E’ una storia vecchia come il mondo: avere una compagna molto giovane è sempre stato il sogno di tanti uomini maturi. Spesso quando una ragazza sceglie un compagno più grande è soggetta a pettegolezzi, magari di natura economica. La cantautrice Romina Falconi, da anni sulle scene con un progetto che mescola ironia e grottesco, ha deciso di cantare una storia di queste. “Maria Gasolina” è il suo ultimo singolo, cui è legato un progetto che mette insieme anche un centro d’ascolto e un nuovo libro.
Abbiamo incontrato Romina Falconi, in occasione di Lucca Comics & Games 2023, in programma fino al 5 novembre. Alla nota manifestazione la Falconi offre al pubblico il Centro D’ascolto Rottincuore (presso The Citadel – CSM103 – Baluardo S. Paolino – mura lato sud – ingresso gratuito) e ha presentato “Rottocalco Vol. 3” (Freak&Chic), il libro che sviluppa i temi del nuovo brano “Maria Gasolina” (Freak&Chic / ADA Music Italia) attraverso scritti firmati dalla stessa cantautrice, da psicologi, giornalisti e illustratori.
“Maria Gasolina” racconta la storia di una ragazza che si accompagna a un uomo molto più grande e più ricco, con un conto in banca molto diverso dal suo. Volevo rendere deliziosa la protagonista di questa canzone, nonostante appaia agli occhi della società come un soggetto criticabile.
Il titolo “Maria Gasolina” è molto intrigante. C’è una storia dietro questo nome? Qual è il significato dietro la scelta del titolo per il singolo?
“Maria Gasolina” è proprio il soprannome in cui, in tutto il Sud America, vengono chiamati ragazze e ragazzi che si accompagnano a persone più ricche. Non è una questione di età. Gasolina è la traduzione di benzina in Sud America: quindi sono persone che si accompagnano a persone che hanno la macchina. Non c’è un corrispettivo simile in Italia. Al massimo c’è “cacciatore di dote”. Ho scelto di fare questa canzone perché mi piace molto rendere protagonista l’ombra.
Il progetto Centro di ascolto Rottincuore, che presenti a Lucca Comics & Games 2023, sembra avere una forte identità artistica, culturale e sociale. Come hai sviluppato l’idea di questo progetto e come si collega al tuo percorso artistico?
Questa iniziativa è nata nel 2018 ed è cresciuta sempre di più. All’inizio mi arrivavano in privato sui miei social delle confessioni molto forti. In sostanzia ho deciso di cerare questo confessionale. E per la prima volta lo porto a Lucca. E’ bellissimo l’effetto che si crea. Accanto a me c’è una mia amica psicologa, Monica D’Addio. Mi piace l’idea che ad ascoltare certe ombre sia una professionista. Quello che si dice al Centro d’ascolto rimane al Centro d’ascolto. E’ molto potente. Ci sono confessioni su crisi abbandoniche, oppure su cattive abitudini che abbiamo nei confronti di schemi cui non riusciamo a uscire. Oppure Le dipendenze.
“Rottincuore” prosegue poi anche dal punto di vista discografico.
Ho scoperto che le persone che mi seguono conoscono molto bene la loro ombra. Conoscono i problemi che hanno, poi però devono imparare ad affrontare i propri limiti. Hanno tutti percorsi diversi, ma ognuno sa bene cosa vuole migliorare della propria vita, non si piange addosso. Alcuni hanno imparato a riderci sopra. Io musicalmente parlando porto in scena il grottesco. Una persona che si piange addosso non ama le canzoni che faccio, perché uso spesso l’ironia. Ho notato che ognuno ha paura di avere un’ombra. Ecco perché ho fatto “Rottincuore”, che nasce dall’esperienza del centro di ascolto. Volevo rendere l’ombra la protagonista. Siamo in una società performante, dove tutti vogliono essere dalla parte della ragione. C’è la superiorità morale, che va tanto in voga. Sembra che tutti vogliano dimostrarsi al meglio sui social. Social che stanno diventando come una sorta di colloquio di lavoro.
Il tuo stile musicale è molto eclettico, abbracciando diverse influenze. Quali generi musicali e artisti ti hanno ispirato nella creazione nel tuo percorso artistico?
Ho quasi paura a dirtelo… Io sono innamorata di registi come Lina Wertmuller, Mario Monicelli e Massimo Troisi. Erano persone che portavano in scena il grottesco. Sapevano portare al pubblico la scena tragica. Penso che dentro ognuno di noi ci sia un lato leggero e un lato tetro, e nel mondo pop ultimamente molti personaggi soccombono la propria biografia. Dal pop ci si aspetta sempre che sia educativo, e invece è bello anche mostrare delle magagne e renderle protagoniste. Ecco perché ho fatto un disco di magagne e di peccatori. Quanto alla musica, se c’è un’artista, non posso che citare il primo Renato Zero. Lui riusciva a fare pezzi come “Sbattiamoci” e “No mamma no”, unendo leggerezza e cose profonde.
A Lucca presenti anche il libro “Rottocalco vol. 3”? Cosa devono aspettarsi i lettori?
Questo terzo volume ha dentro racconti di scrittori, giornalisti e disegnatori. Come Marco Alviero, disegnatore del merchandising ufficiale di Sailor Moon. Ci sono ovviamente anche miei scritti. Questo volume tratta delle persone chiacchierate, del do ut des e del diritto all’ozio: siamo in una società performante, per cui il sacrificio viene osannato, e uno che vorrebbe fare una scala ascendente senza troppi sforzi è criticatissimo. Non mancano gli interventi dell’antropologa e della psicologa.
So che stai preparando un concerto speciale a Milano. Un evento unico per il tuo pubblico. Ce ne vuoi parlare?
Io nei concerti parlo e canto tantissimo. Sarà il 5 gennaio a Milano. Anche in quell’occasione mi piacerebbe essere leggera e tetra. Le mie melodie devono far ridere e piangere. Non voglio essere etichettata solo in un modo.