Yarákä – Curannera (Zero Nove Nove Znncd 002)

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Il nuovo album del trio tarantino propone 8 brani per un totale di 29 minuti, prodotto dalla leccese Zero Nove Nove, esalta la figura popolare della guaritrice in un contesto magico, ancestrale, religioso e tradizionale: furono tante le popolazioni antiche basate sul matriarcato e molte di più gli sciamani di sesso femminile, poi entrati nella storia famosa, come nel caso di Circe. Il progetto dei Yarákä è discografico e culturale all’unisono e soddisfa noi originari della Magna Grecia ionica, perché assai lontano dall’immagine festaiola, tutta tarantella, pizzica e gustoso cibo! Quando senti il pathos che ci mette Anna Vozza (voce narrante nel brano Tuppe tuppe), comprendi bene la mission dei Yarákä e di come l’etichetta discografica di Arnesano abbia sposato appieno lo slancio emotivamente puro e diretto: del resto anche il nome del trio viene dalla lingua amazzonica tupi-guaraní composta dai quattro elementi basilare per la nostra stessa esistenza: acqua, aria, fuoco e terra. I premi vinti recentemente dal gruppo (come il concorso Vedere la Musica promosso dall’Horcynus Festival di Messina), sono la prova provata che Curannera è un disco che è arrivata al mondo giornalistico ed anche degli operatori culturali: questo deve essere per l’ensemble tarantino uno stimolo a proseguire nella loro attività, rifiutando anche vantaggiose proposte economiche per esibirsi in qualche sagra paesana o in concerti all’estero presso comunità di emigranti, se prima non sia chiaro che su quel palco posso salirci solo se il pubblico è stato informato su quanto stanno studiando della cultura popolare dei nostri avi. Le tappe del loro european tour di Ottobre in Spagna, Portogallo e Francia li porta a frequentare un pubblico che fortunatamente già li apprezza!

Alcuni brani del disco (come la conclusiva Chiuviti) sono portatori sani di analisi delle vibrazioni che differenti strumenti musicali hanno in modo intimo ed intrinseco. Per questo vi invito a prestare la giusta attenzione su cosa compare accanto a ciascun nome dei Yarákä .. Gianni Sciambarruto (chitarra, saz, doromb, berimbau e voce), Virginia Pavone (voce, tamburo sciamanico e flauto armonico) e Simone Carrino (tamburello, riq, daf, kanjara, troccola e voce). L’importanza dell’album lo si intuisce appena parte: la prima è A Sand’Ánne ed è una preghiera che veniva recitata a favore di una donna che era in procinto di partorire: a Sant’Anna (protettrice delle partorienti) ci si rivolgeva in questa sorta di rituale tantrico, coinvolgendo tutte le figure femminile di un nucleo familiare. L’intero album Curannera (su cui ha lavorato Mimmo Galloppa al Perfect Waves Studio) è fatto di questi momenti pieni di pathos, in una sorta di riverenza a quella che è la storia semplice dei nostri avi, fatta di tanto sacrificio e di piena simbiosi con il mondo in cui vivevano. Oltre la già citata Anna Vozza, con piacere citiamo altri collaboratori come Cristina Ciura (violino), Sabrina Di Maggio (violino), Arianna Latartara (viola), Mirko Sciambarruto (violoncello) e Giulio Rugge che ha curato l’artwork, partendo dalla copertina in cui la foto di Valentina Pavone ben enfatizza il bodypainting eseguito da Alessandro Matassa.

Tracklist di questo disco: A Sand’Ánne, Maletìmbe, Fronni d’Alia, Canto all’alie, Tuppe Tuppe (Laude drammatica), Affàscene, Draunara, Chiuviti.

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