Un giorno, dopo aver letto su una rivista che Pete Townshend degli Who aveva definito il loro brano I Can See For Miles “il più rumoroso, selvaggio e sporco mai registrato”, Paul McCartney aveva deciso, per spirito competitivo, che avrebbe scritto qualcosa di molto più duro e trasgressivo
Primavera del 1968
Nei vecchi Luna Park inglesi c’è da sempre un’attrazione assai amata dai bimbi: la chiamano Helter Skelter ed è un grande scivolo elicoidale, a torre, coloratissimo. Come tanti ragazzini britannici, anche Paul McCartney da piccolo lo adorava. Un giorno, dopo aver letto su una rivista che Pete Townshend degli Who aveva definito il loro brano I Can See For Miles “il più rumoroso, selvaggio e sporco mai registrato”, Paul aveva deciso, per spirito competitivo, che avrebbe scritto qualcosa di molto più duro e trasgressivo. Perché anche quel primato avrebbe dovuto appartenere ai Beatles.
E così ha fatto. Negli studi di Abbey Road, tra luglio e settembre del 1968, registra questo pezzo proto-punk intitolato proprio Helter Skelter destinato a diventare una delle canzoni più rock del repertorio dei Fab Four.
Ci vogliono quasi 30 take prima di trovare quella giusta…. Il brano è talmente faticoso da eseguire che verso la fine della take prescelta si sente Ringo esclamare “basta, ho le vesciche sulle dita!!”. Se la locuzione “helter skelter” è metafora di caos e confusione, per Charles Manson diventa il nome della sua teoria per un nuovo ordine mondiale a seguito di una guerra razziale a livello planetario vinta dal popolo nero. Che però una volta giunto al potere non avrebbe saputo come governare. Per questo, Manson e i suoi “eletti” gli sarebbero subentrati insieme ai Beatles visti da Charlie come i “Quattro Cavalieri dell’Apocalisse”…
La storia, però come sappiamo, è andata in modo diverso…