Arrivano al terzo album i toscani Damn Freaks con una mezza rivoluzione, infatti la line up registra un nuovo cantante, Giulio Garghentini e un nuovo chitarrista, Alex De Rosso. Ma il risultato è il medesimo: hard rock potente e melodico, sempre con gli anni ’80 nel cuore. La band al completa ci racconta tutto di “III” e di come la passione sia il motore di tutto.
La prima domanda è forse la più scontata: come mai questi cambi di formazione così significativi? Il cantante e il chitarrista sono l’asse portante di una rock band e voi li avete cambiati entrambi.
(Claudio) Mi aspettavo questa domanda. Premesso che con Jacopo Meille e Marco Torri, siamo tutt’ora in ottimi rapporti, la decisione di questo cambio di formazione è dovuta solamente al fatto che gli impegni della vita, non sempre ti permettono di portarne avanti altri dovendo scegliere l’uno o l’altro. Jacopo è molto impegnato con i Tygers of Pan Tang e Sainted & Sinners e Marco con la famiglia.
E cosa hanno portato di nuovo ed eventualmente tolto ai Damn Freaks i due nuovi arrivati?
(Matteo) Indubbiamente la prima cosa che si può notare di questo disco è la qualità della produzione, Alex ha fatto un gran lavoro. Ho sempre sognato di avere una guida alla Bob Rock (noto produttore americano, tra gli altri Metallica, The Cult e Offspring, nda)” durante le registrazioni. Ha un approccio alla musica molto anglosassone. Con lui ho trovato subito un feeling immediato sia nella musica che nella vita. Per quanto riguarda invece la scrittura è nato tutto molto velocemente e facilmente, ogni settimana mi arrivavano due pezzi su cui lavoravamo negli arrangiamenti. Anche Giulio, un pignolo quasi maniacale, è stato velocissimo entrando subito nel mood giusto. Sembrava quasi ci conoscessimo da sempre.
“III” è un lavoro solido, che restituisce all’hard rock quel vigore antico che forse le produzioni di oggi, spesso troppe tecnologiche, tendono a mettere in secondo piano? Come definireste il vostro stile? E quali sono le influenze che in qualche modo vi rappresentano?
(Alex) Purtroppo hai pienamente ragione, ma quattro vecchiotti come noi non riescono ad adattarsi a questo modo di approcciarsi alla musica. Fosse per noi registreremmo ancora in analogico ed in diretta come si faceva negli anni ‘70. Le nostre influenze, come si può chiaramente ritrovare nell’album, sono per lo piu’ quelle dell’ Hard Rock anni ’80 (Dokken, Bon Jovi, Van Halen, Lynch Mob…), senza pero’ dimenticare che siamo in un nuovo millennio.
Per tutti è il momento in cui una rock band si consacra al proprio pubblico è il concerto. Ci saranno occasioni per vedervi su un palco?
(Matteo) Ovviamente sì! Suonare dal vivo è sempre un punto fermo per un artista.
Siete ancora ascoltatori o vi interessa solo suonare? Insomma il sacro fuoco della passione va in una sola direzione o ci sono ancora band nuove che vi entusiasmano?
(Claudio) Mai smettere di ascoltare anche se questo momento musicale fa venir voglia più di riscoprire artisti passati che di nuovi.
Ci credete ancora alla critica musicale o diventato solo un passamano di comunicati?
(Alex) Bella domanda! Essendo di vecchia scuola noi ci crediamo ancora anche se sembra davvero sia diventato solo un passamano di comunicati. Ecco perché ci siamo affidati a persone come Gianni Della Cioppa (responsabile della label Andromeda Relix e nostro collaboratore, nda), persona che mette cuore e passione in quello che fa.
I testi quanta importanza hanno per voi? O si tratta solo di trovare una logica alle melodie e alle rime?
(Giulio): I testi sono estremamente importanti. Non riesco ad incidere testi non riuscire ad incidere testi che non sento nel cuore e nell’anima. Incidere qualcosa che non mi appartiene mi risulta veramente complicato; ciò non significa che io non possa incidere testi di altri, ma devo sentirli nel cuore. Ogni canzone parla di un aspetto importante della vita tramutato in sensazioni con le parole. In questo disco ci sono emozioni come rabbia, malinconia, voglia di rinascita, disperazione e gratitudine. Tutti elementi parte della vita di molti. Certamente della nostra.
Gli obiettivi realistici del gruppo quali sono? Cosa vi aspettate che succeda adesso?
(Matteo) Ti rispondo semplicemente che i nostri obbiettivi sono legati alla nostra passione, noi andremo avanti a fare quello che ci piace.
Giulio Garghentini: voce
Alex De Rosso: chitarra
Matteo Panichi: batteria
Claudio Rogai: basso
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/DamnFreaks