Brano composto da Asia Strangis, Francesco Lippelli e Claudio Martelli, con un bel videoclip che ha già superato le 50 mila visualizzazioni. Diretto da Giuseppe Fisicaro, è stato girato al Multiset Studio Ampere di Milano: ci dona Ninfea in splendida forma, rappresentando un affresco di cuore e voce da cui attingere per cogliere tutte quelle sfumature che spesso si perdono e si confondono in un netto dualismo di tinte che ci impedisce di percepire la meraviglia delle nuance. Ha dichiarato Ninfea .. È nato al pianoforte, in un momento, come spesso accade, di tristezza, nostalgia ed incomprensione e parla proprio di questo, della sofferenza e del prezzo da pagare quando ci si sente “diversi” in un mondo in cui gli ideali creano gruppi, isolando i “fragili” che, “diversi”, ci si sentono sempre di più. Ho lasciato in questo testo tutta la rabbia e tutto il dolore, certa che la musica potesse e sapesse consolarmi. L’ha fatto e mi auguro con tutto il cuore che possa fare altrettanto con tutti coloro che l’ascolteranno ..
Quanto costa essere se stessi in un mondo sempre più incline a denigrare ed emarginare tutto ciò che etichetta come diverso? E da dove è possibile trarre il coraggio necessario per rimanere autentici, connessi alla propria natura, quando ci sentiamo ingabbiati dentro al giudizio, esclusi da una società inclusiva a parole, ma, nella realtà dei fatti, sempre più orientata all’omologazione, a discapito di quelle peculiarità che la spaventano a tal punto da volverle reprimere? È da queste profonde e purtroppo più attuali che mai riflessioni che ha preso vita La fine dell’inverno (Rumori Digitali/Digital Noises), il nuovo intenso viaggio di anima e voce di Ninfea.
La lametina Asia Strangis (in arte Ninfea) con La Fine dell’Inverno
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