Davide Riccio (n arte DeaR dalle sue iniziali pronunciate in inglese) è un cantante, compositore, musicista polistrumentista e scrittore di Torino: ha esordito negli anni ’80 come solista e nei gruppi Bluest, Off Beat e Individua Vaga. Nel Settembre 2021 avevo recensito il suo doppio cd New roaring twenties / Human decision required e pensavo fosse questo il suo ultimo progetto (edito da NML New Model Label): ho poi scoperto che nel frattempo si era accasato con l’attiva Music Force, producendo l’anno scorso l’album Out of Africa. Ma qualche mese fa la stessa etichetta (diretta da Alessandro Carletti Orsini) ha stampato Mon Turin, a dimostrazione della fluente produzione artistica di Davide Riccio che non si limita alla musica, ma lo vede autore anche di molti libri, tra cui Povertissement (Genesi, 2006), Sversi (Libellula, 2008), Neumi (Genesi, 2011), Solo a Torino (Albatros, 2019), Poesie fuoriporta (Campanotto, 2020), Raccolti (Oedipus, 2020), Poi Sia – Poesia concreta e visuale (Genesi, 2021), La Banca dei Reincarnati (romanzo, Genesi, 2021), Il Musico – Una storia ritrovata, biografia di David Rizzio (Genesi editrice, 2022), Italian Bowie – Tutto su David Bowie visto in Italia e dall’Italia (Arcana, 2023).
Se volete soddisfare la vostra logica curiosità (scatenata da una logica ammirazione per cotanta arte posta al servizio della comunicazione), fate un salto sul suo profilo Facebook, dove trovate anche elementi per considerare ogni singolo aspetto del suo humus, comprese foto di famiglia: in quella degli anni’40 si vede suo nonno Carmine e il bisnonno Angelo Gabriele (che aveva un gemello di nome Angelogabriele invece, tutto attaccato, ghiribizzo bislacco all’epoca, di nominare due gemelli Angelo Gabriele uno, Angelogabriele l’altro) portarono dagli Stati Uniti, dove erano emigrati, il Salvation Army in Italia con il maggiore James Vint ..
Non limitatevi ad affermare che Dear / Davide Riccio produce suoi slanci artistici, perché gli fa onore anche essere al servizio di altri canali di informazioni, arrivando così ad aver intervistato ha intervistato oltre 800 artisti e gruppi musicali italiani e internazionali. A questo punto l’affermazione che segue diventa un passaggio logico della sua galassia: Mon Turin è una suite di brani dedicati alla città di Torino e ad alcuni momenti importanti della sua vita ed il titolo è in francese perché fin da piccolo ha annusato la “francité” di Torino e del Piemonte. Infatti Davide Riccio per ventitré anni ha vissuto nel quartiere del “Piccolo Parigi”, com’era detto il Cit Turin, a pochi metri da quella piazza Statuto nota per essere il vertice del triangolo della magia nera (con Londra e San Francisco), ma anche uno dei luoghi di ritrovo del movimenti dei Mods, così bene fotografato nel film Quadrophenia.
Mon Turin si presenta graficamente con una essenzialità post industriale: una cassettiera di 70 scomparti logorata dal tempo che forse custodiva oggetti maniacalmente catalogati o erano luoghi dove altrettanti operai celavano attrezzi a cui tenevano. In basso a destra compaiono le scritte Dear e Mon Turin …o almeno si intuisce che lo siano, perché assomigliano ad una griffe o ad una firma di un quadro famoso! Piccolo artificio a favore del concetto intimo del progetto ..
La partenza è giustamente affidata ad una ouverture che nel titolo viene completata dalla frase Baroque and Roll, Buongiorno Signora Maschera: seguono altri 21 brani, schegge impazzite di un orgasmo artistico, soavemente però introdotte sia da ipotetici descrizioni di generi musicali (Moresca, Berceuse,Jazz, Notturno, Valzer..), ma anche da titoli di cronaca urlati ed alternati a pura intimità familiare. Da ragazzino si era innamorato della musica classica del primo Novecento (Stravinsky, Bartòk, Prokofiev, Shostakovic, Ravel, Debussy, Hindemith, Satie ..) e questo è tangibile in un progetto armonico e disarmonico come Mon Turin. Se la vostra meraviglia vi ha fatto leggere queste parole tenendo la bocca aperta, ora la potete chiuderla e far ritornare la saliva, ma poi vi tocca riaprirla, dopo aver letto quello che Davide Riccio ha detto in una recente intervista .. Soffro di horror vacui, che in psicologia è detto anche cenofobia, o la paura del vuoto. Nell’arte definisce l’atto di riempire l’intera superficie di un’opera ..
Tracklist di questo album: OUVERTURE: BAROQUE AND ROLL, BUONGIORNO SIGNORA MASCHERA / NOTTURNO: NOCTURNAL, A WALK UNDER PORCHES / JAZZ: UN TRENO PER TORINO CON LA VALIGIA DI CARTON / PAVANA: CIT TURIN IL PICCOLO PARIGI / VALZER: CAMMINAVO OGNI GIORNO PER TORINO / RONDO’: LE GIOSTRE IN PIAZZA VITTORIO/ PASSACAGLIA: L’OLTREUOMO A TORINO/ BERCEUSE: LA CAPRA NELLA NEVE, LA TRAGEDIA DELLO STATUTO/ MORESCA: ASSALTO ALL’ANGELO AZZURRO / TEMA E CONTRASTO PER ALFREDO CASELLA/ BLUES PER IL COMANDANTE DIAVOLO / MARCIA DEI 40000 COLLETTI BIANCHI/ BAGATELLA: PENSIERI SULLA TOMBA DI ISA BLUETTE/ ELEGIA: LA FONTANA ANGELICA/ HABANERA: COME TU NON MI VUOI/ LIED: LOCUTIONS DES PIERROTS/ SILENT LIGHTS BEJEWEL THE NIGHT/ LETTERS FROM TURIN/ DA QUARTO A TORINO/ QUANDO IL BAMBINO ERA BAMBINO