Nuovo album del cantautore reatino per l’etichetta TotoSound: molti l’hanno scoperto dalla televisione, perché Fiorella Mannoia l’ha invitato nel suo show, ma la militanza di Carlo Valente è temprata, solida, ariosa e coinvolgente. Avrai intuito che Metri Quadrati è un disco che mi ha convinto al 99% e quindi è giusto dirvi subito che cosa non mi è sembrata all’altezza della situazione: mi riferisco alla copertina, perché di foto in luoghi industriali abbandonati ne abbiamo viste tante e non c’è genere musicale che non abbiano trovato quella location come l’ideale comunicazione di un proprio progetto artistico. L’hanno fatto i gruppi metal degli anni ’80, tanti rappers dell’ultimo decennio e pure un sacco di cantautori! Tutto il resto di Metri Quadrati è di una bellezza avvolgente, cominciando da come l’artista lo presenta .. Otto atti d’amore. Otto canzoni. Sei scritte da me. Una perla scritta, diretta e suonata da Pino Marino. Una seconda perla scritta da Francesco De Gregori nel 1976, pescata dal mio album preferito: Bufalo Bill, che è divenuta il sequel di Crociera Maraviglia .. Ma dove chiude bene questa sua produzione è nei saluti finali sui suoi canali social .. Un’ultima cosa. Dedico tutto questo a Piergiorgio Faraglia: perché mi manca. E perché sarebbe stato fiero di me. Grazie Pier. Guarda che avemo combinato … E l’uomo nero (che viveva in un borgo con 10 gatti e poche persone) manca anche a me! Ma per completare la descrizione dell’humus dove Carlo Valente vive (come si è capito dallo spettacolo Viaggio in Italia. Cantando le nostre radici, dove ha partecipato con Tosca), aggiungerò sia che il suo amore per il compaesano Lucio Battisti è veramente forte, ma anche che la sua ospitata dalla Mannoia è così descritta .. Questa canzone l’ho scritta a Bologna, dopo una manifestazione con altri studenti, dove la polizia ci prese a manganellate. Tornai a casa e scrissi, appunto, Tra l’altro. Tre accordi e tanta rabbia. Una rabbia racchiusa in una sorta di perdono durissimo, verso chi ha il dovere tutelarci, ma troppo spesso agisce esattamente al contrario: Fiorella Mannoia mi ha ospitato nella sua trasmissione su Rai 3: ho avuto la possibilità di raccontare di proporre forse la canzone a cui tengo di più. A Federico Aldrovandi. A Stefano Cucchi. E per tutti coloro che hanno visto morire lo Stato, con una giustizia che non sarà mai davvero adeguata ..
Facendoci aiutare dallo scatto di Francesca Zorretta, inoltriamoci nella poesia di Metri Quadrati e lo facciamo con il brano che mi ha convinto di più .. E tornerai a farti bella per un altro sistema solare mentre io cado a picco sulle tue costellazioni che non riesco neanche più a decifrare .. siamo spariti da un giorno all’altro volando fra i miei resti e nel buio dell’universo brilleranno .. e nell’azzurro dell’universo si abbracceranno i nostri corpi celesti .. Sesto brano in scaletta, Corpi Celesti è la canzone per elevarci al più alto grado del rapporto amoroso, ma all’unisono è il mezzo che ci permette di guardarci dentro, scorgendo dubbi (che si nascondo dietro macigni emotivi) e financo tentativi elegiaci di abbracciare il mondo con piglio ecumenico! Il titolo dell’album di Carlo Valente perciò assume una valenza inaspettata, perché non è affatto limitante la sua tematica e tutta la sua analisi lirica: infatti (come ha dichiarato) c’è sicuramente l’importanza di stimoli geografici (il Sud America per conoscere Botero, ma anche Belgrado per raccontare di un bambino che non è nato o le coste siciliane e tunisine con De Gregori), ma lo vediamo in viaggio nello sconfinato universo, con quel forte bisogno di respirare. Tutto questo è palpabile nella title track, ma anche nella magia della conclusiva La vita non vista, canzone di Pino Marino realizzata con pochi strumenti musicali .. ma tanto pathos!
Tracklist di questo disco: Mentre qualcuno nasce a Belgrado, Amore senza titolo, Metri Quadrati, Due Righe, Botero, Corpi celesti, Disastro aereo sul Canale di Sicilia, La vita non vista.