I Baustelle rock di “Elvis” continuano a raccogliere consensi. Anche al Locus Festival di Locorotondo (Bari) la band guidata da Francesco Bianconi, Rachele Bastreghi e Claudio Brasini, ha richiamato un numeroso pubblico che ha apprezzato molto la miscela di blues, soul, rock and roll e boogie.
Il Locus Festival, che si tiene dal 2005 in Valle d’Itria, si conferma come uno dei migliori festival di musica italiana. Sin dalle prime edizioni ha avuto grande attenzione alle sonorità internazionali (con una predilezione per il jazz e la black music) per poi approfondire anche le migliori proposte della musica italiana e internazionale. Negli ultimi anni la manifestazione è andata oltre Locorotondo, con appuntamenti anche in altre località limitrofe, come hanno dimostrato i recenti concerti dei Simply Red a Trani, dei Sigur Ros a Bari e di Herbie Hancock a Fasano. La serata di sabato 12 agosto, che si è tenuto alla Masseria Ferragnano di Locorotondo, è stata aperta dagli Ada Oda, che con il loro post punk sono stati una grande sorpresa. La band proviene da Bruxelles ma canta in italiano. L’energia sprigionata dalla band, e in particolare dalla cantante Victoria Barracato, è contagiosa. La stessa vocalist nel salutare il pubblico, che l’ha sentita cantare in uno strano italiano dall’accento francofono, ha detto: “Non siamo veri italiani”. Il perché è semplice. Victoria è figlia di un italiano emigrato in Belgio e la band ha scelto di proporre il proprio sound della lingua di origine del padre di Victoria. La band ha pubblicato lo scorso anno l’album “Un amore debole”, che contiene 10 canzoni che affrontano una serie di “relazioni” d’amore surreali e per certi aspetti pericolose.
Terminato il set degli Ada Oda, alle 22.10, accolti da una grande ovazione, sono saliti sul palco i Baustelle, che già in passato si erano esibiti al Locus Festival. La scaletta ha rispecchiato in parte quella proposta nel tour promozionale di Elvis, con quale interessante sorpresa. Il concerto, così come il recente album “Elvis”, si è aperto con “Andiamo ai rave”, una presa di posizione netta sulla cultura del divertimento e dello sballo a tutti i costi. Quindi l’energico rock di “Betabloccanti cimiteriali blues”, per poi approdare alla storica hit “La guerra è finita”. Ma è stato sempre “Elvis” il protagonista della serata, come ha dimostrato il primo singolo del disco “Contro il mondo”, già entrato nel cuore dei fans. La band ha inanellato successivamente una serie di pezzi che hanno lasciano senza fiato il pubblico: “La nostra vita”, “Veronica n. 2”, “Monumentale” (che riconferma che le qualità vocali di Rachele Bastreghi), “Los Angeles” e “Gran Brianza lapdance asso di cuori stripping club”.
Ascoltando i nuovi brani dal vivo emerge la bontà della direzione intrapresa da Francesco Bianconi e compagni, che per la loro ultima fatica hanno voluto spiazzare pubblico e critica, con una modalità sonora radicale, che guarda alle origini del rock ma che si proietta verso il futuro. In questo contesto si ineriscono i musicisti che accompagnano in tour la band, tutti nuovi nella storia della formazione toscana. A partire dal chitarrista Lorenzo Fornabaio, passando per il bassista Milo Scaglioni, il tastierista Alberto Bazzoli e, last but not least, Julie Ant, una vera forza della natura, una batterista dal groove perfetto.
La seconda parte del concerto è stata invece rivolta agli album del passato. Sono così arrivate nell’ordine “Le rane”, “La moda del lento”, “I provinciali”, “Amanda Lear” e “Il liberismo ha i giorni contati”. In questo contesto ha trovato posto un personale omaggio del gruppo a Francesco De Gregori con la rivisitazione de “La donna cannone”, un brano cui Francesco Bianconi, come ha dichiarato recentemente, è molto affezionato, in quanto fu uno dei primi vinili acquistati dai suoi genitori dopo l’arrivo in casa di un impianto hi-fi di un certo livello (ad avercene tutti di genitori così). Un arrangiamento scarno per il brano di De Gregori, ma che nel finale ha lasciato libero sfogo al virtuosismo di Claudio Brasini. Il tempo di ringraziare e il gruppo ha chiuso (momentaneamente) la serata con “Love Affair”. Ovviamente c’è stato ancora tempo per qualche bis. Un finale tutto da ballare e cantare in coro con “Gomma”, “La canzone del riformatorio” e “Charlie fa surf”. Il “Locus Festival 2023” prosegue domenica 13 agosto, sempre alla Masseria Ferragnano con Verdena, Minds Du Brasil, Bud Spencer Blues Explosion e Wu-Lu, mentre lunedì 14 agosto sarà la volta di Jeff Mills, The Comet Is Coming, Sun Ra Arkestra e Cosmic Renaissance. Contestualmente proseguono gli appuntamenti gratuiti in piazza Aldo Moro a Locorotondo (domenica 13 agosto c’è il talk sul film “Il tempo dei giganti”). Gran finale venerdì 1 settembre a Bari con il concerto di Robert Plant & Saving Grace.