Cantautrice, performer, icona di stile autentica e versatile, quattro album di successo per pubblico e critica, tre libri bestseller, live espressione di potenza ed energia, Levante dopo la partecipazione al Festival di Sanremo con il brano “Vivo”, ha pubblicato il suo nuovo album “Opera Futura” (Parlophone / WarnerMusic Italy).
Ma le novità non terminano qui: il 27 settembre si esibirà per la prima volta all’Arena di Verona (organizzato da Vivo Concerti), nello scenario perfetto per rappresentare concettualmente e con l’ineguagliabile carica live di Levante, l’immaginario di “Opera Futura”, con i brani del nuovo album e le hit che hanno costellato la sua carriera. Si potrà vedere Levante anche al cinema: esce oggi nelle sale il film “Romantiche” di Pilar Fogliati , il ritratto affettuoso e ironico di quattro giovani ragazze molto diverse tra loro che, con le loro insicurezze, paure e desideri, cercano di farsi largo nel mondo. Il film segna il debutto alla regia di Pilar Fogliati che lo ha interpretato e anche scritto, insieme a Giovanni Veronesi e Giovanni Nasta, e vanta le musiche originali firmate da Levante che ha curato l’intera colonna sonora ed è presente anche con un piccolo cameo. “Opera Futura” contiene “Vivo” e altri 9 brani inediti che parlano di vita attraverso gli aspetti sensoriali, attraverso il corpo. Si allontanano dalla dimensione più impalpabile dello scorso album “Magmamemoria” (Disco D’Oro) per entrare in una dimensione più carnale: il dolore descritto è fisico, la gioia è provata sulla pelle, la delusione è un livido, la nostalgia un nodo in gola.
“Opera futura è il ritratto di una parte di me che non conosco ancora o, perlomeno, non del tutto”, ha dichiarato Levante, “Per certi versi i brani che ho scritto, fin dalla composizione, restituiscono un’immagine familiare, rassicurante e immutata di me, per altri versi una trasformazione radicale e inquietante (come qualsiasi improvviso cambiamento) che mi è apparsa come una premonizione. È come se avessi dissotterrato la ragazza di “Manuale distruzione”, che credevo perduta, e contemporaneamente mi fossi vista nel domani. In fondo è così che si va nel futuro, d’improvviso vivendo”. Il colore dominante della copertina è il verde e, come già nei suoi precedenti quattro lavori discografici, rappresenta attraverso forti elementi simbolici il momento artistico e i contenuti espressi nell’album.