È morto all’età di 80 anni il cantautore Toto Cutugno. A darne notizia all’agenzia di stampa Ansa è stato il suo manager Danilo Mancuso, che ha dichiarato che “dopo una lunga malattia, il cantante si era aggravato negli ultimi mesi”. L’artista era ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano. I funerali di Toto Cutugno si terranno giovedì 24 agosto, alle ore 11, alla Basilica Parrocchia dei Santi Nereo e Achilleo in viale Argonne 56 a Milano.
Toto Cutugno, nato il 7 luglio 1943, è il simbolo della musica italiana nel mondo, grazie al successo internazionale de “L’Italiano”. Al suo attivo ben 15 partecipazioni al festival di Sanremo (nel 1990 anche in coppia con Ray Charles), ma soprattutto Toto Cutugno è stato quello che gli americani chiamano hitmaker: oltre a “L’Italiano”, da ricordare “Il tempo se ne va” (per Adriano Celentano), “La mia musica”, “Solo noi”, “Io amo” (scritta con Franco Fasano, per Fausto Leli) e tante altre. Cutugno è stato un vero uomo di spettacolo capace di passare con estrema disinvoltura dal cantautorato alla conduzione televisiva (da “Domenica In” a “Piacere Raiuno”, passando per “I Fatti Vostri” e tante altre trasmissioni). Toscano ma cresciuto in Liguria (elesse La Spezia come sua città del cuore), non ancora ventenne fondò i Toto e i Tati, suonando come batterista. Subito arrivò per loro un contratto con la Carosello con cui realizzò quattro 45 giri. Terminata questa esperienza Cutugno fondò gli Albatros, formazione che riscosse un discreto successo in Francia e con cui nel 1976 arrivò terzo a al Festival di Sanremo con il brano “Volo AZ 504”. Toto Cutugno iniziò ad affermare anche come autore per altri artisti, con brani come “Soli” incisa da Adriano Celentano. Il debutto da solista avvenne nel 1979 con “Voglio l’anima”. Nel 1980 sbanca il Festival di Sanremo dove “debutta” da solista con “Solo noi”, che conquista il primo posto. Nello stesso anno scrisse con Cristiano Millenono (suo storico collaboratore) tutti i brani del disco “Un po’ artista e un po’ no” di Adriano Celentano, che conviene l’evergreen “Il tempo se ne va”. Dopo la pubblicazione de “La mia musica”, del 1981, nel 1983 torna a Sanremo con il suo brano-simbolo, “L’Italiano”. La canzone arrivò solo al quinto posto ma fu un successo internazionale, che reso famoso Cutugno in tutto il mondo.
L’artista è stato sempre un grande sostenitore dell’Eurovision Song Contest. Per diversi motivi sfumò sempre la partecipazione. L’occasione si presentò nel 1990. L’artista era arrivato secondo al Festival di Sanremo di quell’anno con “Gli amori”. Per regolamento all’Eurofestival (in programma nell’ex Jugoslavia) sarebbero dovuto andare i Pooh, vincitori di quell’edizione. Ma grazie alla rinuncia della band il posto passò a Cutugno, che non si fece trovare impreparato. Si presentò a Zagabria con un brano che parlava di Europa Unita, quella che sarebbe nata pochi anni dopo: “Insieme: 1992” fu un grande successo, che conquistò le giurie dei paesi in gara, così da decretare a sorpresa Toto Cutugno vincitore di quell’edizione (il secondo italiano nella storia della manifestazione, dopo Gigliola Cinquetti, e che sarebbe stato riconquistato solo nel 2021 dai Maneskin). Nel 2010, dopo un periodo difficile per motivi di salute, tornò a Sanremo con Belen Rodriguez, con la quale cantò “Aeroplani”. Nel 2012 invitato da Fabio Fazio, eseguì “L’Italiano” con il coro dell’Armata Rossa. Il suo legame con il festival è stato talmente forte che nel 2005 per parteciparvi rinunciò all’Olympia di Parigi. E, tra un festival e l’altro, Toto Cutugno ha sempre tenuto concerti in tutto il mondo. Nel 2019 scoppiò un caso Ucraina: un gruppo di deputati ucraini con una lettera chiese di precludere per presunte posizioni filorusse l’ingresso a Toto Cutugno che aveva un concerto a Kiev sold out da tempo. Lui replicò di essere “sorpreso e preoccupato”, dichiarandosi sempre distante dalla politica: “Io sono apolitico”.
Tanti gli artisti e le personalità che hanno voluto ricordare Toto Cutugno. “Toto, amico caro e amato. Compagno di innumerevoli ed indimenticabili momenti di spettacolo e di vita, ti auguro buon viaggio. Mi mancherai” ha dichiarato Pupo. “Un doveroso omaggio a Toto Cutugno”, ha invece scritto Angelo Branduardi, “Un Artista davvero rappresentativo per il nostro Paese. Ed era frequente condividere gli stessi palchi in tutta Europa. Fai un Buon Viaggio…”. Su Twitter il conduttore Fabio Fazio ha ricordato che “Toto Cutugno era una persona gentile. Mi legano a lui ricordi indimenticabili. La sua scomparsa lascia un grande vuoto ed è un grande dolore”. Per il presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone “con la scomparsa di Toto Cutugno perdiamo un simbolo nazionale, apprezzato internazionalmente. Memorabile la vittoria all’Eurovision nel 1990 con “Insieme:1992″, sulla caduta del Muro di Berlino. Piangono tutte le comunità italiane nel mondo per cui lui era il simbolo stesso dell’italianità e delle loro radici. Un cantante che ci ha regalato emozioni e poesie e ha fatto sognare la nostra Nazione. Caro Toto, anche lassù ti lasceranno cantare, perché sei stato fiero e un italiano vero”. Il sottosegretario alla cultura Gianmarco Mazzi ha detto: “Oggi piango un caro amico. Con Toto Cutugno se ne va un artista importante e un compositore amatissimo a livello internazionale”. Una grande foto di un sorridente Toto Cutugno, insieme all’ultimo “ciao” a “un Italiano vero”. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni rende così omaggio sui social al cantante scomparso oggi, attingendo a un verso di quella che è la sua canzone più celebre. “Toto Cutugno era un artista, un uomo e un italiano buono e gentile”, ha scritto Laura Pausini, “Ho molti ricordi legati a lui e sono sinceramente dispiaciuta per la sua scomparsa. Un abbraccio alla sua famiglia e ai suoi fan di tutto il mondo”. Per il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano “con la scomparsa di Toto Cutugno la canzone italiana perde un interprete popolare e importante. Un artista, con l’orgoglio di essere italiano, apprezzato anche all’estero, i cui successi sono stati la colonna sonora di un’epoca. Dimostrò il suo talento anche come autore”. Per il vice premier Matteo Salvini “oggi ci lascia un Grandissimo: con la sua “L’Italiano”, ha saputo far cantare milioni di persone, portando la musica italiana in tutto il mondo. Buon viaggio, Toto Cutugno”. Un ricordo anche dalla Carosello Records e dalle Edizioni Curci: “A poco più di un mese dal suo ottantesimo compleanno ci lascia uno degli artisti italiani più famosi di sempre. Cantautore da oltre 100 milioni di copie, esponente della musica italiana più noto in tutto il mondo, cantautore che ha saputo portare la semplicità e la tradizione della canzone italiana anche all’estero, un artista dalla straordinaria carriera che continuerà a ispirarci e unirci”. Per il gruppo musicale dei Nomadi “un altro pezzo della musica italiana ci ha lasciato! Ciao Toto, salutaci le stelle”.