Presentato come un progetto che mescola progressive rock, jazz e ambient, l’omonimo album del quartetto va oltre queste definizioni, toccando anche l’elettronica e la sperimentazione! Questo album di esordio dei milanesi Aether è stato registrato presso Il Guscio Recording Studio da Lorenzo Farfoli e Caminett Studios da Riccardo Rebughini: al Distant Distant Warning Zombie Studios poi il tutto è mixato da Teo Ravelli.
Suoni del nostro passato, si mescolano ad impulsi elettrici nuovi: la base ritmica ama invece proprio il prog storico 70’s e molti brani potrebbero davvero venire da quel periodo come fonte di ispirazione, anche perché gli Aether non puntano sulla voce come elemento sonoro su cui costruire una delle undici canzoni di questo interessante disco. Vi è molto savoir faire prestato al garbo con cui i brani sono costruiti, ma il fervore generale con cui sono suonati sfiora un senso di vogue ossia di diffusa accettazione della bravura dei singoli musicisti. La loro biografia racconta un episodio buffo, ma emblematico: gli Aether nascono a fine 2021 con la voglia di lavorare su alcuni brani per la tesi di laurea jazz del bassista Andrea Grumelli con il dichiarato intento allontanarsi dai confini del jazz mainstream e integrare le varie influenze più moderne del post-rock e progressive dei diversi elementi. Dalla teoria alla pratica (e questo è il bello di lavorare dentro un gruppo, dove si crea amalgama, scontro, ma anche una impensabile sintonia di intenti), ognuno di loro vede che brani come la potente A Yellow Tear in a Blue-Dyed Sky o This Bubble I’m Floating In (con cui il cd si conclude) sono qualcosa di più, perché rompono gli schemi dei generi precostituiti, rispettando così il loro nome che riporta a quello che pensavo le popolazioni antiche sugli elementi che costituivano l’universo. Robert Fripp come chitarrista e Keith Emerson come tastierista sarebbero i contributi giusti per gli Aether, basta ritornare indietro di qualche decennio con una macchina del tempo: il servizio televisivo che celebra la partenza di questo progetto (giocato sulla scala dei grigi della copertina del cd), potrebbe avere solo il brano Thin Air come colonna sonora.
Gli Aether sono: Andrea Ferrari: chitarra e tastiere / Andrea Grumelli: basso, chapman stick /Andrea Serino: Fender Rhodes e tastiere e Matteo Ravelli: batteria ed elettronica.
Tracklist di questo disco: Echo chamber, Radiance, Thin Air, Grey Halo, Pressure, A gasp of wind, A yellow tear in a blue-dyed sky, Moving away, The shores of Solinas, Crimson fondant, This bubble I’m floating in.