Un viaggio imprevedibile e struggente nel canto tradizionale mosso dal sentimento più antico del mondo
Non c’è nulla di prevedibile nel percorso di Rovelli (Les Anarchistes) e Monti (Bosco Sacro), se non la fedeltà ad un’idea di musica profondamente radicata nella terra e nelle vite che quella terra ha generato. Musica che è atto politico e al tempo stesso gesto d’amore verso un mondo marginale destinato alla cancellazione. Così questo recupero di materiale “basso”, quale può essere un canto d’amore popolare, diventa un’opera di manutenzione della memoria e di cura della nostra umanità più intima. Il repertorio spazia attraverso l’intero arco della nostra penisola e tocca canzoni celebri come “Maremma” o piccole oscure gemme come “Dromi fiore meu” senza mai cedere all’oleografia o all’ovvio. C’è, anzi, un’intenzione di rimuovere le incrostazioni del folk revival, non solo a livello di strumentazione ma anche a livello di attitudine, per arrivare a cogliere l’essenza dei brani.
Un disco prezioso, fuori dal tempo, che va dritto al cuore.
Marco Rovelli e Paolo Monti, “Concerto d’amore”, Dischi Bervisti, 2023
Tracklist:
1. Rispetti
2. Dromi Fiore Meu
3. Bella Ci Dormi
4. Già Allo Sguardo
5. Cade L’uliva
6. Maremma
7. Beddha Ci Stai Luntanu
8. Pri Tia Diliru E Spasimu
9. Ritorno Dalla Transumanza
10. Cu Ti Lu Dissi
11. La Nova Gelosia
12. Sei Bella Negli Occhi
13. Quante Stelle In Cielo Con La Luna
14. Amore Ribelle
15. Serenata