Maurizio Galia, musicista, pittore e narratore di prog è al centro di questo album che recupera una storia poco nota della scena italiana!
Confezionato in uno splendido vinile apribile, ricco di foto ed immagine e con una copertina bellissima, “Anthology, come da titolo, è un’antologia dei piemontesi Aquael. Tuttavia non si tratta di un mero assemblaggio, ma di un emozionante omaggio ad una storia partita da lontano, nel 1979 per la precisione. Una storia che profuma di prog rock, come tutte o quasi le avventure intraprese dal protagonista principale, ovvero Maurizio Galia (tastierista e cantante), noto anche come disegnatore e autore dello splendido volume “Prog 50”, anche in questo caso esplicito sin dal titolo.
Il viaggio è durato fino al 1994 quando gli Aquael si trasformano in Maury & I Promemoria e poi Maury & I Pronomi, in entrambi i casi lasciando testimonianze discografiche con la Mellow, non sempre in diretta, ma anche postume. Ciò non toglie nulla al valore della proposta di Maurizio, sempre coerente e calato nell’amore per il genere che suona.
Il disco raccoglie materiale scritto dal 1997 al 2016, due inediti reali ed un brano, “Murat Begins”, apparso solo su I-Tunes, che è uno dei pezzi più classicamente prog dell’album. Intorno a Maurizio girano numerosi musicisti, perché la line up è sempre stata ballerina, ma la coesione non manca, in quanto i musicisti coinvolti sono bravi ed appassionati di prog rock.
Le suite “Ziqqurat” e “Il racconto degli dei”, che aprono e chiudono l’album, sono i brani più significativi di un disco gradevole, che suona piacevole, con alcune sfumature pop, ma che non mancherà di far felici i tanti estimatori di neo prog anni Ottanta, con i cantati che trovano sempre ampie parti strumentali a fargli da contraltare, come in “Part-Time” tratteggiato da un bel ritmo e da inserti di sax.
“Anthology” è un bel collage che diventa un viaggio nella memoria, tra echi di Banco, PFM, Le Orme e il calore di Fabio Concato e il pop italiano “suonato” anni ’70 di nomi come Giardino dei Semplici e Alunni del Sole, ma che profuma di attualità, grazie a brani più recenti, e che porta a galla la personalità di Maurizio Galia, uno dei protagonisti della scena prog italiana meno nota, ma non per questo meno importante.
Un plauso alla storica etichetta Toast Records di Giulio Tedeschi per aver creduto in questo progetto che, anche se non recente, meritava di essere assolutamente recuperato.
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