«Qui c’è tutto, per la prima volta: ogni nota che abbiamo suonato in quei due giorni è proprio qui. Come trovarsi dietro le quinte in quello studio insieme a noi».. Quando i Queen si presero una pausa per la prima parte del 1983, Brian May fece buon uso del suo tempo: decise di invitare nei famosi studi Record Plant in California alcuni amici, per collaborare su alcuni brani. Nacquero così le registrazioni che Brian avrebbe successivamente plasmato in un mini-album “Brian May + Friends: Star Fleet Project”.
Questa è la terza uscita della “Brian May Gold Series”: un’edizione rivisitata e ampliata di session leggendarie. Il cofanetto include CD + bonus CD (con 23 tracce, alcune delle quali inedite): un documento completo dei due giorni trascorsi in studio da musicisti del calibro di Edward Van Halen (chitarra) Alan Gratzer (batteria), Phil Chen (basso) e Fred Mandel (tastiere). Il box è completato, oltre che con un libretto ricco di note di copertina, con altri due supporti: il Vinile 12” colorato (180g) di ‘Star Fleet Project’ ed il Vinile 7” del singolo ‘Star Fleet’. Il cofanetto sarà disponibile dal 14 luglio, così come altri 2 formati: CD e LP black. L’uscita delle versioni fisiche è anticipata dal singolo digitale “Star Fleet (Edited Single Version)”, disponibile da oggi 1° giugno 2023.
Come scrive May nelle sue note introduttive: «C’è tutto: ogni take di ciascun brano. Gli sbagli, le risate, la ricerca di nuove cose da fare, conversazioni e sperimentazioni musicali. Non è solo una rimasterizzazione: abbiamo salvato tutto dai multitraccia originali, ogni dettaglio. Eddie Van Halen suonava la chitarra come se fosse un pianoforte …. Gioia pura. Che privilegio suonare con lui. È stato molto eccitante aprire il caveau per trovare questi nastri. È molto emozionante, soprattutto perché. Ed purtroppo non c’è più. In questo progetto c’erano molta esuberanza, esplorazione, scoperta e stupore». Il cofanetto “Star Fleet Sessions” è stato realizzato con un mix completamente nuovo, eseguito dai sound engineer dei Queen Justin Shirley-Smith e Kris Fredriksson sotto la direzione di Brian nel suo studio nel Surrey, a partire dai nastri multitraccia originali. Il singolo contiene due tracce: il lato A è una versione modificata di “Star Fleet”, con le nuovissime armonie introduttive di chitarra di Brian. Il lato B rispecchia il lato B originale “Son of Star Fleet” che, Brian racconta, «era un modo per includere il resto della versione lunga originale della registrazione su un disco da 7″; in effetti l’intera registrazione è divisa tra i due lati».
CD1 “Star Fleet Project + Beyond” presenta la versione singola della title track insieme alle versioni complete dell’album “Let Me Out” e “Blues Breaker”. È inclusa anche un’intervista con Cynthia Fox condotta dalla stazione radio KMET di Los Angeles nell’ottobre 1983, il giorno dell’uscita del singolo, e un’intervista Rockline con Bob Coburn. Segue una versione live di “Let Me Out” dal Palace Theatre di Los Angeles e “We Will Rock You”. La formazione di May, il batterista Cozy Powell, il bassista Neil Murray, il chitarrista Jamie Moses, il tastierista Spike Edney e le coriste Cathy Porter e Shelley Preston infiammano la Brian May Band. Il CD1 chiude con la versione completa in LP di “Star Fleet”, «proprio come il giorno in cui è avvenuto», dice Brian, «come se fossimo ancora in sala di registrazione». CD2 Star Fleet – The Complete Sessions contiene 23 tracce che vanno più in profondità. Il disco vanta un inedito mix della sessione analogica originale, con brani in fase di evoluzione (alcuni con voce guida) oltre a discussioni, battute e risate. Gli amplificatori soffiano, i microfoni si rompono, le corde si spezzano: i risultati ti portano il più vicino possibile al Record Plant nell’aprile 1983.
Per i fan dei Van Halen: “Star Fleet” include otto assoli di chitarra di Edward, «che non percorrono mai la stessa via due volte», dice Brian. «Era un’anima meravigliosa. Ascoltando lui e me, mi sento completamente surclassato da lui in studio. Ma in un modo molto piacevole – una gioia e un vero privilegio per me. Abbiamo ripulito il mix e ora il suono di EVH è più grande che mai. Il pubblico ascolterà lo sviluppo del suo assolo, che ho sempre pensato fosse una delle cose più grandi che abbia fatto… un vero classico immortale dei pezzi di Ed Van Halen».