E’ uscito “Davide Van De Sfroos – Live 2022” (per BMG / MyNina), il doppio vinile in edizione limitata che raccoglie i brani più significativi della carriera di Davide Van De Sfroos in versione live, registrati durante la lunga tournée del 2022 e che mancavano da parecchio tempo nel repertorio dal vivo del cantautore italiano.
“Davide Van De Sfroos – Live 2022” rappresenta la volontà di tenere traccia e ricordare il periodo intenso di concerti che lo ha preceduto e l’esigenza di fermare in un album l’esperienza della Maader Band, una squadra di musicisti che ha fatto dell’affiatamento e della sensibilità musicale il proprio marchio. Anche se virtualmente l’album è già disponibile su tutte le piattaforme di streaming e download, Davide, ancora oggi, sente di avere fatto un disco, solo quando lo può toccare, maneggiare, regalare o riporre nella libreria. «Quando dico DISCO ovviamente parlo di quel cerchio in vinile pieno di solchi come una pizza sonica – racconta Davide Van De Sfroos. Non è ostinazione nostalgica e neppure feticismo obbligato, ma semplicemente il ritorno naturale di quella sensazione che in tanti abbiamo provato e tenuto da conto, nel nostro lungo viaggio di ascoltatori, raccattatori e collezionisti di quella che con disarmante semplicità chiamiamo musica. Il disco live, quindi dopo essere stato messo a disposizione nella sua forma LIQUIDA si solidifica ed appare anche, come promesso, con tanto di confezione e struttura materiale. Buon ascolto e buon vinile a tutti». Composto da 18 tracce che attraversano i 30 anni di carriera del cantautore, e con una tracklist rivisitata rispetto alla versione digitale, “Davide Van De Sfroos – Live 2022”, il doppio vinile del suo quarto album live, contiene, tra gli altri, classici come “Pulenta e galena fregia”, diventata per tutti un canto popolare, pezzi storici come “Manicomi” e “La Poma”, “Il Camionista Ghost Rider” e “La machina del ziu Toni” e “El Carnevaal de Schignan” tratti dal celebre disco “YANEZ” e brani dell’ultimo album in studio “Maader FolkK” come “El Vagabuund”.
Una sorta di viaggio nel mondo di Van De Sfroos tra strade e persone che collegano un passato fatto di memorie, nostalgie, storie, valori ed esperienze a cui continuare ad attingere e a rendere omaggio, il presente come spazio e momento di equilibrio, di presa di fiato e di coscienza e come terreno di speranza e un futuro che non si può prevedere né manovrare ma che tiene sicuramente lo sguardo e le intenzioni a tempi lontani. La radice musicale resta il folk su cui si innestano influenze diverse, dal blues al gospel, dal rock al pop, dal rap al reggae, per un progetto che mantiene sempre quella genuinità e semplicità che sono la cifra del cantautore.