Progetto nato a Trento nel 2012: sono Marco Palombi (voce, chitarra), Lorenzo Faes (chitarra), Stefano Negri (basso) e Fabrizio Lettieri come batterista. La componente filosofica del disco (che è palpabile in tutti i testi degli 8 brani) parte dalla bella copertina per arrivare a toccare il punto dolente della nostra indipendenza all’interno di un mondo globalizzato in modo repentino: per questo la band riflette su chi decide cosa è giusto o sbagliato, ma anche della nostra consapevolezza di fronte ai limiti, arrivando ad ipotizzare come questo forse sia l’unico approccio che permette la nostra crescita. Nel secondo brano Disastro addirittura si pontifica come miglior difesa la tanto vituperata ostilità, mentre il rock diventa stoner in Incudine .. Premesso che per formazione universitaria ho in grande considerazione l’humus da cui nasciamo (o quello su cui cresciamo), mi piace assai il modus operandi del quartetto trentino: nonostante siano più giovani di me, potrei quasi azzardare che in Non è giusto, nel loro sound si sfiora la geragogia .. ma non perché vecchio o defunto, ma semplicemente perché è quasi una vera e propria educazione all’invecchiamento per noi che però abbiamo ancora il cervello che funziona! La notturna Cambia voce ci invoglia ad un nuovo orientamento interiore del modo di gestire l’esistenza: al posto di geragogia possiamo usare il più banale riflessione, perché l’intero ascolto ascolto del disco degli Humus non scorre sulla pelle e scappa via, ma invece (subdolamente) penetra nei pori e scava dentro di noi, in un modo sottile ed efficace. La band con questo album è perciò portatrice dell’importanza del concetto di educazione perseguita attraverso tutte le età della vita, con lo scopo di prepararsi in tempo ai cambiamenti che l’avanzare dell’età comporta e di vivere perciò un’attività intellettuale intensa che permetta di ampliare le proprie conoscenze e di ottenere quell’arricchimento esistenziale che può derivare solo dalla cultura.
Sul fronte biografico, nel 2013 producono il primo ep Uno alla volta, dalle sonorità crude e graffianti che caratterizzeranno l’intera produzione successiva. Nel 2017 la band approda tra i banchi del Blue Noise Studio di Fabio de Pretis e dalla collaborazione nasce Cambia Voce, album di dieci tracce masterizzato da Andrea Suriani nell’Alpha Dept Studio di Bologna. Inizia un’intensa e lunga promozione dal vivo che porta alla condivisione del palco con importanti gruppi come i Ministri, Gazebo Penguins, Gogol Bordello. Successivamente cominciano a lavorare al secondo album registrato presso il Monolith Recordings Studio di Filippo Buono. Anticipato dai singoli Disastro e Se ne riparla Domenica, il disco è pubblicato e distribuito in tutta Europa da Overdub Recordings, staff discografico sempre più attento a promuovere progetti originali e questo degli Humus lo è sicuramente.
Tracklist di questo disco: Offre la casa, Disastro, Il male minore, Incudine, Se ne riparla Domenica, Qui si decide, Cambia voce.
Humus – Non è giusto (Overdub Recordings ODR 143)
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