Tante cover per Solitary Man di Neil Diamond, compresa quella con testo in italiano scritto da Franco Migliacci per Gianni Morandi
Dopo aver lavorato come autore al Brill Building, la “fabbrica dei successi” nel cuore di Broadway, aver firmato I’m A Believer, la grande hit dei Monkees, il 25enne Neil Diamond, a fine 1965 decide di cantare lui i brani che scrive. Accetta così l’offerta della Bang Records di Bert Burns e registra il suo primo singolo Solitary Man.
La canzone, una ballad che parla di un ragazzo solitario alla ricerca dell’amore, recita: “sino a che non troverò una ragazza che mi voglia bene e non mi prenda in giro, mi farò i fatti miei, resterò quello che sono: un solitario”.
Registrato nel gennaio del ’66 e pubblicato nell’aprile dello stesso anno, Solitary Man, nonostante il moderato successo, Solitary Man diventerà uno dei brani più emblematici del repertorio di Neil Diamond che, molti anni dopo, confesserà che quella canzone è in realtà autobiografica: è lui il “solitario” raccontato nel brano.
IL pezzo, apprezzato da molti colleghi illustri, da Johnny Cash a Chris Isaak, che ne hanno fatto cover bellissime, viene inciso in italiano da Gianni Morandi con il titolo di Se perdo anche te. Il testo è scritto da Franco Migliacci, il paroliere di Modugno di Nel blu, dipinto di blu, mentre gli arrangiamenti sono di Ennio Morricone.
Verrà pubblicato nel 1966 come lato B del 45 giri C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones.