Ovazione al Teatro Massimo di Palermo lo scorso 5 gennaio per la prima assoluta dei Viaggi di Enea, poema sinfonico di Salvatore Di Vittorio, compositore siciliano, fondatore e direttore della Chamber Orchestra of New York.
Con lui sul palco un altro nome illustre di Palermo, il violinista Salvatore Greco, che ha celebrato con questo concerto i suoi trent’anni di carriera. Ottima performance la sua, come eccellente è stata l’esibizione dell’Orchestra del Teatro Massimo, magistralmente diretta dallo stesso Di Vittorio.
In programma la Berceuse e Le fontane di Roma di Ottorino Respighi, di cui Di Vittorio è universalmente considerato il più grande interprete. Applausi scroscianti anche per l’egregia esecuzione della suite di Star Wars di John Williams, con il bis della Marcia Imperiale richiesto a gran voce da palchi e platea.
“La mia idea” ha spiegato Di Vittorio a Musicalnews “è di interpretare le musiche di Star Wars in una versione vicina a quella del film, perfino a costo di tradire a volte la partitura originale. D’altronde, lo stesso John Williams talvolta fa così.”
Un altro grande del Novecento a cui hai legato la tua attività è Ottorino Respighi.
Nei primi anni della mia carriera da compositore, alcune mie opere venivano inserite nei programmi con musica di Respighi. Poi si aggiunsero altri episodi: addirittura una volta un giornalista mi paragonò a Respighi, nonostante io in quel periodo mi dedicassi all’orchestra da camera.
Un apprezzamento della critica che è stato ben recepito dagli eredi.
I familiari di Respighi mi commissionarono il completamento delle opere incompiute. Andai a casa di Elsa e Gloria Pizzoli, quindi mi confrontai con Potito Pedarra che collaborava con Ricordi per la ricerca dei manoscritti autografi respighiani. E anche nel programma di questo concerto abbiamo inserito la Berceuse proprio perché è un esempio di composizione ripristinata e completata.
Tornando alle tue opere, hai una predilezione per il mito e la cultura classica. Non è la prima volta che metti in musica Enea.
Ho ripreso il tema di Enea dalla Quarta Sinfonia “Metamorfosi” in cui ho musicato l’eroe troiano in fuga dalla sua città. Ho fatto questa scelta perché i Viaggi di Enea ne sono una sorta di sequel.
Le ultime note del violino solista tendono all’acuto. È un simbolo di aspirazione verso nuovi stimoli?
Diciamo che per Enea non finisce qua. Con questi quattro movimenti ho ripreso solo una parte dell’Eneide e cioè quella che comprende il viaggio, l’approdo in Grecia, l’incontro con Didone e l’arrivo in Italia con la tarantella siciliana, l’inno e la ripresa del tema. Virgilio narra anche la Guerra Latina, vedremo cosa riserverà il futuro per il mio Enea.
L’opera è pubblicata dall’etichetta palermitana Panastudio in collaborazione con Ricordi e Universal Music. In passato hai pubblicato opere di Respighi per Naxos, leader mondiale nel settore della discografia. Oggi qual è il modo giusto di divulgare la musica classica?
Le orchestre devono cercare di attirare i giovani senza abbassare la qualità e la serietà dell’arte. Per esempio, inserire Star Wars nel programma è un modo di incuriosire le nuove generazioni, ma tutto ha un senso, perché Mario Castelnuovo-Tedesco, discepolo di Respighi, è stato docente di composizione di John Williams.
Qual è la prossima data per i Viaggi di Enea?
Replicheremo il 14 aprile alla Carnegie Hall di New York.
Torna in vinile la soundtrack di Star Wars