Cantautrice raffinata, e tra le protagoniste della canzone d’autore italiana al femminile, Patrizia Cirulli è tornata con il nuovo lavoro “Fantasia”. L’album è una trasposizione in musica di dieci poesie di Eduardo De Filippo che spazia tra generi diversi: dal folk alla canzone d’autore, fino a toccare la saudade portoghese. La cantautrice, per tre volte finalista al Premio Tenco e per tre volte vincitrice del Premio Lunezia, il 21 aprile presenterà live il suo album presso l’Auditorium Novecento di Napoli, dove sarà accompagnata sul palco da Renato Caruso alle chitarre, Mattia Boschi al violoncello elettrico e Gaetano Cappitta alle percussioni. Ne abbiamo parlato con la cantautrice.
Patrizia Cirulli, ogni tuo album è una bellissima avventura, in cui ti misuri con grandi artisti del passato. Questa volta hai scelto di omaggiare l’opera di Eduardo De Filippo. Come è nata l’idea di concentrarti su questo grande autore del teatro italiano?
Nei primi mesi del 2013 stavo lavorando a quello che poi sarebbe diventato il mio album “Mille baci”, dove ho musicato in forma canzone poesie di grandi poeti quali Catullo, Quasimodo, D’Annunzio, Merini, Garcia Lorca e altri. Il quell’album c’era anche una poesia di Eduardo, “Quanno parlo cu te”. Avevo musicato questa sua poesia nel febbraio 2013. Incontrando questo suo mondo poetico sono rimasta folgorata, tanto da musicare subito altre sue nove poesie. A parte quello pubblicato nell’altro album, tutti gli altri brani sono rimasti nel cassetto ad attendere il momento giusto per venire alla luce.
Rispetto ai tuoi precedenti lavori, in cui hai riletto canzoni esistenti di artisti conosciuti, in questo “Fantasia” c’è una trasposizione in musica di dieci poesie di Eduardo De Filippo. Come è avvenuta la realizzazione dei brani?
Il disco è stato registrato ad Alghero, ho affidato a Marcello Peghin la direzione musicale in studio.
Marcello è un musicista straordinario che ha sposato con passione questo progetto e ha suonato tutte le chitarre. L’intero disco vede la partecipazione di bravissimi musicisti: Maria Vicentini, Salvatore Maltana, Mauro Palmas, Paolo Zuddas, Salvatore Corazza. Tutte le musiche sono di mia composizione. Mi sono messa in ascolto dei testi di Eduardo, del loro suono, del significato emotivo e ho composto delle musiche creando così la forma canzone.
Tra i brani presenti nel disco figura anche “Io vulesse truvà pace”, che vede la partecipazione di Fausta Vetere della Nuova Compagnia di Canto Popolare. Come è nata questa collaborazione?
Questa poesia di Eduardo è molto emozionante e ho pensato subito a Fausta. Le ho inviato il provino del brano, lo ha ascoltato e ha accettato subito la mia proposta. Ho una stima immensa nei confronti di Fausta, è un’artista straordinaria ed è anche una bellissima persona. Un grande onore per me aver potuto cantare con lei. Quando ho ascoltato il brano a due voci per la prima volta ho pianto. E’ un brano molto potente a livello emotivo e quando arriva la voce di Fausta è davvero difficile non commuoversi.
Nei giorni scorsi sono stati festeggiati gli 80 anni dalla nascita di Lucio Battisti. Nel 2012 lo avevi omaggiato con il disco “Qualcosa che vale”, rilettura in chiave acustica dell’album “E già”. A distanza di oltre 10 anni che ricordo hai di quel progetto? E soprattutto, perché avevi scelto proprio quel disco del periodo post Mogol?
E’ un album che amo molto, ho un bellissimo ricordo di quel momento. Un album che ho reinterpretato in versione totalmente acustica, solo voce e chitarre suonate da quattordici fra i migliori chitarristi italiani. Si tratta del primo album senza i testi di Mogol, dopo seguiranno quelli con i testi di Panella. E’ un disco non molto conosciuto dal grande pubblico. Ci sono vari spunti, riflessioni che rimandano all’introspezione, alla presa di coscienza dell’essere umano, alla spiritualità. Questi aspetti mi hanno molto affascinato e ci sono alcune canzoni in particolare che secondo me sono straordinarie.
Oltre che cantautrice sei anche una valente poetessa e scrittrice. E’ del 2021 il tuo primo libro di poesie dal titolo “Sola di fronte al mare”, che ha avuto la prefazione di Alessandro Quasimodo. Preferisci di più scrivere canzoni o poesie? E dopo questo volume ce ne saranno altri?
Mi sono accorta che nel tempo avevo scritto e messo da parte alcuni pensieri, poesie, frasi. Ritrovarli e leggerli mi ha sorpreso e ho quindi pensato di pubblicarli in un libro. Alessandro è stato molto carino a scrivere la nota introduttiva e lo ringrazio per questo. Mi piace la poesia e mi piace la poeticità delle cose e dell’esistenza. La musica è il mio canale preferenziale, ma mi sono trovata a mio agio anche in questa veste per me nuova. In futuro potrà esserci spazio anche per una nuova pubblicazione, certo.
Per concludere, quali saranno i tuoi prossimi impegni? Porterai le poesie-canzoni di Eduardo in concerto?
Si, in questo momento stiamo portando le poesie di Eduardo in concerto, è un progetto a cui tengo molto e vorrei farlo conoscere il più possibile. Il 21 aprile ci sarà il concerto di presentazione a Napoli, all’Auditorium Novecento e ci saranno due ospiti d’eccezione: la grande Fausta Vetere (NCCP) e Dario Sansone (il frontman dei FOJA).