Prosegue con nuove date il tour indoor di Caterina per presentare il nuovo disco “In queste stanze piene”. Partendo dalla piccola Val di Sole, passando per X Factor, a distanza di due anni dal suo primo omonimo album che ha superato i 3 milioni e mezzo di ascolti su Spotify, Caterina torna con il secondo lavoro in studio.
Uscito lo scorso 25 novembre, il disco è stato accompagnato dal singolo e videoclip “Causa affetto” e anticipato dai brani “La Promessa”, “Abitudini”, “La Vita Davanti” e “Povera me”, episodi che hanno consolidato gli importanti numeri di ascolti sulle piattaforme e confermato la cantautrice trentina tra i talenti del nuovo panorama italiano. Forte da sempre di un’intensa attività live, che l’ha portata a realizzare concerti in tutta Italia con importanti aperture per artisti come Max Gazzè, Carmen Consoli, Irene Grandi, Cristina Donà, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Fulminacci e molti altri, Caterina è tornata sui palchi della penisola con i brani del nuovo album. Queste le date: 10 marzo Bastia Umbra (PG) – Teatro Esperia; 15 marzo Loc. Dosson (TN) – Paganella Music Festival; 24 marzo Faenza (RA) – Piccadilly;
07 aprile Brescia – Latteria Molloy; 18 maggio Scarlino (GR) – Windart Festival
Anche in questo nuovo lavoro, come nel precedente, gli arrangiamenti sono a cura di Clemente Ferrari, già produttore per Max Gazzè e Fiorella Mannoia. Tante le collaborazioni presenti nel disco: tra queste la scrittura di Gio Evan nella ballad “Groenlandia” e di Anansi in “Casa mia”, brano in cui spiccano anche le chitarre e la co-produzione di Davide Aru (Alessandra Amoroso), e Alessandro Cianci (Mecna) che ha suonato le chitarre e co-prodotto “Il Palio di Siena”. “In queste stanze piene” è un viaggio di undici tracce in una casa disordinata – racconta Caterina -, così grande che a volte ci si perde. E serve coraggio per aprirle quelle stanze, togliere la polvere e trovare nuovi passaggi segreti. Capita che questo non sapere dove andare spesso porti alle persone giuste. E in questa casa si muove Caterina e ci parla con la sua scrittura allegorica e allegra, con melodie fresche di stanze finalmente areate, dove alloggiano orchestrazioni leggere, a volte elettroniche, a volte rivoluzionate da chitarre piene. Un viaggio tra leggerezza, empatia, sensibilità e consapevolezza, un turbinio di emozioni che confermano l’impronta delle canzoni di Caterina, che come un arcobaleno restano sospese tra la pioggia e il sole.