Musicisti come Pietro Sabatini e Sergio Salaorni, ma anche Elena e Luigi Nicosia che con MyBoxFromItaly valorizzano le creazioni degli artigiani italiani per presentarle al mondo: a riempire il Caffè Bistrot a Reggello poi tanti curiosi, molti dei quali emozionati quando alzano gli occhi al cielo per vedere la volta celeste.
Stimolato dalle variegate domande che Giancarlo Passarella gli faceva, il compositore ha vestito i panni del comunicatore per raccontare i suoi anni di studio per misurare come le stelle tra di loro abbiano parametri numerici che magicamente portano alla musica. Oltre ad illustri scienzati (Einstein, Keplero, Pitagora e Newton) popolazioni antiche (partendo dai Babilonesi per arrivare ai Maya) avevano intuito che un legame esistesse e Pierfrancesco Nannoni ha affrontato questa realtà partendo dal doppio binario della sua vita: da una parte il talento compositivo come pianista e dall’altra il suo lavoro quotidiano da ingegnere che i numeri li usa come mattoni di variegati progetti. Tommaso Monechi è l’autore delle foto di oggi.
L’argomento poteva sembrare ostico e di difficile esposizione, ma il compositore si è fatto guidare da Giancarlo Passarella ed ha alternato risposte a slide, chiarimenti a grafici: tra un momento e l’altro, il pubblico si è emozionato nel sentire impulsi elettrici diventati suoni, ma ha apprezzato anche alcuni momenti musicali di un primo tentativo pubblico di tutto questo lavoro, svoltosi al Teatro Lumiere di Firenze ad Aprile scorso. Introdotti dall’assessore Adele Bartolini, l’incontro al Caffè Bistrot ci ha meravigliato e tutti noi abbiamo però intuito che il lavoro del compositore è in divenire, ma il materiale da analizzare è veramente tanto: da una parte bisogna iniziare e tocca a lui decidere quale strada intraprendere … quella divulgativa nel mondo della scuola? Quella da puro ricercatore in ambito accademico? Oppure quella meramente musicale, puntando su concerti pubblici? In attesa di questa scelta, mi sembra interessante il suggerimento arrivato all’unisono da Giancarlo Passarella ed Adele Bartolini ossia l’urgenza della pubblicazione di un libro dove si racconti i suoi momenti di studio e le conclusioni a cui è arrivato.