La storia di Strange Brew dei Cream, il supergruppo formato da Ginger Baker, Jack Bruce ed Eric Clapton: la canzone si riferisce a una donna o a una droga pesante?
New York, marzo del 1967
Murray Kaufman ha 45 anni, ma ha già fatto il triplo di cose cui un essere umano può aspirare in tutta una vita. Bimbo prodigio, è apparso in diversi film, ha suonato dal vivo la colonna sonora di pellicole del cinema muto, aiutato i negozianti di dischi a vendere spartiti prima di diventare un dj radiofonico con il soprannome di Murray The K. Negli anni ’50 ha promosso il rock ‘n’ roll e nei ’60, quando i Beatles invasero l’America, si era autonominato “quinto Beatle”, e quando Bob Dylan aveva deciso di infilare il jack nell’amplificatore lui, contro il parere dei puristi, l’aveva presentato come: “Non è folk, non è rock, è una cosa nuova chiamata Dylan”.
Dopo aver condotto show radiofonici e televisivi, Murray The K organizza uno show a New York chiamato Music in the Fifth Dimension. Qui, si esibiscono per la prima volta negli Usa il supertrio formato da Ginger Baker, Jack Bruce e Eric Clapton: i Cream.
E proprio in quello show i Cream mettono a punto una canzone destinata a diventare uno dei loro grandi cavalli di battaglia. Basato su un blues, Lawdy Mama, che la band suonava di frequente, il brano rinasce grazie al testo scritto da Felix Pappalardi, produttore dei Cream, e da sua moglie Gail. Clapton partecipa alla stesura, all’arrangiamento ed è la voce solista.
Sperimentato con successo nello show di Murray The K, quel brano, intitolato Strange Brew, viene registrato dai Cream nei giorni seguenti proprio a NYC e aprirà l’album Disraeli Gears. La canzone può essere letta come riferita a una donna o a una droga pesante: entrambe, infatti, possono uccidere l’io del protagonista.
Gail Collins, nel 1983, ucciderà fisicamente il marito Felix Pappalardi dopo una violenta lite domestica.