Abbiamo incontrato Antonio Giorgio in occasione del nuovo album “Imajica”, per carpire alcuni segreti che si celano dietro l’ispirazione che ha alimentato un lavoro così complesso. Abbiamo avuto molte più risposte di quelle che ci aspettavamo, ma leggerete anche alcune anticipazioni molto interessanti sulle prossime mosse dell’artista campano. Sempre con una certezza: la musica potente e ricca di sentimento non morirà mai.
Nel nuovo album “Imajica” quanto c’è di personale? I testi nascono da letture e visioni di film o si tratta di ambientazioni storiche di tue esperienze e pensieri? Ciao Beatrice, che piacere ritrovarci su queste pagine!! Innanzitutto grazie mille per la splendida recensione e per le parole usate, davvero molto azzeccate e che ho letto con molto piacere. Per quanto riguarda la tua domanda direi che c’è un bel po’ di esperienze personali e private, autobiografiche in una parola e vanno viste come tali da un certo punto di vista anche la visione di un film, la lettura di un libro, la visione di un quadro, la meditazione sulla natura, riflessioni metafisiche e altro. Se pensiamo anche alla meccanica quantistica dove la materia stessa non è altro che energia e quindi anche Spirito (con la differenza che come diceva Gustavo Rol noi siamo Spiriti Intelligenti e aggiungo io anche e soprattutto ricchi di Emozioni e Visioni), tutto ciò che viviamo e sentiamo è Reale e tutto dipende da come lo percepiamo e elaboriamo attraverso il nostro io e quello che gli orientali chiamano Sé, che è semplicemente l’Io Spirituale se vuoi. Per dirlo in termini più semplici, direi che tanto le mie esperienze vissute con tutto il corpo e la mente quanto quelle vissute con lo Spirito, il Cuore e l’Immaginazione sono parte attiva della mia Ispirazione e attraverso l’Arte si uniscono sfornando Opere come “Imajica” che riuniscono tutte queste esperienze differenti ma parallele e talora convergenti.
Pensi che vivere in Irpinia, quindi tra i monti e lontano dai grandi centri abitati, possa avere in qualche modo influenzato la tua personalità artistica? Non vivo esattamente tra monti, il mio paese Lioni è in collina ed è circondato di verde come tutta l’Irpinia e comunque si, sicuramente non vivere in una grande città ti aiuta a concentrarti di più sulle attività spirituali e artistiche/immaginative, anche se quando ho vissuto a Modena e a Brescia ho avuto altri imput e non a caso “Golden Metal” fu registrato interamente a Modena con musicisti emiliani in gran parte. Il posto dove vivi può influire ma fino ad un certo punto se il “Vero Posto” in cui vivi e ti ritrovi è soprattutto la tua Immaginazione e Spiritualità (creativa nel mio caso).
Perché definisci la tua musica “golden metal”? Si tratta di filosofia o cosa? Si tratta di una Visione, più che un concetto o una filosofia, non so come sia giunta a me e sicuramente c’è un motivo preciso, nulla è casuale e direi che è una vera e propria Missione Spirituale in un certo qual modo, se vuoi questa missione è “spiritualizzare il Rock e il Metal” e renderlo più mistico e magico visto che l’ispirazione principale del Golden Metal venne dall’Alchimia, chiamata Scienza dei “Metalli” non a caso, dove l’Oro appunto è il Re dei Metalli e il più Nobile e Prezioso, riuscendo a purificare lo Spirito e il Corpo. David Defeis ad esempio usa per la sua Musica Barbari-Romantic Metal e vale lo stesso per me con il Golden Metal, che è anche se vuoi una sorta di Movimento Artistico e di Pensiero come lo erano i Pre-Raffaelliti, i Romantici, i Simbolisti, gli Impressionisti, i Crepuscolari etc , ma se uno lo chiama Epic Metal o Prog Metal o Gothic Metal o altro non mi offendo certo, anche Mystic Metal potrebbe andare bene.
Come hai scelto e coinvolto gli ospiti nel tuo album? Direi sostanzialmente per le loro ottime capacità musicali in primis perché questa non è una setta esoterica o un cenacolo, quindi non è detto che dobbiamo tutti viaggiare sulla stessa lunghezza come convinzioni spirituali e intellettuali, anzi con alcuni sono forse anche all’opposto, ma sicuramente con altri c’è stata anche una sincera amicizia e affinità anche di interessi per certi argomenti particolari come ad esempio il caro Diego Banchero, grande bassista e leader degli esoterici Il Segno del Comando, Dark Prog band da culto della scena italica (c’è anche nel disco Beppi Menozzi alle tastiere dalla stessa band)e ci siamo anche conosciuti di persona al Port Metal/Prog Fest di Genova degli amici della Black Widow Records di Massimo Gasperini e Pino Pintabona o anche gli ospiti internazionali Ian Parry dei riformati e grandi Cult-Heroes olandesi Elegy e Mark Vanderbilt ex-singer originario dei Kamelot (band per la quale ebbi ottime possibilità di diventare il singer nel 2011 al posto di Roy Khan, uno dei miei singers/songwriters preferiti) e oggi tornato dopo il mio disco in piena attività con un ex-Kamelot , il grande bassista Glenn Barry, nei Divina Mascarada di Tampa in Florida (paese originario dei Kamelot). Comunque con tutti sono in buoni rapporti tranne un elemento che non nomino e con tutti c’è una sincera amicizia e rispetto. Devo dire che sono molto contento e soddisfatto di aver riunito tutti questi ottimi e talentuosi musicisti, tutti molto differenti e dei generi più disparati ma riuniti sotto la bandiera del Golden Metal almeno nel mio disco.
Il tuo pezzo preferito del disco e perché? E c’è qualche canzone del tuo repertorio che oggi ritieni superata o inadatta? Non ho pezzi preferiti, i brani sono come dei figli e un padre o una madre non dicono mai che c’è un figlio preferito a discapito dell’altro. No, direi che non c’è un brano vecchio che ritengo passato o inadatto, magari la rifarei in maniera differente (e per questo ho anche registrato una versione rivisitata vocalmente di “Golden Metal”, anche perché non sono riuscito a portare il disco dal vivo e in questo modo sono riuscito a tenere queste canzoni a cui sono molto affezionato ancora “vive” e fresche), ma direi che mi piacciono tutte e per differenti motivi, soprattutto perché in ogni caso sono una fotografia perfetta del periodo in cui sono state composte e registrate.
Sui social sei molto attivo, anzi credo sin troppo, con diversi profili. Secondo me deve esserci un solo profilo per l‘artista e casomai uno per la persona. Troppe informazioni confondono. Senti forte l’esigenza di esprimerti anche oltre la musica e perché? In realtà anche se ci sono diversi profili, quelli veramente utilizzati sono pochi, uno appunto come Artista/Persona (che non dovrebbe in realtà mai essere del tutto divisa come dicotomia perché altrimenti un Artista diviene qualcosa di costruito e non genuino), un altro come Artista soltanto e un altro come label/casa di produzione (AGM Productions/Epic Spirit ). Altri sono totalmente inutilizzati e si vede che non sono attivi, non andrebbero presi in considerazione, se uno è attento se ne accorge e mi capisce dove cercarmi e seguirmi se vuole rimanere aggiornato sulle mie cose. Poi uso due canali YouTube (più un terzo anche qui ormai non più utilizzato), uno come Artista e un altro come divulgatore se vuoi (in tempi non sospetti nel 2005 feci anche una trasmissione Radio chiamata proprio “Golden Metal”) Ovviamente come dicevo un Artista Vero per me non scinde la natura artistica da quella personale e che investe anche altri campi (siano essi politici, mistici, filosofici, sentimentali, scientifici etc), un’Arte Vera copre ogni scibile umano fin dove può, anche in minima parte. Citando Einstein a proposito del rapporto tra Scienza e Religione, direi che un’Arte che sia solo Arte e non “Vitale” e che non faccia convergere più Arti e Saperi, è semplicemente Cieca, Incompleta e Sterile.
Hai pubblicato in digitale un interessante album di cover. Perché questa necessità? Non pensi che sia forte il rischio di venire schiacciati da confronto dai giganti a cui ti sei avvicinato? Parli ovviamente di “Eternal Metal- Tales from the Twilight Zone” e che uscirà presto anche in formato fisico e in doppio cd e versione limitata Deluxe (la versione in digitale conteneva anche un cd 2 bonus con versioni differenti di alcuni miei brani e altro materiale). Non è una necessità che mi ha spinto a registrarlo, ma un desiderio, il piacere che si prova a reinterpretare grandi song che resteranno per sempre nella storia del Metal e del Rock in generale e anche avere un sound con meno tastiere e più guitar oriented e essenziale, ma rifarli nell’ottica del mio Golden Metal e se vuoi anche riattualizzarli in un qualche modo usando anche una chitarra 7 corde e altro e come recita il titolo far capire che sono brani Immortali e che il Metal stesso come il Rock non morirà mai, a differenza di certe dichiarazioni anche di artisti celebri o giornalisti vari, esattamente come ogni forma d’Arte e Musica immortale come la Classica, il Jazz che appunto vengono continuamente reinterpretate nei loro Classici e nel Jazz si riesce per sua natura a inserire sempre cose nuove. L’approccio è esattamente quello di un Pavarotti o un Domingo, con le dovute proporzioni e differenze ovviamente, che reinterpreta le Arie e le Canzoni di grandi cantanti e compositori del Passato (e in tempi recenti gli esempi si chiamano Jorn Lande e Ronnie Romero che fanno tanti album di cover e con titoli poco fantasiosi, , ma anche Michael Bolton in passato che ha fatto dischi interi di cover anche Jazz e di Musica Classica che ho molto apprezzato) magari con più libertà nel mio caso perché il Metal e il Rock non sono fortunatamente musiche accademiche (anche se oggi esistono tante accademie a volte valide a volte meno di questi due generi)e potendo appunto inserirci il mio tocco “Golden Metal”e altre idee e passaggi nuovi vocali e strumentali. Ai posteri l’ardua sentenza come si dice sulla bontà dell’operazione, io ne sono molto soddisfatto, abbiamo fatto un gran lavoro sia nel mix e mastering con i Sonic Temple Studio, sia nella performance del talentuosissimo Luca Gagnoni (il chitarrista principale anche degli altri miei album) che è addirittura imparentato con Tony Iommi dei Black Sabbath!! Evidentemente abbiamo la giusta sfacciataggine di non temere confronti, anche se ovviamente gli originali sono sempre gli originali e noi ci siamo avvicinati con la massima umiltà e rispetto per questi capolavori. Se nei miei album di inediti la dimensione è quella sia del Singer che del Songwriter, qui trionfa la mia pura parte interpretativa di Attore se vuoi e però se l’affronti con il giusto Spirito senza cercare di emulare i giganti di cui parli, ma farli tuoi e mettendoci del tuo dove possibile, non puoi che uscirne arricchito e lo si sente anche nei tuoi album di inediti. E poi non dimenticare che noi siamo italiani e non è automatico cantare in un’altra lingua, quindi è fondamentale acquisire sempre più padronanza dell’inglese e dei segreti di questi grandi singers e musicisti che hanno fatto la storia del Metal/Rock. “Eternal Metal” sono convinto che sarà un album (è un ‘operazione su più livelli) molto importante che promuoveremo al meglio come fatto per “IMAJICA” e “GM” e sono già in programma negli anni a venire altri capitoli, almeno tre per una perfetta Trilogia e anche con alcuni inediti nei secondi cd e forse ci sarà addirittura un libro con miei recensioni di “Golden Classics” per ogni sottogenere.
Riusciremo mai ad ascoltarti in concerto con una band? In verità io nasco come cantante di band e ho militato in varie gruppi nel passato (in particolare nella Prog band Galaxy Train Shop con il mio amico e attuale fonico Piero Sanacore ex-Soul Secret), anzi fui coinvolto a essere il singer nel mio primo gruppettino a 15 anni e dintorni non per mia scelta. Fa sicuramente piacere che mi si chiede sempre più incessantemente di suonare dal vivo, visto che ora il materiale non manca e altro ne è in arrivo. Come sai ho poi fatto molti provini soprattutto per numerose band internazionali come Kamelot, Conception, Royal Hunt, Lost Horizon, Fifth Angel, Dreamscape e i miei amici di Salerno Heimdall tra gli altri oltre a vecchi gruppi con cui feci dei demo come gli AngeliA (oggi Cristiano Filippini’s Flames of Heaven) e i miei Human Gods (con alcuni brani finiti in “GM”), ma esattamente dopo l’ultimo provino per i Fifth Angel nel 2016, decisi di intraprendere la carriera solista nel 2017 con “Golden Metal”, che però era nato come progetto da band, ma evidentemente un titolo e un concetto visionario come il Golden Metal non poteva che essere espresso in veste di Autore e solista, anche perché non tutti lo condividevano in fondo e ci sta, non sono un manipolatore o peggio ancora un predicatore. Di certo ora il materiale da portare dal vivo è notevole. È sempre difficile da solista costruire una band che abbia una continuità (e sostituirli poi dal vivo con gente all’altezza) anche perché tutti hanno le loro band e di “Golden Metal” è rimasto solo Luca Gagnoni in “Imajica”, ma non ho perso le speranze, anzi sto cercando di organizzare nel 2024 un grande concerto al Teatro del mio paese Lioni da dove poter ricavare un cd/dvd dal vivo ripercorrendo e festeggiando i miei venti anni di attività musicale dal primo demo (anche se in realtà era il secondo, ma fu questo ad aprirmi ai contatti esteri e internazionali più importanti)del 2004 “Resurrezione (Keep your Inspiration)”, inclusi ovviamente anche i provini e i brani incisi per queste band. Sicuramente non essendo più un giovane arrembante ventenne o trentenne, la questione live è più delicata perché ci tengo a preservare la mia salute vocale e lo farò se ne vale la pena e in occasioni speciali nelle condizioni migliori. Creare è molto più importante che suonare ovunque che come sai bene alla fine è sostanzialmente fatto per guadagnare e sopravvivere così di musica. Anche chi lo fa in piazze, matrimoni e pub o con Tribute band varie lo fa per quello e guadagna anche molto in certe circostanze, personalmente non mi interessa sprecare così malamente energie e tempo. Ma ti dirò anche che è notizia recente dell’uscita di Tommy Karevik (dei Kamelot) dalla sua band originaria svedese Seventh Wonder. Ebbene, sono passati esattamente 7 anni dal mio ultimo provino internazionale e questo sarà il prossimo!! Vedremo cosa succederà e in ogni caso sto anche pensando di riesumare i miei Human Gods, è in arrivo presto un nuovo album (un epico Tributo ai Kamelot di Roy Khan) oltre a “Eternal Metal” in versione doppio cd e inizieranno presto le lavorazioni del terzo capitolo della mia saga con “AstrologikA”, ispirato ai segni zodiacali e “I Pianeti” di Gustav Holst e che chiuderà la Trilogia sulle tre branche esoteriche principali (Alchimia su cui basato “Golden Metal”, Magia su cui era basato “Imajica” e appunto Astrologia con “AstrologikA”), e anche un epicissimo tributo ai Black Sabbath di tutte le ere chiamato “Heaven, Hell & Purgatory”, più anche delle edizioni speciali di “GM” & “Imajica”…tutto work in progress!! Come si dice: chi si ferma è perduto! Grazie della bella intervista Beatrice, è sempre un piacere e un caro saluto a te e alla redazione di Musical News. Alla prossima e magari con qualche bella novità!!
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