Anche questo secondo lavoro di Aleco (acronimo di Alessandro Carletti Orsini) è semplicemente un bel disco di cantautorato italiano: l’artista abruzzese propone financo un suo remake di Notte prima degli esami, così da spiazzare coloro che volevano etichettare il suo modus operandi come troppo incanalato in quel meraviglioso solco creativo che è stata la scuola romana dei cantautori, partendo da Francesco De Gregori per arrivare (appunto) ad Antonello Venditti. Ma nei nove brani di Gli amori alle stazioni anche la tile track riporta a quel modo di comporre, così come anche altri brani, come la conclusiva Le comitive e la amorevole Bella: rispetto al precedente Il sapore della Luna, questo album si fa apprezzare anche nei duetti che sono un arricchimento per entrambi i comparenti. La già citata canzone che da il titolo all’album è in compagnia di Antonella Gentile, mentre il rapper David Madnight interviene nel penultimo brano, il quale contiene il remake del celebre evergreen di Antonello Venditti, ma anche Questa notte è ancora nostra: forse questo è il momento liricamente più interessante, perché la notte diventa fonte di ispirazione, ruolo prima assunto da questi amori illusori, mordi e fuggi, senza appuntamento.
Curiosa la copertina, dove Aleco si fa ritrarre nel tipico atteggiamento dell’innamorato che si è illuso ed aspetta con in mano una bottiglia ed anche un mazzo di fiori: davanti a lui i binari della ferrovia sono avvolti da erba spontanea che cresce rigogliosa. A quel punto ti sorge il dubbio che si tratti di un binario morto e la conferma arriva anche dal panorama che circonda l’artista, con un masso gigantesco in primo piano e le montagne alle sue spalle. In questa strano paesaggio, i simbolismi timidamente cercano un ruolo da protagonisti ed è abile Aleco a confonderci, buttandosi su trame da fotoromanzo .. Un figlio da crescere con quel poco che avrebbero potuto dargli che per lui sarebbe stato tutto, un figlio da educare, da illuminare con il sole e le stelle, con le amicizie vere e la vita su quell’unico binario che da loro avrebbe portato ovunque. Una telefonata, un appuntamento .. Ben suonato, Gli amori alle stazioni è il 111esimo disco della Music Force, coraggiosa etichetta di Chieti che continua imperterrita a stampare dischi, soprattutto di puro cantautorato italico. E lo fa con un credo forte ossia affidandosi al supporto cd, perché .. anche stavolta il disco è uscito solo fisicamente, perciò ha quel senso maggiore di appartenenza alla musica.. Un passo del celebre film Colazione da Tiffany vede gli attori dialogare su come amare: è anche appartenenza e dicono testualmente .. Sei una fifona, non hai un briciolo di coraggio, neanche quello semplice e istintivo di riconoscere che a questo mondo ci si innamora, che si deve appartenere a qualcuno, perché questa è la sola maniera di poter essere felici .. In questo disco di Aleco, l’imprinting filosofico ha connotati gaberiani e l’artista abruzzese sottolinea che amare è un equilibrio tra essere liberi e cedere parte della propria libertà ed autonomia per appartenere all’altro: purtroppo a volte aspetti alla stazione con dei regali e non sai se deprimerti perché lei non tornerà più e quei fiori li guardi e li vedi appassirsi .. minuto dopo minuto!
Tracklist di questo cd: Intro GAAS, Gli amori alle stazioni Feat. Antonella Gentile, Diavolo, I Fantasmi, L’isola/La tresca, Bella, Occhi, Notte prima degli esami/Questa notte è ancora nostra Feat. David Madnight, Le comitive.
Aleco – Gli amori alle stazioni ( Music Force MF 111)
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