di noi che pensa di muoversi liberamente in questo Terzo Millennio .. magari pensando di vivere in un mondo democratico, solo perché fischietta un motivetto di moda o un evergreen!

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