Thirty Seconds To Mars: 10 versioni in formato fisico per il nuovo It’s The End Of The World But It’s A Beautiful Day

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La band pluripremiata Thirty Seconds To Mars ha pubblicato il nuovo attesissimo album “It’s The End Of The World But It’s A Beautiful Day”. L’album, disponibile in tutti gli store digitali ed in formato fisico, è realizzato in 10 versioni con diverse copertine che raffigurano una fotografia del cielo scattata da Jared Leto – che ha immortalato l’orizzonte ogni giorno durante il corso del 2022. Le foto rappresentano un momento di calma e di riflessione, un invito a fermarsi e a guardare il cielo silenziosamente, allontanandosi dalla realtà e dal mondo frenetico e caotico.

Foto di Aron Klein

L’idea alla base delle diverse copertine è stata quella di realizzare un’opera d’arte. Come Andy Warhol era solito creare serie diverse della stessa opera, così la band ha voluto realizzare diverse copertine dell’album come fossero quadri da esporre. Ogni diversa copertina dell’album è inoltre accompagnata da una propria grafica interna, ovvero un dipinto rinascimentale realizzato utilizzando le nuove tecnologie dell’intelligenza artificiale, che ha interpretato visivamente il significato del titolo del disco. L’intelligenza artificiale ha infatti fornito la spiegazione della frase “It’s The End Of The World But It’s A Beautiful Day” e la citazione è stata riportata fedelmente nel packaging interno del disco: “Questa frase è una metafora che implica che la vita, nonostante le circostanze difficili, vale ancora la pena di essere vissuta. Suggerisce che anche nei momenti più bui dovremmo prenderci il tempo per apprezzare e godere della bellezza del mondo” (Risposta generata dall’Intelligenza Artificiale in data 16 gennaio 2023).

Il nuovo album dei Thirty Seconds To Mars è, dunque, pieno di ottimismo. È un disco brillante che riflette un senso di positività, in contrasto con le circostanze difficili e dolorose del mondo che ci circonda. La band ha scritto l’album nel pieno della pandemia, vivendo il processo creativo come un momento di evasione e leggerezza. “Sicuramente non ho la capacità di fare le cose semplici”, dichiara il frontman Jared Leto riguardo la realizzazione del sesto album in studio della band che ha fondato con suo fratello Shannon e che è da sempre il frutto dalla loro collaborazione creativa. “Mi piace sempre rendere interessante la mia vita e quella degli altri. Voglio sfruttare ogni opportunità e renderla gratificante, creativa e speciale il più possibile”. Il nuovo e trionfante progetto “It’s The End Of The World But It’s A Beautiful Day” delinea un nuovo percorso sonoro per la band. Esattamente cinque anni dopo l’uscita del loro album “America” che aveva scalato le classifiche, i Thirty Seconds To Mars pubblicano nuova musica come mai avevano fatto prima d’ora. Le 11 canzoni dell’album esplorano un nuovo capitolo dei sentimenti dei fratelli Leto: “Shannon ed io volevamo fare un album che parlasse di chi siamo ora. Il file rouge del progetto è caratterizzato da valori come ottimismo, celebrazione, vulnerabilità e anche semplicità. Non volevamo tornare con qualcosa di già sentito e penso che ci siamo riusciti”, racconta Jared riguardo al nuovo disco, la cui pubblicazione è anticipata dal primo singolo “Stuck” – uscito a maggio – che ha riscosso successo a livello mondiale, Italia inclusa, dove ha raggiunto la Top 10 Airplay. Insieme al brano, la band ha anche pubblicato il video ufficiale che è un omaggio al design, all’alta moda, all’arte e alla danza.

“Stuck” ha inoltre recentemente ottenuto una nomination agli MTV Video Music Awards nella categoria Best Alternative e ha superato 50 milioni di stream a livello globale. Nel corso della loro prolifica carriera, i Thirty Seconds To Mars hanno continuamente ridefinito i propri confini creativi per spingersi verso nuove direzioni ed evolversi. Ora, il nuovo obiettivo è essere semplici e concisi – con brani non più lunghi di tre minuti e mezzo – ponendo enfasi sulla vocalità espressiva di Jared. “Le canzoni sono davvero corte per noi”, sottolinea il frontman. “Siamo una band che era solita avere brani di 12 minuti…. è una nuova esperienza per noi e ha richiesto molta moderazione. Negli anni abbiamo prodotto degli inni rock da arena. Questa volta è stato interessante fare un passo indietro e capire: quanto è possibile ridurre al minimo una canzone? Mio fratello si è occupato anche della produzione oltre che di suonare la batteria”. In tutto l’album, le canzoni esplorano nuovi sentimenti e colori. Ci sono brani come “Seasons”, il nuovo singolo, che invita ad accettare il cambiamento durante le varie “stagioni” della vita ed è caratterizzato dal calore rassicurante della chitarra acustica e da vivaci sintetizzatori. Ci sono poi tracce ad alto tasso di energia da far alzare le braccia in aria come “Life Is Beautiful” e “Avalanche”, e “gemme” prodotte ad arte come “World on Fire” e “7:1”. A proposito di quest’ultimo brano, Jared racconta: “ha un senso di mistero. È melodico ma presenta anche alcune sfumature più dark e un ritmo davvero forte. È molto in stile THIRTY SECONDS TO MARS – suona esattamente come noi”. Un album, dunque, ricco e variegato anche dal punto di vista delle collaborazioni: la band ha lavorato con autori importanti (in primis Ed Sheeran in “World on Fire” e Dan Reynolds degli Imagine Dragons in “Life Is Beautiful”) e produttori di talento (in particolare Spike Stent), il che rappresenta una novità per i Thirty Seconds To Mars. Questo spirito collaborativo si infonde in tutto il disco: è un album che attinge da tante prospettive ed influenze, il tutto rimanendo però radicato nel pieno stile della band. Per dirlo con le parole di Jared: “è un disco incentrato su questa idea di connessione e sul suo potere intrinseco”. La sfida della band di uscire dalla propria comfort zone riguarda anche i titoli delle canzoni. Jared dichiara che “Life Is Beautiful” era originariamente chiamata “Misery”, fino a quando non si è reso conto che “il mondo ha già molta miseria, ma sono di più quei giorni in cui guardo il cielo e riconosco la bellezza della vita, quindi sono contento che alla fine la canzone abbia preso questa direzione più ottimista”.

Foto di Bartholomew Cubbins

E dopo aver cantato e co-scritto “Remedy” contenuta nell’ultimo album America, Shannon prende nuovamente il microfono in mano per incidere la sua rara voce solista in “Midnight Prayer” inclusa nel nuovo disco. Jared sorride: “Mi ci sono voluti 20 anni per riempire un’arena in cui cantare le mie canzoni, e lui, dopo solo la sua prima fottuta esibizione, aveva già davanti a sé un’intera arena che cantava la sua canzone come se fosse un inno. In realtà ha cantato in un modo davvero sincero e penso che sia per questo che le persone hanno risposto con entusiasmo. Io ho scoperto una parte diversa della mia voce ascoltando la sua: più intima, vulnerabile e forse più sincera”. Ripensando ai suoi primi ricordi musicali, Jared si meraviglia di quanto istintivamente lui e Shannon gravitassero intorno agli strumenti, incentivati dalla madre che li ha avvicinati all’arte fin da piccoli. “It’s The End Of The World But It’s A Beautiful Day” è un album sincero che fa emergere come, dopo 25 anni dalla creazione della band, i fratelli Leto sono più uniti che mai: “questo è davvero il nostro progetto. I THIRTY SECONDS TO MARS non sarebbero qui se non fossimo fratelli e addirittura forse non saremmo così uniti come fratelli se non ci fossero i THIRTY SECONDS TO MARS. Siamo qui al nostro sesto album così tanti anni dopo il nostro inizio, stiamo ancora facendo ciò che amiamo. È una vera benedizione”. Nonostante il deliberato e lungo processo creativo del loro ultimo disco, la band intende pubblicare il prossimo album in un lasso di tempo più breve. “Sarebbe bello pubblicare un album e non aspettare cinque anni ogni volta”, dice Jared. “In realtà è solo perché siamo stati molto meticolosi, alla fine comunque ci siamo velocizzati. Abbiamo molte altre canzoni che sono già pronte, quindi spero che questo nuovo capitolo includa più musica… arriverà nuova musica presto”. A fine maggio, i Thirty Seconds To Mars sono saliti sul main stage del Big Weekend di BBC Radio 1. Lo scorso mese la band si è poi esibita in due show sold-out da headliner al Lollapalooza – dove mancava dal 2006 – e alla House of Blues di Chicago, in occasione dei quali hanno performato anche il nuovo singolo “Seasons”. In autunno i fratelli Leto continueranno ad esibirsi sui più grandi palchi, tra cui Austin City Limits, When We Were Young Festival e Corona Capital.

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