Al Sistina, a partire da Venerdì 3 Novembre e fino a Domenica 26 Novembre (giorni e orari: giovedì ore 20.30, venerdì ore 20.30, sabato ore 16.00 e 20.30, domenica ore 16.00), arriva il debutto nazionale di My Fair Lady con Serena Autieri protagonista.
La favola più rappresentata e premiata al mondo torna finalmente in Italia e si annuncia come l’evento teatrale delle prossime stagioni. Il capolavoro di Lerner & Loewe si presenta in una luce del tutto inedita attraverso le sue scene, i suoi protagonisti e il nuovo adattamento in italiano. Le canzoni, veri e propri diamanti incastonati nella storia della musica, ci fanno viaggiare in un sogno senza tempo. Le tematiche, legate al riscatto sociale, al diritto di amare, e al superamento di ogni tipo di barriere ne fanno uno spettacolo quanto mai attuale. La produzione di Enrico Griselli, già affermata nella realizzazione di grandi classici e opere inedite, si propone di sorprendere ed emozionare il pubblico di ogni età con uno show trasversale e di respiro internazionale. Da sempre considerato il musical perfetto, My Fair Lady germoglia dalla migliore tradizione dell’Opera e dà origine alla grande epopea di Broadway. Le sue melodie universali, le sue tematiche eternamente attuali e le sue sognanti ambientazioni londinesi di inizio secolo conquistano da settant’anni i teatri di tutto il mondo. Serena Autieri, assoluta protagonista della scena del musical italiano, performer completa e travolgente, interpreta, in un magico connubio fisico e sentimentale, Eliza Doolittle, la povera fioraia che attraverso la sua determinazione e la sua sfrontatezza fa breccia nel cuore dell’ostico professor Henry Higgins interpretato splendidamente da Ivan Castiglione. Nel meraviglioso affresco dello spettacolo si liberano la genialità e la verve di Manlio Dovì nei panni del Colonnello Pickering e il talento multiforme di Gianfranco Phino, nel ruolo Alfred Doolittle. Il cast è impreziosito dalla partecipazione straordinaria dell’irresistibile Fioretta Mari, esilarante e tagliente Mrs. Higgins. Clara Galante e Luca Bacci interpretano rispettivamente Mrs. Pearce e Freddy Hynsford-Hill. La direzione visionaria del regista di fama internazionale A. J. Weissbard avvolge lo spettatore in una dimensione sospesa e sognante, attraverso una concezione delle scene e delle luci inedita e meccanicamente sorprendente. Il nuovo adattamento è opera delle capacità liriche e drammaturgiche di Vincenzo Incenzo, che ha concepito una profonda trasposizione linguistica per esaltare il significato e il suono originari dell’Opera. Le coreografie del meraviglioso ensemble sono state affidate all’immaginazione poetica e alla versatilità plastica del regista e coreografo internazionale Gianni Santucci, che con la sua visione di teatro totale ha disegnato un mondo classico e modernissimo allo stesso tempo. Le melodie dell’opera sono veri e propri diamanti incastonati nella Storia della musica, e vi faranno viaggiare in un sogno senza tempo. La direzione delle musiche, pietre miliari della storia di Broadway, è stata affidata alla poliedrica esperienza del Maestro Enzo Campagnoli. Accuratissima e ricca di intuizioni la ricostruzione dei costumi (103 e tutti originali!), opera della rinomata costumista Silvia Frattolillo. My Fair Lady nella sua nuova, affascinante e spettacolare versione è pronta a far battere i cuori e a commuovere il pubblico italiano di ogni età.
Di seguito le dichiarazioni dei protagonisti che abbiamo raccolto in occasione della conferenza stampa di presentazione organizzata dal direttore Massimo Romeo Piparo e dal produttore Enrico Griselli. Serena Autieri: “Amo profondamente questo spettacolo, lo desideravo da diverso tempo. Lo scorso anno sono andata a vederlo più volte a Londra e finalmente adesso sono nei panni di Eliza. Mi emoziono nel pensare di essere al Sistina e spero di trasferirvi tutta la gioia che provo nell’interpretare questo personaggio. Vorrei farla arrivare a tutte le famiglie e a tutti i bambini che mi auguro usciranno dal teatro felici come persone migliori, felici e con la gioia nel cuore. Non rimpiango di non cantare in inglese grazie all’adattamento di Vincenzo Incenzo. La preparazione ha richiesto cuore, passione, disciplina, e apprezzo tanto la visione di A.J. Weissbard, la sua modernità e la sua cura dei dettagli”. A. J. Weissbard: “Sono americano di nascita e sono cresciuto nel mondo del musical. Sono venuto in Italia la prima volta nel 1996 e mi sono immerso nel mondo dell’opera, per fortuna, perché questo spettacolo ha radici nell’opera. È una sorta di ibrido molto interessante. È anche un pezzo storico… Era importante apportare ciò che mancava: il potere della donna. Io ho cercato di andare in profondità nella lettura di Eliza, una donna che sa ciò che vuole, è intelligente, confidente, si trova solo nella classe sociale sbagliata e cresce. Volevo dare questa opportunità al pubblico e non rappresentare uomini che modellano le donne, ma una donna che vuole crescere e lo fa da sola. E questo viene fuori anche grazie ad un grande cast”. Fioretta Mari: “Sono stata la maestra di Serena e se c’è una attrice che merita ciò che ha è Serena Autieri. Veniva da me bambina, 22 anni fa, a lezione. Tutti i giorni partiva da Napoli, studiava con me e tornava indietro. L’ha fatto per molto tempo. È una persona dolce, non è diva per niente e ve lo dice una che insegna in America con Al Pacino dove una delle materie è proprio imparare l’umiltà. Io sono emozionata, perché torno a teatro, perché qui oggi sono con i grandi uomini e donne e con Piparo, il più grande”. Enzo Campagnoli: “Io vengo dal classico, sono diplomato in oboe. Venendo dal classico, ho avuto la fortuna di poter apprezzare le musiche di My Fair Lady, perché ci troviamo di fronte ad una vera e propria opera. E ci tengo a dire che i cori sono sempre dal vivo”. Vincenzo Incenzo: “Tra le tante avventure al mio attivo questa è la più straordinaria. Oltre a canzoni magnifiche My Fair Lady vive di scrittura nella scrittura, con giochi linguistici e sotto testi che mi sono divertito a stanare dall’inglese, per conservare quei suoni e significati nella nostra lingua, perché in quel mood c’è il segreto dello spettacolo .. Il mio adattamento in italiano è frutto di un’ analisi profonda del senso, del suono e dei percorsi psicologici dei personaggi, e ne sono davvero orgoglioso.”