Stefano Mele canta .. Fisso il pensiero va , conta i visi della gente.. Ora provo a spiegarti , questo mondo incantevole .. Cristina Zocchi è la presidente della Sezione Soci della Coop di Firenze Sud Ovest ed è lei a dare inizio all’evento di Mercoledì 5 Aprile dedicato all’autismo, uno dei 6 momenti che il Quartiere 4 del Comune di Firenze dedica all’argomento: infatti c’erano Beatrice Barbieri e Mirko Dormentoni, ma anche Emiliano Rolle, il direttore della BiblioteCanova ..
La sala soci è davvero ben fatta ed il numeroso pubblico la riempie: la famiglia Zoi è il focus dell’evento, perché la loro quotidianità è diventata un documentario di grande successo, partito da una serie di libri di favole che babbo Enrico ha scritto per la prima figlia Irene sulle quali il piccolo Filippo ha avuto il compito di mettere alcuni disegni, frutto della sua iperproduzione, tipica di molti bimbi autistici. Concreto direttore d’orchestra (più che presentatore) il nostro Giancarlo Passarella presenta a ritmo battente i tanti ospiti, mantenendo un canovaccio che è lampante: pochi discorsi filosofici su questa disabilità ed ognuno che viene intervistato deve raccontare come si è avvicinato all’autismo e come mai era gradito ospite di questo pomeriggio primaverile. Ecco perché a rispondere alle sua domande ci sono (oltre ad Enrico Zoi e suo figlio Filippo) anche Alessandro Salaorni ed Adamo Antonacci (rispettivamente produttore e regista de documentario I Mille Cancelli di Filippo), l’attore Massimo Blaco (che ha letto con pathos due delle storie presenti sui libri di favole), ma anche l’editore Antonio Pagliai, definito coraggioso per aver creduto in un progetto editoriale così originale in un momento difficile per l’editoria.
Da brivido l’intervento musicale offerto da Stefano Mele, accompagnato alla chitarra da suo fratello Francesco (tra l’altro direttore del coro di Nuoro, loro città natale) .. Non ti sembra ridicolo sotto un tetto invisibile vedermi diverso da te … cerca di illuminarti .. io so che puoi vedere .. La mia mente, i miei occhi sono come i tuoi .. questo il ritornello (che ci ritroviamo tutti a cantare) della sua canzone intitolata Walter, ma che in realtà si deve leggere W Alter, cioè viva l’altro, il vicino, il bimbo che appare diverso, ma che è in realtà ha solo bisogno di esser compreso. E la sua famiglia deve essere aiutata: ecco quello che Mercoledì 5 Aprile è stato il fil rouge di un pomeriggio davvero emozionante.
Usciamo dalla sala con il sorriso, anche perché i saluti video di Alessandro Benvenuti dal suo bagno piastrellato sono stati un cameo che solo Ivo il tardivo poteva concepire!